Il numero crescente di stranieri in Italia e in Europa, stranieri provenienti da paesi in gravi difficoltà economiche e sociali, ha fatto sì che nel corso degli ultimi anni l'attenzione generale che si avvertiva sul "problema" meridionali si sia scostata verso gli extracomunitari. Per gli stessi motivi, col sud alle pezze e senza futuro, il secolo scorso ha visto una vera invasione verso le terre ricche del nord. Torino da 500.000 in poco tempo raggiunse 1.100.000. Quei 600.000 "terroni" hanno condizionato il capoluogo piemontese e gli hanno regalato al linguaggio locale un "minchia" che pure il torinese doc mette ormai in qualunque frase.
Ecco, se oggi la Lega nord punta il dito contro gli stranieri, non ci dimentichiamo in quanti "sud-ici" hanno subito razzismo lassù dagli amici di Salvini.
"Non si affitta a meridionali".
"Questo esercizio non serve i meridionali"
"Torna a casa tua"
"Prima il nord"
"Terroni di mer.da che il vento vi disperda"
"I nostri figli non vengano educati da mastre del sud"
Conseguenze, caro settentrione e cara Europa, conseguenze. Se ripartisci male le risorse, se vai a depredare il meridione e l'Africa ti devi aspettare l'onda di ritorno.
Egoisti e razzisti.
Ma soprattutto ignoranti.
Il sud è stato spogliato dal nord. Il nord con quei capitali rubati ci ha fatto decollare l'era industriale. Mentre loro diventavano sempre più ricchi, il sud diventava sempre più povero.
E purtroppo il divario non è cambiato. Siamo ancora nettamente più poveri. Pur abitando nella stessa casa.
