Iniziamo con le buone notizie. Pare che dopo mesi di fatica, possiamo mettere finalmente agli atti che inter- nazionalismo ≠globalismo (aka strutture sovranazionali)
Vediamo ora di cercare di affrontare altri concetti.
Ma, prima una precisazione. Quando ho messo il link sul primato italiano nella green economy era solo e soltanto per dimostrarti che un paesello (l’italietta, come la chiamano i globalisti de noantri) è leader mondiale in un settore. Non è il solo. Cerca i dati sulla robotica. Il punto è questo: le dimensioni non contano, ossia il carrozzone ci danneggia. Ti ho dimostrato che la narraffione secondo cui abbiamo bisogno de leuropa perché c’è la Ciiiiina è una narraffione. Che l’asinistra, debitamente remunerata, ci ha ammannito da 30 anni. Perché è vero proprio il contrario: da quando siamo ne leuropa la Ciiiina sta partecipando, con i fratelli leuropei, al banchetto delle eccellenze italiane.
E veniamo alla rivoluzione verde. Quando ti chiedo d’indicare chi paga il costo, economico, SOCIALE ed AMBIENTALE, di quest’ennesima rivoluzione colorata ,creata ad arte da chi ci ha investito miliardi, e montata da uno spin incredibile dai propri giornali (investitori ed editori ormai combaciano), non pongo una domanda liberista. Non sono preoccupato per i profitti di chi comunque ci guadagnerà , come malevolmente pretendi di farla passare. Tutt’altro. Chi non pone quella domanda è un liberista, perché mira ad occultare il costo economico, SOCIALE ed AMBIENTALE a chi lo andrà effettivamente a sopportare. Ed è proprio l’atteggiamento dell’asinistra, ad usum liberisti, che magnifica la rivoluzione verde, senza porsi tante domande. Useful or paid idiots as usual.