A chi dice che l'identità non esiste e che sia un concetto pericoloso......
In Svezia ci sono 23 no go zone, cioè zone ad alta densità di migranti, dove la polizia non può entrare.
Nei giorni scorsi il premier svedese ha parlato di inviare l’esercito per riprendere il controllo di queste aree ormai, di fatto, ‘indipendenti’,
Dan Eliasson, commissario della Polizia Nazionale Svedese, ha reso noto che ormai le forze dell’ordine non sono in grado di entrare in alcuni di questi ghetti e ha lanciato tramite la tv l’appello a fare qualcosa: in alcuni quartieri addirittura i commissariati sarebbero stati chiusi. Più di qualcuno invoca l’invio dell’esercito. Anche il Partito Socialdemocratico al Governo deve ammettere che l’ingranaggio del “paradiso svedese dell’integrazione” si è inceppato. “Schierare l’esercito non sarebbe la mia prima scelta”, ha detto il primo ministro Stefan Lofven in un’intervista all’agenzia di stampa TT, “ma sono pronto a fare tutto quello che servirà per assicurarmi che la vera criminalità organizzata venga fatta sparire”.
Nel Paese, infatti, cresce il numero di quanti la pensano come Patrik Engellau, esperto di geopolitica che ha lavorato anche all’Onu, il quale sul proprio sito scrive: “Temo che possiamo essere alla fine della Svezia come società organizzata, decente e egualitaria, come l’abbiamo conosciuta fino ad ora. Non mi sorprenderei se si scatenasse un conflitto, una possibile guerra civile. La guerra civile è già iniziata”.
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