Chi ha una condanna per reati così infamanti deve essere sospeso fino a quando la giustizia ordinaria avrà fatto il suo corso, altrimenti le storie sbagliate come quella di Portanova al Bari rischieranno di ripetersi enne volte. Con conseguenze beffarde ma dolcissime: ci pensa la gente comune, i tifosi, come la magistratura che spesso e volentieri è costretta a supplire alle mancanze della politica. È successo a Genova, è successo a Bari: le società hanno provato il colpo gobbo (non lo ammetteranno mai), le piazze sono esplose, l’affare è saltato. Motivi di decenza. E di protezione di una passione, perché, dai, non si può tifare per una squadra in cui milita un presunto stupratore. Reazione pavloviana, bella notizia: vuol dire che l’attenzione su certi temi inizia a non avere tentennamenti. Con buona pace di presidenti e dirigenti che bivaccano su ciò che resta di uno sport popolare per nascita ma ormai impopolare per colpa loro.
Pierluigi Giordano Cardone
Il Fatto Quotidiano