22.04.2021 00:00 di Nicolò Schira
Ormai Don Tano si è specializzato nelle tratte di andate e ritorno, tanto che in famiglia sussurrano che ormai non disfi più neppure le valigie. Esonerato spesso per essere richiamato sempre. Negli ultimi anni solo a Latina (Breda arrivò a un passo dalla Serie A) è accaduto che i presidenti non tornassero sui propri passi. Per il resto a Nocera, Catanzaro e ora Bari si tratta di un rewind. Auteri prima mandato via e poi ripreso, perché i suoi successori non hanno fatto meglio di lui. Anzi, a volte pure peggio. Diversi i motivi del dietrofront. In primis le rose costruite a immagine e somiglianza del tecnico siciliano, con calciatori che mal si adattano a moduli differenti (vero Campilongo, Grassadonia e Carrera?) oltre al fatto che dal punto di vista fisico e atletico Auteri spreme i suoi calciatori che nel girone di ritorno storicamente calano. E allora pronto l’ennesimo biglietto di ritorno. Il Bari prova il cambio in panca per salvare la stagione e provare ad arrivare almeno terzo per giocarsi tutto ai playoff. Certo nel frattempo sarebbe il caso che la società biancorossa nominasse un nuovo direttore sportivo e si riorganizzasse piuttosto che navigare a vista in balia dei risultati. Ma questa è un’altra storia...
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