Fiera del Fischietto in Terracotta a Rutigliano

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A Rutigliano il popolare appuntamento con la tradizione, l’arte e la gastronomia

È l’appuntamento di Gennaio più atteso in Provincia di Bari: la Festa di Sant’Antonio Abate di Rutigliano con la sua caratteristica Fiera dei Fischietti in Terracotta, unica del suo genere in Italia. Dalle ore 7 alle ore 22 di Martedì 17 Gennaio, nella Pineta comunale, chiassose e colorate bancarelle e stand gastronomici accoglieranno i numerosi turisti che per l’occasione giungono da tutta Italia.

Grazie alla straordinaria abilità e alla sorprendente creatività dei suoi artigiani, eredi di una tradizione figulina di antiche origini, Rutigliano è considerata la “capitale” dei fischietti di terracotta, variopinti manufatti artistici che riproducono in svariate forme il “Gallo” (dono dell’innamorato alla propria donna) o noti personaggi locali, della politica nazionale, dello spettacolo e dello sport, tutti raffigurati in pose caricaturali (il 17 gennaio inizia il Carnevale). Tra gli appuntamenti della Fiera, organizzata dall’assessorato comunale al Turismo in collaborazione con la Provincia di Bari e la Regione Puglia: alle ore 15,30, per le vie della città sfilerà il corteo dei “Cavalli di Sant’Antonio Abate” che raggiungerà il sagrato della chiesa di San Domenico per la tradizionale benedizione degli animali, cui seguirà il lancio di un pallone aerostatico. Per tutta la giornata, Poste Italiane, con una postazione mobile, effettuerà servizio temporaneo filatelico con annullo postale speciale dedicato alla “Fiera del Fischietto in Terracotta di Rutigliano”; previsti anche spettacoli itineranti e degustazioni di gastronomia tipica negli stand delle associazioni. Sempre nella giornata di Martedì, i visitatori del Museo civico del Fischietto, a Palazzo San Domenico, potranno votare per scegliere il “Fischietto popolare 2012” tra le opere realizzate da artisti di Puglia, Veneto, Umbria, Toscana, Calabria, Sicilia, Emilia Romagna e Abruzzo, in gara per il 24° Concorso Nazionale del Fischietto in Terracotta “Città di Rutigliano”. A Palazzo San Domenico sono allestite anche una collettiva di artisti rutiglianesi, la mostra “Mani d’argilla” (fotografie e sculture di Marco Minischetti e Giuseppe Dilorenzo, con omaggio al figulo rutiglianese Tonino Samarelli) e la mostra di arte orafa “Fisoro” di Vincenzo Delliturri.

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Sand’Anduaen D Rtghjn

All’alda dì na sapaev addouv avaev‘a scì
p’gghibb nu ciucc e m n scibb alla m’ssarì

alla m’ssarì d P’nciedd
i femm’n stev’n a mbastè i p’rciedd

iaev a fest d Sand’Anduaen
- Sand’Anduaen frisck e suae’n –

Sand‘Anduaen Sand’Anduaen
Sand’Anduaen frisc’k e suaen

Sand’Anduaen Sand’Anduaen
Sand’Anduaen masc’kr e suaen

Nu addor s s’ndaev indd alla stadd
Stev’n a ch’cnè i brasciol d cavadd

stev’n a mett i anm’l soup o camein
u quaddr d Sand Anduaen soup a nù traiein

cud omm’n ca varv assoul na staev
nu puorkciedd c’mbagnì g faciae’v

Sand‘Anduaen Sand’Anduaen
Sand’Anduaen frisc’k e suaen

Sand’Anduaen Sand’Anduaen
Sand’Anduaen masc’kr e suaen

Alla dì staev a b’ndzioun
ioun raet a uald scev’n alla prc’ssion

s’arrd’naev a fodd sott a pinae’t
u prev’t mnaev iacq da nanz e da raet

sur’g, gatt, e ch’cv’sc alzev’n a vou’sc
azzicc e crstjn s facev’n a crou’sc

Sand‘Anduaen Sand’Anduaen
Sand’Anduaen frisc’k e suaen

Sand’Anduaen Sand’Anduaen
Sand’Anduaen masc’kr e suaen

Mienz a vì d No’ aprev’n a chieis
na c’mrodd four do paieis

ioun raet a uald trasev’n i crstjn
na fgour a pdoun g daev u sgrst’n.

Chess e chess iaev a fest tand ann andraet
chiu tard a n’grander’n fin sott a pinaet


Sand‘Anduaen Sand’Anduaen
Sand’Anduaen frisc’k e suaen

Sand’Anduaen Sand’Anduaen
Sand’Anduaen masc’kr e suaen

De noj’n n’accattemm sand’Anduaen
p na m’n chiacoun
pccè chidd er’n rmm’s alla dscioun

nu fumm chiu dritt n’alda volt
sant Larienz g v’nnemm
e n facemm avè do fiedd d mortadell

Sand‘Anduaen Sand’Anduaen
Sand’Anduaen frisc’k e suaen

Sand’Anduaen Sand’Anduaen
Sand’Anduaen masc’kr e suaen

A dì d sand’Anduaen c’mnzaev u carnv’l
a s’conda fest dopp d Nat’l.

Oltr alla dvzioun p cud sand
s r’laev e s sckrzaev fra tutt quand.

Crnv’l a Rtghjn chi masck’r e i dspiett
nu tnemm pour stzz’nr e frsckiett!

Sand‘Anduaen Sand’Anduaen
Sand’Anduaen frisc’k e suaen

Sand’Anduaen Sand’Anduaen
Sand’Anduaen masc’kr e suaen

Nann’è na chiacch’r sta storj
ca i anteic sapev’n a m’morj

A faer di f’rsckiett fascn tutt iann
ven’n frasteir da tutt vann

Cuss paiei’s ca iaev m’nunn
mo iè important ind a tutt u munn… (2 volte)

Sand‘Anduaen Sand’Anduaen
Sand’Anduaen frisc’k e suaen

Sand’Anduaen Sand’Anduaen
Sand’Anduaen masc’kr e suaen

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TRADUZIONE
Sant’Antonio (abate) di Rutigliano

L’altro giorno non sapevo dove andare
mi munì di un asinello e mi recai in una masseria.

Presso la masseria di Pannicelli
alcune donne erano intente nell’impastare i “porcellini”

era la festa di Sant’Antonio
- a Sant’Antonio, fischi e suoni –

Sant’Antonio Sant’Antonio
Sant’Antonio fischi e suoni
Sant’Antonio Sant’Antonio
Sant’Antonio maschere e suoni

Un profumo proveniva dall’interno della stalla:
(ancora le donne) cucinavano le braciole di cavallino.

Erano lì lì per mettere gli animali sul cammino
il quadro di sant’Antonio a bordo di un traino.

Quell’omone barbuto non era solo,
un porcello gli teneva compagnia

RIT.

Nel pomeriggio si sarebbe tenuta la benedizione:
tutti in fila indiana componevano la processione

la folla si radunò nel Largo Pineta:
il sacerdote lanciava acqua benedetta su tutti i presenti

Topi, gatti e civette rumoreggiavano:
anch’essi si segnavano con la croce.

RIT.

Lungo la via per Noicattaro aprivano al culto la chiesetta,
un bugigattolo fuori porta

Uno dietro l’altro vi entravano i devoti
una figurina per ciascuno distribuiva il sagrestano

Semplicemente questa era la festa tanti anni addietro;
solo in seguito fu estesa anche in pineta.

RIT.

Dai nojani comperammo (il quadro) di Sant’Antonio
in cambio di un pugno di fichi secchi
in quanto questi morivano di fame

noi rutiglianesi fummo più astuti in un’altra occasione
vendemmo loro (il quadro di) S. Lorenzo
barattandolo però con due fette di mortadella.

RIT.

Nel giorno di S.Antonio cominciava il carnevale
la seconda festa – per importanza – dopo il Natale.

A parte la devozione per quel santo
ci si beffava e ci si burlava a vicenda.

Il carnevale a Rutigliano non è fatto di soli mascheramenti e dispetti
quaggiù noi abbiamo anche maestri figuli e i fischietti (le loro produzioni)!

RIT.

Questa non è una leggenda
rimasta nella memoria dagli avi.

Tutti gli anni si tiene la “Fiera del Fischietto”
che attira forestieri da ogni dove

Questo paesello che era così piccolo
Oggigiorno è divenuto rinomato in tutto il mondo.

[Giuseppugrezz]

e so ditte tutte

to play

[Anonym1908]

Rutgghiain

[saverio67]

Mo non lo fanno più. Sta il napoletano che li fa tremare e si rompono tutti