Dopo il risultato di ieri, pare essere piombata una depressione collettiva che abbraccia gran parte della tifoseria. C'è chi si è arreso, chi osserva gli eventi senza nutrire speranza e chi non manca di ricordare che che era tutto previsto. Dove si può andare con questo Bari?
Sicuramente c'è chi è impermeabile a questi commenti e poco si cura di quello che si dice in giro. Che sia calato intorno alla squadra un intenso pessimismo è da registrare come un fatto reale. Un fatto dettato dalla prestazione sottotono fornita contro una grande Vibonese. Pure a Catania i segnali in questo senso non sono stati incoraggianti.
Alcuni tifosi si sono presi dei meriti in ordine all'esonero maturato con Cornacchini. A loro dire, l'ex tecnico è stato rimosso dal suo incarico a causa delle forti pressioni esercitate dalla piazza che lo voleva cacciare quanto prima. In uno sfogo, il Capitano Di Cesare ha fatto capire che i calciatori avvertono il clima negativo che si respira in città . Probabilmente il loro vivere Bari fa arrivare questo pacchetto completo dentro il quale si mescolano tante cose: emozioni, critiche, apprezzamenti, perplessità . E pure le offese, perché no? A Bari non ci facciamo mancare niente. Quando firmi un contratto col Bari, non vieni esonerato dal pacchetto. Col Pacchetto devi averci a che fare. E non è che ne sei immune. Ricordiamo che spesso i calciatori viaggiano su livelli culturali medio-bassi. Sono tutt'altro che persone ignoranti, ma i loro strumenti culturali si limitano spesso al mondo del pallone. E qui domina incontrastata la legge del risultato. Attenzione che in altri sport questa componente è meno centrale. Nel rugby c'è il risultato, ma viene fatta grande cura per il rispetto dell'avversario. Con questi limitati strumenti difensivi, il calciatore affronta il fuoco amico e spesso ne resta ferito. Gente che guadagna così tanto con così poco mostra la propria fragilità . Evidentemente il carattere non si compra, la sua formazione parte da lontano e non riguarda solo il lavoro importantissimo della famiglia. Ma consegnati così, ecco come chi non ha le spalle larghe viene a mancare nei momenti importanti. L'ideale sarebbe riuscire a formare una rosa di calciatori bravi con gli attributi. Ma se questi non stanno nemmeno in A, figurati in C... Gente alla Chiellini che si distacca dalla festa dei suoi e con le stampelle attraversa il campo per andare a rincuorare l'affranto collega-rivale Kulibaly. A questa gente cosa gli frega dell'umore della piazza? Ma sono calciatori di altro livello, in tutti i sensi. Ma ai nostri pare che qualcosa gli frega, ahimè. A fine mese lo stipendio, come è giusto che sia, a loro arriva. Che vincano, che perdano... arriva. Se oggi fosse arrivato nelle teste dei calciatori la nostra arrendevolezza, probabilmente anche i tesserati del Bari potrebbero iniziare a pensare come muoversi per il prossimo anno, tanto qui non si chiede più nulla. Si sente nell'aria il fallimento finale, anche se siamo solo a novembre.
Sarebbe invece bello riuscire a trasmettere che da queste parti ci crediamo ancora. Che non sono loro a doverci far tornare allo stadio, ma sono loro che devono riprendere a giocare col sangue agli occhi perché noi siamo tornati di più allo stadio. Ci siamo anche se è dura. Anche se la Reggina sta lassù con +8. Pure se gli infortuni stanno falcidiando la rosa.
Perché se non siamo noi i primi a crederci, come possiamo pretendere che lo facciano loro? Ah già , noi siamo anche quelli che tornano se si vince. E allora, di cosa parliamo?