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Meglio tardi che mai. E così proprio nel giorno in cui il mercato chiude i battenti, il Bari completa l'organico. Arriva l'esterno destro, tanto bramato da Guido Carboni. Giorgio La Vista è un giocatore del Bari. Il tira e molla concluso, la ragnatela si scioglie, Fermana e Ascoli fanno le brave ed il ragazzo può tranquillamente correre dal tecnico che lo aveva ripetutamente richiesto. Tutti felici e contenti, in testa il tecnico biancorosso che da oggi può contare su una carta in più.
La novità più ghiotta non è l'unica della giornata del «calate il sipario». In Puglia sbarca anche il portiere ex tarantino Nicola Di Bitonto, 38 anni, originario di Barletta. Sarà lui il «secondo» alle spalle del belga Gillet, perché Vito Spadavecchia andrà a fare esperienza altrove, più precisamente alla Sambenedettese. C'è, per chiudere i movimenti in entrata, anche il giovane attaccante Cristian Romanelli, una seconda punta: classe 1985, in prestito dalla Lucchese. In prestito: Creanza e Lanzillotta giocheranno con il Martina. Nicola Mora ha rifiutato un triennale con il Catanzaro. Non è escluso che si vada verso la rescissione del contratto, sia con il difensore che con gli altri fuori rosa (Brioschi, Battistini, Pizzinat).
«La Vista è un giocatore che potrà regalarci brillantezza negli ultimi trenta-quaranta metri - commenta il tecnico biancorosso Guido Carboni -. Abbiamo comunque completato l'organico, da quella parte eravamo carenti anche sotto l'aspetto numerico».
La Vista era la prima scelta del club biancorosso che in un secondo momento, a causa di una serie di problemi sollevati da Ascoli e Fermana (proprietarie con diverse percentuali del cartellino) aveva dirottato su Lavecchia covando infine il sogno di arrivare a Camorani. Sul filo di lana trattativa riaperta e chiusa, con il giocatore acquistato a titolo definitivo.
«Non vedevo l'ora che la storia andasse in porto - ha detto il giocatore subito dopo aver raggiunto l'accordo -. È stata lunga, ma l'esito mi riempie di gioia, sono davvero contento. Domani mattina (oggi, ndr) partirò per la Puglia, nel pomeriggio mi metterò subito a disposizione del tecnico. Il fatto che la società mi abbia preso a titolo definitivo e che il tecnico mi abbia espressamente richiesto mi rendono orgoglioso e nello stesso tempo mi mettono di fronte alle mie responsabilità . Ma l'entusiasmo per questa nuova avventura non mi manca davvero. Bari è una piazza che merita rispetto».
Romano di nascita, marchigiano di adozione calcistica. Fra Fermo e Ascoli Piceno tutto il dipanarsi della carriera, a cavallo fra serie C1 e cadetti. Ora Bari, «una grande piazza, una città che ha fame di vittorie. Come me. L'anno scorso non è andata bene, lo so. ma credo che una stagione storta ci possa stare. toccherà a noi far sì che la gente torni allo stadio, si innamori di nuovo della squadra di calcio».
Sarà l'uomo al quale Carboni chiederà un pizzico di imprevedibilità negli ultimi 30-40 metri. «Mi trovo bene sia a destra che a sinistra, ma anche dietro le punte. Non ho problemi, anzi il ruolo in generale non è un problema quando si va in campo con rabbia, voglia e determinazione. Credo, comunque, che la mia arma migliore sia la rapidità , l'"uno contro uno". Il mio rapporto con il gol? L'anno scorso ad Ascoli ho realizzato sei reti, non è un bottino da gettare via. Magari riuscissi a ripetermi, anche se mettere in condizione i compagni di far gol mi dà la stessa felicità ».