Enzo, è chiaro che le mancate dimissioni sono legate al denaro; mi ero espresso, a suo tempo, sulla questione dignità , a proposito di Ventura. Per riassumerla, non approvai. Ma è evidente che per soldi, spesso, ci si spogli di ogni valore. Ora mi ( e ti ) chiedo: ma perché, allora, non dichiararlo pubblicamente? A mio avviso, ferme restando le mie perplessità sulla questione di opportunità e dignità , almeno si dimostrerebbe assenza di ipocrisia. Non è granché, ma pur sempre qualcosa, e meglio di un silenzio opportunista.
L'esempio della retribuzione fino alla pensione non è accettabile per 2 ragioni: se parli di stipendi medi, quelli ti fanno vivere "al mese"; inoltre, in questi casi parliamo di attività autonoma, libero-professionale, che, se giustifica compensi annui enormemente superiori, non dovrebbe assolutamente contemplare la possibilità di pretese per chiusura rapporto. Non è sbagliato, a mio avviso, quel che ha ipotizzato qualcuno più su: stabilire degli obiettivi da raggiungere, e delle penali in caso di mancata realizzazione ( aggiungo io ). Ma è utopia. Diciamo che è stata una follia avergli prolungato il contratto, a quelle cifre per giunta, fino al 2020, prima che avesse raggiunto il minimo sindacale. A quel punto, il buon Ventura ne ha approfittato. Forse lo avrei fatto anche io, ma lo avrei dichiarato, sfidando pubblicamente ( ! ) chiunque a sostenere che l'errore fosse il mio, e non di chi mi ha dato le chiavi del caveau.
Non averlo fatto, e giocare sul "non detto", è da pavidi.