Bari-Spezia, Longo: "Serve la partita perfetta. Non dobbiamo perdere la nostra identità "L'ultimo impegno del 2024 vedrà il Bari, reduce da tre sconfitte di fila, scendere in campo in casa contro lo Spezia domenica 29 dicembre alle ore 15:00. La difficile partita contro i liguri, terzi in classifica, è stata introdotta dal tecnico dei biancorossi Moreno Longo, tornato a parlare in conferenza stampa dopo il ko di misura sul campo del Palermo.
L'analisi è partita dal problema del gol: "La vittoria sarebbe la panacea di tutti i mali - ha detto -. Lavoriamo fortemente per poterla raggiungere, dobbiamo continuare a insistere per invertire il trend delle ultime gare sotto l'aspetto del risultato. A Palermo c'è mancato il gol ma c'è stata la prestazione, nelle due sconfitte precedenti, invece, non siamo stati gli stessi. Non possiamo stare al di sotto della prestazione, non siamo una squadra che può vincere la partita in maniera sporca o giocando male, l'abbiamo dimostrato in un intero girone. Dobbiamo produrre attraverso il gioco che sappiamo fare, l'identità che non dobbiamo mai perdere. Dobbiamo segnare, perché se non fai gol la vittoria non arriva".
All'andata contro lo Spezia il Bari fece una partita prettamente difensiva, ma ora la squadra ha delle conoscenze per provare a impostare un canovaccio tattico diverso: "Sarà una partita differente. Lo Spezia la sta facendo da padrone insieme ad altre due squadre di questo campionato. Le partite sono tutte da giocare, dobbiamo avere il coraggio di fare le nostre cose con fiducia, anche contro un avversario dal coefficiente di difficoltà più alto come quello di domani. Dobbiamo avere la personalità per giocare in questo modo, sapendo che serve la partita perfetta contro una squadra attrezzata come lo Spezia. Questo non deve toglierci il nostro modo di lavorare e fare calcio. Dobbiamo assolutamente cercare di imporci anche contro una squadra forte come loro".
Il tecnico ha fatto il punto sulle condizioni della squadra: "Le defezioni sono quelle dell'ultima partita, ovvero Favilli e Tripaldelli, che erano tra i convocati perché hanno voluto partecipare alla trasferta per stare con il gruppo unito, tutti quanti insieme in un giorno di Natale di festa. Questo è stato un segnale da parte loro, però non saranno a disposizione per questo match visto il tempo breve tra una partita e l'altra. Per quanto riguarda gli altri, sono tutti a disposizione, stiamo solamente valutando naturalmente i recuperi perché giocare dopo due giorni non è così automatico".
A Longo è stato chiesto se la squadra ripartirà dal 3-5-1-1: "Quando parlavo di certezze ritrovate mi riferivo al piglio con cui si è giocato, al di là del centrocampista in più o del centrocampista in meno. Ho visto una squadra che ha voluto essere aggressiva, gestire la palla in un certo modo, mettere in campo un atteggiamento di coraggio di propositività . Tatticamente abbiamo sempre alternato, non deve mai essere un problema. A volte ti puoi permettere i due attaccanti, a volte no, a volte si può giocare due attaccanti e un trequartista, dipende dai momenti, dallo stato di forma, dall'avversario. Cambiamo in base alle situazioni".
Il parere di alcuni è che la squadra necessiti di rinforzi più a centrocampo che in attacco: "I gol degli attaccanti possono fare la differenza nell'economia di un campionato. Tra quelli che hanno segnato di più ci sono calciatori di Sassuolo e Pisa che, non a caso, sono prima e seconda. Poi è vero anche che i gol possono non arrivare solo dagli attaccanti, a volte c'è un ventaglio di giocatori che possono segnare. Lo Spezia, ad esempio, ha segnato tanti gol su palla inattiva con difensori e centrocampisti. È normale che in una squadra quando non hai quello che magari può andare in doppia cifra o avere i 15 gol che ti possono far fare lo step in più devi andare a ricercare i gol anche da altri calciatori, perché per forza di cose serve alla fine raggiungere un numero di gol totali che ti permette di migliorare quella che è quella che è la classifica, quindi per quanto riguarda il gol l'attaccante diventa fondamentale, ma anche gli altri sono nella condizione di poter spostare gli equilibri. Per quanto riguarda i rinforzi, non voglio essere scortese, ma l'ho detto dopo la partita di Palermo, siamo alla vigilia di una partita molto importante. Poi ci sarà una piccola sosta e l'apertura del mercato. Da lì affronteremo tutti i discorsi che che serviranno per capire come e dove andare a rinforzare questa squadra perché naturalmente cercheremo di farlo".
Sulle difficoltà della difesa nelle ultime gare: "Abbiamo passato un lungo periodo positivo ed è arrivato questo che è un momento negativo. Dall'interno dobbiamo gestire tutto questo con il lavoro, con l'impegno massimale nel cercare di migliorare queste situazioni che vengono meno nel corso di una stagione. In questo momento siamo stati sotto il livello delle performance che invece c'erano state in precedenza. Quando è così è normale che devi migliorare di nuovo tutti gli aspetti perché non riguarda solo la fase difensiva, ma anche la compattezza, la convinzione, l'identità . Siamo consapevoli del percorso che dobbiamo fare, l'abbiamo ribadito dall'inizio. Siamo una squadra che si è ricostruita completamente, quindi i periodi negativi sono inevitabili, ma dobbiamo mantenere la consapevolezza del nostro percorso al di là delle analisi che vengono fatte dall'esterno. Se non sono arrivate tre vittorie vuol dire che stiamo sbagliando qualcosa e quindi dobbiamo riuscire a riprendere quella marcia che ci aveva portato a fare veramente tanti risultati positivi utili".
Sulle prestazioni in calo di Oliveri: "Anche lui ha avuto un periodo eccezionale in cui abbiamo potuto apprezzare tutte quelle le sue qualità , ha fatto più di una partita di fila ottima, poi ha avuto un calo e di conseguenza abbiamo cercato di gestirlo nel modo migliore, tra farlo recuperare e farlo giocare. Deve stare sereno perché per lui è il primo campionato potenzialmente da titolare, l'anno scorso a Catanzaro non giocava sempre. La continuità non è un elemento che viene facile senza esperienza. Dobbiamo avere fiducia, lasciarlo lavorare tranquillamente, deve ricercare quelle prestazioni che l'avevano portato a essere sulla bocca di tutti".
Il Bari sta nuovamente mostrando difficoltà sulle palle inattive: "Nelle ultime partite abbiamo preso questi due gol su palla inattiva. Io credo che nel calcio un problema non sia mai risolto definitivamente. Anche in questo ci sono momenti. Dobbiamo essere sempre capaci a mantenere alta l'asticella dell'attenzione. Quando si pensa di averlo risolto, non è che da quel momento lì in poi non prendi più gol. Nel calcio tutto cambia ogni domenica. Non possiamo mai analizzare tutto in maniera definitiva, ogni volta c'è una differenza. Noi dall'interno dobbiamo sempre mantenere un focus su quello che c'è da migliorare, lavorare in maniera meticolosa. Sulle palle inattive non abbiamo mai smesso di lavorarci continuiamo a farlo. Speriamo di riuscire a farlo bene da domani, visto che incontriamo una squadra che fa tanti gol su palla inattiva".
Sul momento di difficoltà di Falletti: "Ci ho parlato ribadendogli il concetto che la sua sostituzione non era nata da una mancata prestazione, perché ci ha messo tutto, impegno, cuore e abnegazione però a livello qualitativo da lui ci aspettiamo nella scelta finale, nella giocata, qualcosa che possa aiutarci a determinare. Rimane assolutamente un giocatore importante che può trovare l'episodio che gli può dare la fiducia con cui era arrivato. Nelle prime partite anche di lui si parlava molto bene, poi ha avuto questa questa evoluzione dopo l'infortunio. Però penso che a lui basti un episodio per per ritornare in fiducia".
Pucino sarà squalificato, al suo posto il sostituto naturale sembra Obaretin "Sarà il sostituto di Pucino con Mantovani a destra. Giocheranno loro due come braccetti. Al di là del fatto che fece bene, non possiamo pensare alla scorsa partita, è il sostituto naturale. È un ragazzo di cui abbiamo grande fiducia, anche lui è un giovane al suo primo campionato di Serie B. Sta facendo delle buone cose, fa i suoi errori, come tutti, e deve continuare a crescere e continuare a lavorare come sta facendo perché ha potenziale".
A Longo è stato chiesto un bilancio dopo il giro di boa, concluso con 24 punti: "Secondo me abbiamo raccolto meno punti di quelli che meritavamo sul campo. Non abbiamo avuto la forza di portare a casa delle vittorie che sembravano fatte. Quando abbiamo perso è stato perché abbiamo giocato male, non abbiamo mai rubato la partita. Se penso alle partite con Cosenza, Reggiana e Catanzaro, erano partite in cui c'era la netta percezione di poterle portare a casa. Non ci siamo riusciti per nostri limiti. È normale che il rammarico ci sia, perché c'è stata l'opportunità di avere qualche punto in più oggi, ma io dico sempre che sul lungo la classifica non mente mai. Dovremo essere bravi da qua in avanti a cercare di fare un girone di ritorno cercando di colmare quello che abbiamo lasciato per strada in questo girone di andata".
Longo ha spesso ribadito ai suoi calciatori in difficoltà di stare tranquilli: "Quando mio figlio ha un problema cerco di rasserenarlo, non di mettergli ancora più pressione, e per me i giocatori sono come figli. Cosa otterrei se facessi il contrario? Il senso di responsabilità non ci manca. Bisogna anche interpretare le cose. Siamo umani e sappiamo riconoscere molto bene i momenti. Questa è la difficoltà del calcio italiano, mandiamo in campo i giocatori tutte le volte con un'ansia da risultato che fa paura. A volte se non si hanno le spalle larghe, si fa fatica a sopportarla, per quello che dico che devono stare sereni e tranquilli e fare le loro prestazioni. Da fuori noi, anziché spegnere questa cosa, la alimentiamo. Sono ragazzi da 20 a 30 anni. Io ho tre figli e vi dico che non è semplice a volte sobbarcarsi di tutta questa pressione che che gli mettiamo. Devono essere sereni di quello che fanno tutti i giorni, impegnarsi al massimo come stanno facendo, è sport e nello sport può succedere di tutto".
Sul momento di Lasagna: "A Palermo ha dimostrato di stare bene. Ha avuto delle situazioni che poteva sicuramente sfruttare meglio ma sta lavorando, lo vedo bene. Sta ritrovando la continuità che per diverse settimane gli è mancata per un fastidio al ginocchio, quindi non è mai stato al 100%. Ci sta dando un contributo di volontà importante, però lo inizio a vedere di nuovo in palla, di nuovo di positivo".
L'allenatore biancorosso ha parlato anche di Manzari: "Deve crescere nel coraggio perché le qualità che ha sono buone. Deve però avere più personalità , assumersi delle responsabilità anche un po' più sfacciate. A Palermo non è non si può dire che sia entrato male, però io non mi aspetto da lui il compitino. Quando l'allenatore ti dà un tempo, so benissimo che è difficile, ma devi osare. Preferisco che sbagli qualche palla in più, che affretti qualche giocata per tirare in porta, per assumerti il rischio del dribbling per calciare le palle inattive. Sono le sue caratteristiche e deve avere il coraggio di osare. Perché altrimenti rimani nel guscio, rimani sempre un giocatore da buon potenziale che però non riesce mai a fare quel salto di qualità , lui deve lavorare su questo secondo me. Gli avevo detto di calciare le palle inattive, ha sbagliato la prima poi le altre non le ha più calciate. Invece doveva avere il coraggio di calciare perché lui le calcia benissimo, e un giocatore che ha quel piede, anche se sbaglia la prima, deve lavorare con convinzione perché di errori nel calcio ce n'è uno ogni 10 secondi se uno pensa all'errore non ne viene mai fuori però".
Nell'ultimo passaggio della conferenza è stato chiesto al mister se la dirigenza abbia la consapevolezza che la squadra va rafforzata: "La società il mio pensiero lo conosce perché c'è confronto quotidiano. Anche parlando con i direttori sappiamo cosa ci può servire e cosa c'è da fare, poi è normale che questo va messo in atto, che è un altro tipo di discorso. Oggi qui posso dirvi tutto quello che volete, ma dopo quello che cercheremo di fare sarà quello che ci renderà coerenti con quanto affermato. Sappiamo che ci sono da fare delle cose, ma come ho già detto ci sono i direttori che conoscono il mio pensiero, io conosco il loro sanno quello che c'è da fare e naturalmente cercheranno assolutamente, dove ci sono le possibilità , di andare a rinforzare la squadra. Dipende sempre da cosa si intende per completo. Se uno pensa ad andare in Serie A è normale che è una squadra che va rinforzata, è tutto molto semplice, dipende dagli obiettivi, ma non la pensiamo così solo a Bari, vale anche per altre squadre. Avevo già parlato di varie sessioni di mercato per questa costruzione partita a giugno. Ora ne arriva un'altra. Per aver cambiato 15-16 giocatori, ribadisco, è stato fatto secondo me un ottimo lavoro. Ore che abbiamo toccato con mano quanto è stato fatto, migliorare la costruzione che non può passare attraverso una sola sessione di mercato. Quindi questo è penso un concetto che avevo già ribadito in passato".
https://www.baritoday.it/sport/calcio/moreno-longo-bari-spezia-conferenza-vigilia.html