Diceva il buon mister Wolf ai due gaglioffi che stavano rimettendo tutti a posto e si complimetavano vicendevolmente. Signori non e' ancora il momento di farsi i p....i a vicenda.
E dalle dieci e mezza di ieri sera che e' tutto un estasi, un continuo ribollire di gioia e soddisfazione, social, telefono, amici e persino sconosciuti che per strada sentendoti parlare della partita di ieri si avvicinano e ti dicono "che bello...che emozione".
Ok, ieri e' ieri, non ce la scorderemo, ma ormai e' storia.
Non so voi ma a me inizia a rimbombare nel cervello sto loop che mi dice che non, non può essere il Sud Tirol o una semifinale ad avermi riempito la pancia, ad avermi fatto definitivamente sfogare una rabbia che viene da lontano, viene dall'era dei Matarrese, da quei maledetti che si vendittero le partite( a proposito ieri abbiamo chiuso un conto con l'innominato), la delusione di Latina o i tre fallimenti o la D o la finale di Reggio.
No amici miei, io credo che ne abbiamo ancora ed ancora tanta quella che ci portiamo appresso e che dobbiamo ancora sfogare.
C'è qualcosa che potrebbe forse ridarci un briciolo di quanto dolorosamente ed ingiustamente ci e' stato tolto, e quel qualcosa adesso sta qui a 180 minuti di distanza.
Non e' finita manco per niente, ne abbiamo ancora e gliela sbatteremo in faccia a chiunque si paleserà tra noi e quel traguardo che ci appartiene.
Noi non ci accontentiamo più, sono sicuro che nelle prossime ore sarà così per tutti, e' l'ora, e' la nostra ora.
Noi non abbiamo finito.