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24/04/19 - La rosa del Bari ai raggi X

Le ultime news, prese da fonti ufficiali quali siti (non blog) giornali o tv riguardanti il Bari e tutto sul calciomercato: acquisti, cessioni, o semplici interessamenti. Il formato di un nuovo argomento deve essere del tipo GG/MM/AA - TITOLO.

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24/04/19 - La rosa del Bari ai raggi X

Messaggioda U.C.N. PALO » mer apr 24, 2019 11:35


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STEFANIA DI MICHELE

Ecco l’analisi, ruolo per ruolo e giocatore per giocatore, della rosa che ha conquistato la promozione in Serie C con due giornate di anticipo. I calciatori sono ordinati in base al numero di presenze in campionato.


Davide MARFELLA (32 presenze, 19 gol subiti) – Qualche piccola disattenzione, ma nel complesso una stagione da incorniciare per il portiere classe ’99 di proprietà del Napoli. Spesso spettatore, quando chiamato in causa ha risposto presente, a volte con interventi spettacolari quanto provvidenziali: a Gela, contro la Palmese (andata e ritorno), a San Cataldo, contro la Turris al San Nicola, a Troina, le sue parate sono state determinanti. Se il Bari è in Serie C lo deve anche al suo numero 12.

Valerio DI CESARE (31 presenze, 7 gol) – Un campionato semplicemente straordinario per il 35enne difensore centrale. Punto fermo della difesa biancorossa, bomber di scorta all’occorrenza: le sue 7 reti, spesso pesantissime (basti ricordare i gol vittoria al Troina e al Rotonda), fanno della stagione 18/19 la migliore della carriera dell’esperto difensore romano. Indiscutibilmente, uno degli eroi del Bari di Cornacchini.

Luca CACIOLI (26 presenze, 1 gol) – La sua stagione comincia alla grande: sempre in campo, mai sostituito, baluardo difensivo a cui il mister non rinuncia mai. Poi, pian piano, complice qualche sbavatura di troppo, Cornacchini inizia a preferirgli Mattera, e alla fine i due giocheranno pressappoco gli stessi minuti. Quella di Cacioli resta, tuttavia, una stagione assolutamente positiva.

Giuseppe MATTERA (24 presenze, 2 gol) – Un campionato in crescendo quello del 35enne campano. Si alterna con Cacioli nel far coppia con Di Cesare, poi da un certo punto in avanti diventa imprescindibile, soprattutto nelle partite casalinghe, quando il mister si affida a lui per le spiccate qualità in fase di impostazione. Diventa un jolly importantissimo per la capacità di giocare anche da terzino. Pesantissimo il suo gol alla Palmese in zona Cesarini all’11.a giornata.

Cosimo NANNINI (23 presenze, 1 gol) – L’infortunio di D’Ignazio gli spalanca le porte, e lui si prende la titolarità della fascia sinistra con l’autorevolezza di chi sa il fatto suo. Pulito in fase difensiva, presente anche nella costruzione della manovra. Alla lunga, perde il posto in favore di Quagliata.



Nicola ALOISI (16 presenze, 0 gol) – Pronti-via, prime sei partite da titolare senza mai saltare neanche un minuto. Un terzino tutto corsa e grinta, una vera e propria ala prestata al reparto difensivo. Un motorino inesauribile, in fase di spinta il suo apporto non manca mai. Poi l’infortunio e l’esplosione di Turi lo relegano al ruolo di comprimario. Nel girone di ritorno ricomincia da dove aveva lasciato, ma perde nuovamente il posto in favore di Bianchi.

Nicola TURI (13 presenze, 0 gol) – Con l’infortunio di Aloisi, la fascia destra difensiva diventa di sua proprietà. Gioca praticamente sempre, fino alla fine del girone di andata, offrendo prestazioni assolutamente all’altezza. Poi, con il rientro di Aloisi e l’arrivo di Bianchi, finisce ai margini e paga (al pari di D’Ignazio) il suo essere un classe ’98. Una stagione che, comunque, il barese Nicola non dimenticherà mai.

Giacomo QUAGLIATA (12 presenze, 0 gol) – Arriva dal Latina nel corso del mercato invernale, si aggrega alla squadra ai primi di gennaio. Esordisce a fine mese in casa contro l’Igea Virtus e, da quel momento, diventa inamovibile. Padrone incontrastato della fascia sinistra, non disdegna le sortite offensive e mette in mostra un gran bel mancino. Una bella sorpresa.

Edoardo BIANCHI (11 presenze, 0 gol) – Prelevato dalla Primavera del Torino, si aggrega al gruppo ai primi di dicembre. Difensore centrale naturale, si adatta nel ruolo di terzino destro che Cornacchini gli cuce addosso. Difende bene, ma è poco propositivo in fase offensiva. Tuttavia, da febbraio in poi il mister dei biancorossi non vi rinuncia praticamente mai.

Luigi D’IGNAZIO (6 presenze, 1 gol): sempre presente da titolare nelle prime 5 giornate, in cui dimostra di saperci fare eccome. Padrone della fascia sinistra, segna anche il primo dei 3 gol contro l’Igea Virtus. Un infortunio lo costringe ai box, e il titolare diventa Nannini. A gennaio passa alla Sambenedettese in Serie C.



Francesco BOLZONI (30 presenze, 1 gol) – Classe ed esperienza al servizio della mediana. Bolzoni è stato, tra i centrocampisti a disposizione, quello che ha giocato più minuti di tutti: Cornacchini, quando ha potuto non vi ha rinunciato praticamente mai. Un centrale tutta sostanza, metronomo abile anche a recuperar palloni, il 29enne ex-Spezia ha deciso di ripartire da Bari per la seconda fase della sua carriera. Facile pensare che possa essere uno dei perni del centrocampo dell’anno prossimo.

Enrico PIOVANELLO (30 presenze, 3 gol) – Una delle stelle più brillanti del firmamento Bari di questa stagione. Il classe 2000, di proprietà del Padova, ha stupito tutti quest’anno per corsa, tecnica, grinta e fiuto del gol, qualità che ne hanno fatto uno dei punti di riferimento della squadra di mister Cornacchini. Prima mezzala nel 4-3-3, poi esterno offensivo con il passaggio al 4-2-3-1, Piovanello è entrato di diritto nella storia del Bari come il primo millennial ad andare in rete con la casacca biancorossa. Girone di andata sontuoso, ritorno leggermente al di sotto rispetto agli standard di inizio anno. Chissà che il Bari del futuro non possa ancora contare su di lui.

Zaccaria HAMLILI (28 presenze, 1 gol) – Cuore e polmoni, semplicemente inesauribile. Hamlili è uno di quei giocatori che tutti gli allenatori vorrebbero nella propria squadra. Un mastino instancabile, di quelli che a fine partita continuano a inseguire gli avversari anche negli spogliatoi. Preferisce agire da mezzala e sfruttare gli inserimenti, ma ha giocato perlopiù accanto a Bolzoni nel centrocampo a due. È entrato nel cuore dei baresi che l’hanno ribattezzato come l’Allan di Bari. Difficile dar loro torto, altrettanto difficile che in Serie C si possa prescindere da lui.

Cristian LANGELLA (23 presenze, 3 gol) – Ai nastri di partenza del campionato sembrava dovesse essere lui il classe 2000 titolare nel centrocampo a tre di mister Cornacchini. Ben presto, però, Piovanello si è preso il posto e Langella ha dovuto sgomitare e accettare di entrare spesso a partita in corso. Con il cambio di modulo ha poi dovuto reinventarsi come centrale quando chiamato in causa. Jolly importantissimo per il regolamento degli under, ha giocato meno da quando Quagliata (altro 2000) è diventato titolare fisso. Importantissimo il gol del 3-1 ad Acireale, meravigliosa la rete del 2-0 a Gela.

Andrea FEOLA (18 presenze, 0 gol) – Pur partendo dalla panchina, all’andata le ha giocate praticamente tutte, venendo ricompensato con una maglia da titolare a Marsala e a Portici. Difficile, tuttavia, convincere il mister quando hai davanti due mostri sacri come Bolzoni e Hamlili. Nella seconda parte della stagione, complice un brutto infortunio alla spalla destra, i minuti giocati sono stati pochissimi.

Alessandro MUTTI (1 presenza, 0 gol) – Un’intera stagione tra tribuna e panchina, per Mutti è arrivata la gioia dell’esordio negli ultimi minuti di Nocerina-Bari. Ingiudicabile.





Simone SIMERI (30 presenze, 12 gol) – Partiamo dalla fine: i gol promozione, quelli con cui il Bari ha battuto il Portici e il Troina, portano la sua firma. Senza dubbio, dal punto di vista realizzativo ci si poteva aspettare qualcosa in più dalla stagione del bomber napoletano. Che, tuttavia, è stato di un’importanza capitale anche quando non è andato in gol. Simeri ha corso, sbuffato, sbracciato e picchiato per ogni minuto trascorso in campo. Un centravanti che ha sempre lavorato per la squadra, e che non per niente ha fornito ben 9 assist ai suoi compagni. Le sue assenze si sono sempre fatte sentire, e senza di lui la squadra ha spesso faticato a costruire. Se imparasse a gestire meglio l’aspetto caratteriale, sarebbe di certo un’arma in più anche in Serie C.

Samuele NEGLIA (30 presenze, 9 gol) – A inizio stagione, è stato semplicemente indispensabile, componendo con Simeri e Floriano un tridente fantastico, capace di abbattere qualunque difesa. Poi, con il graduale inserimento di Brienza e il cambio di modulo, Samu (come lo chiama Cornacchini) ha visto ridurre il suo minutaggio, dovendo spesso e volentieri partire dalla panchina. Mai una polemica, mai una parola fuori posto, Neglia è stato esemplare per tutto l’anno. Oltre che assolutamente determinante, e i suoi 9 gol son lì a dimostrarlo. Bravissimo.

Roberto FLORIANO (27 presenze, 12 gol) – Cosa ci fa Floriano in Serie D? È la domanda che chiunque abbia visto giocare questo ragazzo si è posto almeno una volta. Un’ala vera, come se ne trovano sempre meno. Tecnica sopraffina, accelerazione devastante, intelligenza tattica e capacità di trovare con facilità la via della rete. Un giocatore che, nell’economia di questo Bari, è stato uno dei punti fermi, il vero crack della stagione. 12 gol e 8 assist testimoniano quanto di questa promozione sia passato dai piedi dell’esterno ex Foggia, che in estate ha deciso di abbracciare il progetto a lunga scadenza dei De Laurentiis. Per lui, a cui Cornacchini non ha mai rinunciato, riconoscendo di farlo giocare anche quando non era al 100%, è stata solo la prima tappa di quella che potrebbe diventare una lunga storia d’amore con la maglia biancorossa.

Demiro POZZEBON (23 presenze, 3 gol) – Dopo un buon avvio di stagione, in cui ha realizzato 3 reti nelle prime 8 giornate, Pozzebon è entrato in un tunnel dal quale ha fatto progressivamente sempre più fatica a uscire. Tanto che quei 3 gol sono rimasti gli ultimi segnati con la maglia del Bari. Il n°99, arrivato a Bari con un curriculum di tutto rispetto, ha sofferto non poco il fatto di dover essere l’alter ego di Simeri. Sebbene abbia avuto diverse possibilità, ne è venuto fuori un campionato assolutamente non all’altezza delle aspettative.

Franco BRIENZA (20 presenze, 2 gol) – Per lui, qualsiasi parola sarebbe sprecata. Uomo vero, professionista esemplare, capacità tecniche straordinarie e una passione per la propria professione che non ha eguali. Ciccio, il capitano, l’unico ad essere rimasto a bordo della nave affondata, ha messo tutta la propria classe ed esperienza al servizio di una squadra che doveva tornare tra i professionisti il prima possibile. E lui ha dato la sua grossa mano, dispensando perle qui e lì durante il campionato, correndo e rincorrendo tutti come un ragazzino. La missione è compiuta anche grazie al fantasista di Cantù, a cui l’idea di smettere non passa neanche per la testa. Gli è mancato il gol su azione, ma la stagione non è ancora finita.

Pasquale IADARESTA (16 presenze, 3 gol) – Prelevato dal Latina a dicembre, è arrivato a Bari in punta di piedi. Silenzioso, intelligente, rispettoso, ha capito il proprio ruolo all’interno di una squadra già ben rodata e si è integrato in campo e nello spogliatoio. Preso per dare a Cornacchini peso e centimetri al bisogno, Iadaresta si è calato alla perfezione nei meccanismi del Bari, risultando determinante contro Acireale (suo il gol del pari) e Gela, partita vinta grazie a un suo colpo di testa con il Bari in inferiorità numerica.

Luigi LIGUORI (10 presenze, 1 gol) – “Gino†è stato, senza dubbio, uno dei maggiori crucci di questa stagione per mister Cornacchini. Perché Liguori era uno di quelli che il tecnico dei galletti avrebbe voluto far giocare di più, ma che troppo spesso ha dovuto sacrificare per rispondere a un regolamento che ha penalizzato oltremodo i nati nel ’98. Eppure la sua firma Gino l’ha messa ugualmente: suo il gol vittoria contro il Castrovillari, in una partita che sembrava destinata al pari dopo l’errore dal dischetto di Simeri.

Mauro BOLLINO (10 presenze, 1 gol): all’inizio della stagione il mister lo utilizza spesso da subentrante, ma il ragazzo di Palermo non convince mai appieno e alla lunga sparisce dai radar. Cornacchini lo ripaga del gol segnato alla Nocerina con una maglia da titolare contro Portici e Troina, ma l’amore non sboccia e la sua avventura finisce a gennaio quando torna alla Sicula Leonzio in Serie C.

Zero presenze fino a questo momento per Andrea Bellussi (secondo portiere) e Roberto Maurantonio (terzo portiere e collaboratore tenico). Nessuna presenza in campionato neppure per Ovidijus Siaulys (titolare in Coppa Italia, poi infortunato e infine restituito a gennaio alla Virtus Entella), Mattia Gioria e Nicolò Rozzi.


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Re: 24/04/19 - La rosa del Bari ai raggi X

Messaggioda censured » mer apr 24, 2019 19:38


28 grazie x ognuno di voi, anche x chi è stato solo un fugace battito di ciglia con la nostra maglia come il giovanissimo Gioria di cui si diceva un gran bene x esempio, grazie a lui e a tutti gli altri 27 atleti che hanno partecipato alla stagione del Bari 2018/19 :minchino: :minchino: :minchino:
:smoke:
Al mio popolo del web senza distinzione di razza, sesso, orientamento sessuale e religione...
un grande grido CONTINUATE!
agitatevi perché abbiamo bisogno del vostro entusiasmo. Organizzatevi perché è indispensabile la vostra forza. Studiate è indispensabile la vostra intelligenza.
è giunto il momento di affermarsi.
(DON ANDREA GALLO)


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