da Lupodimare » mar giu 10, 2014 16:21
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Latina è un comune italiano di 119.804 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia nel Lazio.
È una delle più giovani città d'Italia: fu fondata il 30 giugno 1932 con il nome di Littoria ed assunse la denominazione attuale nel 1946. È la seconda città del Lazio per numero di abitanti, preceduta solo dalla Capitale.
Ottantantadue anni sono davvero pochi, se si pensa che la nascita della città rappresentò per l’Italia intera una doppia scommessa vinta: da un lato, la bonifica delle malsane paludi fino ad allora portatrici di malattie e, dall’altro, l’edificazione di una «città ideale» in tempi record. Era il 18 dicembre del 1932 quando Benito Mussolini tenne a battesimo Littoria, simbolo di uno sviluppo sociale, che avveniva a partire da territori in cui fino ad allora sarebbe stato impensabile. La prima pietra del nucleo civico era stata posta meno di sei mesi prima, il 30 giugno di quell’anno, anche se gli interventi di risanamento dell’agro pontino erano iniziati già dal 1927. L’idea di dare vita alla nuova città era stata suggerita al Duce da Valentino Orsolini Cencelli, allora commissario dell’Opera nazionale combattenti e direttore degli interventi di bonifica delle paludi pontine. La zona scelta per la neonata città era quella della località denominata Quadrato, da cui presero avvio i lavori di prosciugamento delle aree acquitrinose. La regione venne suddivisa in poderi, ciascuno dei quali contrassegnato da una casa colonica, quattrocento dei quali furono assegnati ad altrettante famiglie di ex combattenti, per lo più provenienti dalla Romagna e dal Veneto.
Littoria divenne così il pilastro di una capillare azione sociale del Fascismo, connessa alla politica agraria di Mussolini, che visse in quegli anni gli indiscutibili successi ottenuti dalle campagne della «battaglia del grano» e della «conquista della terra» da parte dell’uomo. Essa rappresentava, quindi, molto di più che un semplice nucleo abitativo dotato di tutti i servizi essenziali, costituendo per la giovane nazione italiana la possibilità di vedere concretizzarsi i propri obiettivi di sviluppo. E non è un caso che la fondazione di Littoria fu salutata da un grande consenso internazionale.
La nuova città venne progettata dall’architetto Oriolo Frezzotti, che concepì una pianta ottagonale, con un nucleo centrale culminante nella piazza del Littorio (oggi piazza del Popolo), luogo-simbolo e centro nevralgico dell’amministrazione urbana. Qui furono pensati tutti i principali palazzi civici, primi fra tutti l’edificio della Federazione del Partito Nazionale Fascista e il Municipio con la torre-orologio di oltre trenta metri. Sempre in piazza del Littorio si trovavano il cinema dell’Aquila e l’albergo Littoria. Non lontano, furono costruiti gli edifici dell’Opera Nazionale Maternità , dell’Ina, la caserma dei Carabinieri, la stazione delle autolinee e le scuole elementari, mentre un po’ più distante dal nucleo principale sorse piazza del Quadrato, in cui fu realizzata la sede dell’Opera Nazionale Combattenti. Oltre alla zona centrale, fu concepita anche un’area con villini, una con palazzine e un’altra con case popolari. Dopo la prima urbanizzazione del 1932 videro la luce altre importanti opere: il Palazzo di Giustizia, il Regio istituto tecnico, il distretto militare e il palazzo del governo.
La bonifica delle paludi e la conseguente nascita di Littoria ebbero, a partire da quegli anni, effetti dirompenti anche nel progressivo miglioramento della situazione sanitaria del centro Italia. Prima degli interventi di risanamento della zona, l’area laziale era fra le più colpite dalla malaria, che proprio a partire dal 1932 cominciò rapidamente a regredire, fino a scomparire del tutto nel 1936, con nessun decesso, contro l’elevato numero delle morti nei decenni precedenti. L’estensione dell’opera di bonifica all’intero l’agro pontino indusse a trasformare Littoria in capoluogo di provincia. L’inaugurazione della nuova realtà amministrativa avvenne il 18 dicembre del 1934, esattamente due anni dopo la fondazione della città . Si dispose, peraltro, di ampliare l’originario nucleo urbano, affidando l’incarico di redigere il Piano regolatore allo stesso architetto Frezzotti, che aveva disegnato la pianta originaria.
Sulla scia del successo riscosso con la costruzione di Littoria, il Fascismo proseguì nella sua opera di bonifica dell’agro pontino e di nascita di nuove realtà urbane. Nel 1935 alla guida dell’Opera Nazionale Combattenti fu chiamato Araldo di Crollalanza, sotto il cui mandato furono fondate le città di Aprilia e di Pomezia. Sorsero in quegli stessi anni anche i centri di Sabaudia e Pontinia. L’agro pontino e l’agro romano divennero il fiore all’occhiello della politica abitativa del Fascismo e di un’idea di città , in cui tutti i residenti potessero godere di una rete di servizi efficienti in spazi a misura d’uomo. Nel periodo immediatamente successivo i risultati eccellenti ottenuti con le bonifiche delle paludi laziali indussero il governo italiano a provvedere anche alla bonifica integrale di una vasta area della Dalmazia e della zona del Sulcis a ovest di Cagliari, dove il 18 dicembre del 1938, alla presenza di Benito Mussolini, fu inaugurata la città di Carbonia.
Dopo la caduta del Fascismo si tentò in tutti i modi di recidere le radici di Littoria con il passato regime e, su pressione degli Alleati, il 9 aprile del 1945 fu disposto di cambiare il nome in Latina. Allo stesso modo furono cancellati e riconvertiti anche i nomi delle piazze e delle strade che ricordavano il governo mussoliniano. Una damnatio memoriae che dura ancora oggi e che per la città suona come un’offesa alla sua storia.