Amoruso «spegne» il pallone, giocare sarebbe una follia«Mi spiace per il Bari. Vorrà dire che vincerà l’anno prossimo»
di ANTONELLO RAIMONDO
Per tutti era il «gigante». Colpa di una stazza imponente, classico fisico da granatiere tutto muscoli e centimetri. Ma Lorenzo Amoruso era e resta un ragazzo dal cuore grande. Legatissimo alla sua terra nonostante viva a Firenze ormai da un bel pezzo. Sensibile alle cose che gli riportano in mente gli anni della sua infanzia. E, tra queste, il pallone. Che gli rotola sempre in testa e che lui tratta alla sua maniera, senza peli sulla lingua. Verace, punto.
Amoruso, strana la vita...«Ma non sono sorpreso. Ho imparato che nulla va dato per scontato. Soprattutto la felicità ».
Il mondo trema, lo sport sembra in ginocchio.«L’ordine è esatto. Ora è giusto occuparsi della salute comune. Il resto verrà da sè».
Il mondo del calcio si interroga. Giocare o no?«Per me è una follia. Sbaglio o ci sono ancora migliaia di contagiati. In Italia e, ora, in ogni angolo di mondo? Bisogna fermarsi e basta».
Eppure le idee non mancano.«Le sembra un’idea giusta far giocare in stadi deserti? E lo spettacolo? Non scherziamo, ragazzi».
E le partite d’estate?«Macché. Forse qualcuno dimentica che tra un anno, a maggio, ci saranno gli Europei. Si rischia di rovinare anche la prossima stagione».
Però è dura, così.«Durissima, sportivamente parlando. Ma non sono scelte libere. Qui siamo in piena pandemia mondiale e lo sport deve fare un passo indietro».
Lo spiega lei a Filippo Inzaghi?«A Pippo direi, “hai una squadra fortissima e se sei bravo in A ci vai tra un anno”. Che vogliamo fare? Rischiare altre tragedie? Io non ci sto».
Capitolo stipendi. I calciatori devono capire.«Complimenti a Chiellini e ai calciatori della Juve. Giusto così. Giusto che siano loro a fare il primo passo. Parlando di serie A non mi verrete a dire che sarebbe un problema rinunciare a due-tre mesi di stipendio. Non capisco quando l’Aic parla di trattativa. Qui c’è poco da trattare. I club non hanno più entrate. Diversa la situazione nelle categorie inferiori, certo».
In Inghilterra pare che i suoi ex colleghi abbiano rifiutato un taglio del 30%.«Faccio fatica a crederci. Ma se così fosse sarebbe qualcosa di imbarazzante. Come se io chiedessi allo Stato i 600 euro... Roba da vergognarsi».
Come vede la sua Puglia?«Il Lecce ha una società seria. E un allenatore, Liverani, che ha trasmesso alla squadra il suo calcio propositivo e in verticale. Sono e resto tifoso del Bari che paga la scelta di confermare Cornacchini. L’anno scorso ha vinto ma quasi mai convinto con uin calcio basato solo sulle individualità ».
Se passasse la sua linea...«Al Lecce andrebbe bene ripartire dalla A. E per me se l’è meritato sul campo. Diverso il discorso del Bari. Ha speso tanto per vincere subito. Ma la squadra sarebbe forte anche l’anno prossimo».
Ai playoff ci sarebbe arrivato da favorita?«Bè, sicuramente Vivarini ha un organico pazzesco. E poi giocare al “San Nicola” è un gran bel vantaggio».
E Lorenzo Amoruso come se la passa?«Faccio l’opinionista su radio e tv nazionali. Pronto a partite per la mia Puglia. D’estate torno da voi. Il mare è la mia vita. Firenze capirà ...».
Gazzetta del Mezzogiorno