un'intercettazione del 16 novembre 2015 tra il presidente della Lazio, Claudio Lotito, e lo stesso Bogarelli. All'epoca al Bari, con alla presidenza l'ex arbitro Gianluca Paparesta, servivano almeno 500 mila euro per non ricevere sanzioni. "Me stai a fa' scoppià un casino - dice Lotito - non è possibile per 500 mila euro". E poi: "Scade oggi, il 16, deve pagà , se no pija la penalizzazione". Bogarelli risponde: "Ho capito". Lo stesso giorno Giuseppe Ciocchetti, altro ex manager Infront, dice a Paparesta: "Fammi una fattura a Infront (...). Fai 460 più Iva. (...) La fattura la fa per il secondo sponsor di maglia". Nelle carte spunta anche il nome dell'Atalanta, per un "presunto finanziamento a Infront del gruppo Percassi (non indagato), sotto forma di sponsorizzazione del marchio Victoria's Secret, del quale il gruppo bergamasco risulterebbe franchisee italiano (...). La provvista erogata, 2 milioni, verrebbe restituita all'Atalanta, il cui ad è Luca Percassi, con contratti di marketing per le prossime stagioni".
DOCUMENTI E FINANZIAMENTI - C'è poi un terzo indizio, secondo i pm: un'operazione sospetta segnalata dalla Banca d'Italia. Dal primo gennaio 2014 al 21 dicembre 2015, "Infront ha eseguito pagamenti" alle società di calcio "per 11 milioni e 400 mila euro". Viene spiegato come dallo statuto di Infront siano previsti "l'acquisto e la vendita in Italia e all'estero dei diritti tv, ma non risulta contemplata l'attività di finanziamento". E spunta poi anche la testimonianza di David Biancifiori, detto Scarface, coinvolto in un'inchiesta du mazzette per appalti televisivi: "Mi proposero di raggiungere un volume di 9 milioni l'anno a patto che riconoscessi retrocessioni in contanti pari al 3%" e svela poi come furono trasferiti dei soldi "alla Fc Bari a titolo di finanziamento".