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TERRONI,COSI' CI FECE LA VIOLENZA UNITARIA

In questa sezione diamo libero spazio alla fantasia ed alle curiosità di tutti i fratelli biancorossi.

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pako76

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Re: TERRONI,COSI' CI FECE LA VIOLENZA UNITARIA

Messaggioda pako76 » ven mar 26, 2010 13:31


sirius ha scritto:
Napoletanosimpatizza ha scritto:
non dire vaccate! camillo benso conte di cavour si mise d'accordo con garibaldi perchè l'austria, l'inghilterra e la francia di napoleone 3° non volevano la nascita di un nuovo stato sovrano e avrebbero impedito una guerra diretta e regolare tra piemontesi e regno borbonico. garibaldi parte e vittorio emanuele 2 con la scusa di fermarlo parte con i suoi soldati attraversando col permesso del papa il lazio. si incontrò a teano con garibaldi dove in teoria doveva scontrarsi militarmente per impedirgli di avanzare verso roma o plocamarsi re del regno delle due sicilie. guarda caso i due si incontrarono pacificamente e il regno del sud fu formalmente unito con plebiscito al regno di sardegna del nord. SI CHIAMA SGAMUFFA! è come se ti scopi la figlia di un politico ricco che non vuole che fequenti sua figlia, la metti in cinta così metti suo padre di fronte a fatto compiuto...

aaaa la storia questa sconosciuta.



punto primo, modera il linguaggio che non stai parlando con tuo fratello.

punto secondo sono un laureando in storia perciò mi capirai se non considererò minimamente le tue idee, credimi campate in aria..

poi fai ciò che vuoi.
io ti consiglio di andarti a seguire qualche lezione di storia all'università.



sirius
ma scusa,
ma proprio perchè uno ha studiato a scuola (quindi compresa l'università) è stato istruito con la storia scritta dai vincitori....
quindi manipolata e distorta

Insomma anche i dottori non curano il cancro con i metodi che ci sono......perchè a scuola gli hanno palrato di chemioterapia e altre cose del genere

La scuola insegna un metodo, ma poi sei tu a dover verifcare che quello che ti hanno insegnato sia vero o no.

Napoletanosimpatizza si è informato
cosi come ho fatto io
e anche tu dovresti farlo
e non trincerarti dietro il muro della tua laurea

Spero che accetterai questo mio umile coinsiglio
perchè una tua risposta stizzita non sarà presa in considerazione
in quanto sono stanco del fatto che tutti
sono cosi sensibili che non gli si può dire nulla

Inoltre devo andare a piantare i pomodori

ciaooo
.....tutte le idee sono buone, purchè non pretendano di imporsi con la forza.

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Re: TERRONI,COSI' CI FECE LA VIOLENZA UNITARIA

Messaggioda dareios » ven mar 26, 2010 15:37


Giustissimo ricordare le stragi e i pogrom perpetrati contro il popolo, giustissimo ricordare come la storia ufficiale nasconda le ignobili azioni dei piemontesi, ma come potete rimpiangere i borboni, la monarchia assoluta, l'oscurantismo e l'ignoranza?
Vorrei ricordare la Repubblica Partenopea e il tentativo di emancipare dal feudalesimo e dall'analfabetismo le masse meridionali; con chi si allearono i vostri cari borboni per abbattere la libertà rivoluzionaria? con gli inglesi, ma guarda un po'...
E vi fa tanto schifo, cari amici baresi dei borboni il periodo murattiano al quale Bari deve tantissimo?
Volevo ricordarvi anche la fine che fece un certo Carlo Pisacane, napoletano, non piemontese...

Contro i piemontesi sì, ma mai con i borboni....
E cmq quando fate taglia e incolla mettete almeno le fonti, altrimenti vi dimostrate degni eredi dell'ignoranza borbonica....
PER UN GRANDE BARI: MATARRESE VATTENE
La proprietà è un furto, la multiproprietà è un multifurto: DE LAURENTIIS VATTENE

«un uomo deve sempre lottare per le proprie idee; se non lo fa è perché o non valgono niente le sue idee o non vale niente lui» (Ezra Pound)

Almiron: "Una grande? Spero di far diventare grande il Bari" (15.09.2010)

ADESPOTI SI VINCE

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Re: TERRONI,COSI' CI FECE LA VIOLENZA UNITARIA

Messaggioda CIANURO » ven mar 26, 2010 15:47


barese a Milano ha scritto:Questo topic è il trionfo dei copia ed incolla

:lol:

TOTALMENTE D'ACCORDO, IL PROBLEMA DEL SUD è SOLO UNO: I MERIDIONALI, DETTO DA UNO CHE NEL SUO PICCOLO QUALCOSA L'HA FATTA PER FAR CAMBIARE DETERMINATE COSE. DARE LA COLPA AI PIEMONTESI, ALL'UNITà D'ITALIA, è RIDICOLO OLTRE CHE STORICAMENTE FALSO. LA COSA PIù BELLA DEL MONDO è QUANDO UNO, MA PUò ESSERE ANCHE UN POPOLO INTERO SI ASSUME LE SUE RESPONSABILITà E CERCA DI CORREGGERE LE PROPRIE STORTURE E I PROPRI DIFETTI. UN SALUTO RISPETTOSO...STATEMI BENE :respect:
L'unico consiglio che mi sento di dare – e che regolarmente do – ai giovani è questo: combattete per quello in cui credete. Perderete, come le ho perse io, tutte le battaglie. Ma solo una potrete vincerne. Quella che s'ingaggia ogni mattina, davanti allo specchio.
Indro Montanelli

Una società più austera può essere una società più giusta, meno diseguale, realmente più libera, più democratica, più umana.
Enrico Berlinguer

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Re: TERRONI,COSI' CI FECE LA VIOLENZA UNITARIA

Messaggioda pako76 » ven mar 26, 2010 17:18


ABBIAMO degli antenati venduti
e altri eroi (briganti.....oggi vengona chiamati anche terroristi)
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Re: TERRONI,COSI' CI FECE LA VIOLENZA UNITARIA

Messaggioda sirius » ven mar 26, 2010 17:35


pako76 ha scritto:sirius
ma scusa,
ma proprio perchè uno ha studiato a scuola (quindi compresa l'università) è stato istruito con la storia scritta dai vincitori....
quindi manipolata e distorta

Insomma anche i dottori non curano il cancro con i metodi che ci sono......perchè a scuola gli hanno palrato di chemioterapia e altre cose del genere

La scuola insegna un metodo, ma poi sei tu a dover verifcare che quello che ti hanno insegnato sia vero o no.

Napoletanosimpatizza si è informato
cosi come ho fatto io
e anche tu dovresti farlo
e non trincerarti dietro il muro della tua laurea

Spero che accetterai questo mio umile coinsiglio
perchè una tua risposta stizzita non sarà presa in considerazione
in quanto sono stanco del fatto che tutti
sono cosi sensibili che non gli si può dire nulla

Inoltre devo andare a piantare i pomodori

ciaooo


pako ti posso assicurare che la storia che insegnano alle università, grazie a dio, è tutt'altra che figlia dei vincitori. anzi.

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Re: TERRONI,COSI' CI FECE LA VIOLENZA UNITARIA

Messaggioda pako76 » ven mar 26, 2010 22:40


grazie sirius
meglio cosi......ci speravo

Quindi è diversa la storia all'università
rispetto a quella delle medie?

E quindi potresti
(non voglio farti perdere troppo tempo)
almeno accennare qualcosa sull'Unità d'Italia?

grazie
.....tutte le idee sono buone, purchè non pretendano di imporsi con la forza.

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Re: TERRONI,COSI' CI FECE LA VIOLENZA UNITARIA

Messaggioda bariumcaputmundi » ven mar 26, 2010 23:44


lungi da me la nostalgia x i borboni o x la monarchia in genere, però i Savoia l'hanno fatta sporca!
gianluca

Finché ci sarà M A T A R R E S E, diserzione ad oltranza!

sirius

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Re: TERRONI,COSI' CI FECE LA VIOLENZA UNITARIA

Messaggioda sirius » sab mar 27, 2010 1:00


pako76 ha scritto:grazie sirius
meglio cosi......ci speravo

Quindi è diversa la storia all'università
rispetto a quella delle medie?

E quindi potresti
(non voglio farti perdere troppo tempo)
almeno accennare qualcosa sull'Unità d'Italia?

grazie


pako premesso che non sono nessuno per poterti "illustrare" com'è andata l'unità d'Italia, però ti dico comunque come sono andate, sommariamente le cose.

L'Italia, dopo i romani, è sempre stata sotto il dominio indiretto o diretto di altre nazioni, come longobardi, normanno-svevi, arabi (che fondarono l'emirato di bari tra l'altro) tedeschi e borboni.
fino al 1700-1800 s'erano alternati sul territorio italiano francesi, austriaci e spagnoli che avevano sotto di se praticamente tutta la penisola eccezion fatta per il regno Savoia, in origine sono il Piemonte, poi si aggiunsero Valle d'Aosta, Sardegna e Liguria, che manteneva una discreta autonomia ed indipendenza.
fino al 1848 c'era stato qualche episodio di nazionalismo, sedato con il sangue ovviamente, fino appunto al 1848, pieno risorgimento (da cui l'espressione "è successo un 48") quando gli italiani iniziarono a volere con maggior insistenza un'unità nazionale ed indipendenza.
però calma, quando parliamo di italiani parliamo di borghesi, di qualche nobile e non dei contadini che non sapevano nulla di nulla di tutta sta storia.
visto il clima favorevole, a Milano ad esempio con le famose 5 giornate si erano cacciati momentaneamente gli austriaci, i Savoia approfittarono di tentare di estendere i propri domini fino a Milano, da sempre legata a Torino=Savoia.
solo che gli austriaci a Novara nella prima guerra d'indipendenza gliele suonarono di santa ragione ai piemontesi.
la seconda guerra d'indipendenza invece fu' vinta, ma solo grazie all'aiuto dei francesi, così che il Piemonte potè annettere Lombardia, Emilia-romagna e Toscana che si erano favorevolmente espressi all'annessione tramite un plebiscito.
intanto Garibaldi, contro il parere di Cavour, decise di partire con i famosi 1000 (che erano molti di più in realtà) per la Sicilia per cercare di liberare il sud italia. la sua però voleva essere una liberazione in senso repubblicano, da cui il parere negativo di Cavour, convinto monarchico.
garibaldi sconfisse i borboni a milazzo, calatafimi e volturno fino al famoso incontro di Teano dove garibaldi fu costretto a cedere i territori liberati alla corona piemontese pur di unificare la penisola.
i savoia intanto erano entrati in cattive acque con la chiesa poichè avevano invaso l'umbria e le marche e puntavano su roma..tutti territori sotto il controllo del papa che proibì a tutti i cattolici, scomunicò il re savoia persino, di partecipare all'unità della nazione con il non expedit, non conviene. e pensare che alcuni tra cui gioberti, pensavano che il papa potesse mettersi a capo del movimento di unità nazionale.
prima di roma, fu conquistato il Veneto, anche qui grazie all'aiuto di una forza esterna, la prussia, la germania di allora che sconfissero gli austriaci il che ci permise di ottenere il veneto che gli austriaci girarono ai francesi che a loro volta girarono a noi, per disprezzo in quanto ci ritenevano delle mezze pippe considerato anche che se non fosse stato per i tedeschi avremmo perso nuovamente contro di loro.
Roma alla fine fu conquistata, e poi il Trentino fu annesso dopo la vittoria nella prima guerra mondiale.

l'unità d'italia è stato nient'altro che un processo di espansione del regno di sardegna dei savoia. ne più ne meno.


questa la storia...poi possiamo farci mille congetture sopra

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Re: TERRONI,COSI' CI FECE LA VIOLENZA UNITARIA

Messaggioda pako76 » sab mar 27, 2010 1:06


sirius ha scritto:
pako76 ha scritto:grazie sirius
meglio cosi......ci speravo

Quindi è diversa la storia all'università
rispetto a quella delle medie?

E quindi potresti
(non voglio farti perdere troppo tempo)
almeno accennare qualcosa sull'Unità d'Italia?

grazie


pako premesso che non sono nessuno per poterti "illustrare" com'è andata l'unità d'Italia, però ti dico comunque come sono andate, sommariamente le cose.

L'Italia, dopo i romani, è sempre stata sotto il dominio indiretto o diretto di altre nazioni, come longobardi, normanno-svevi, arabi (che fondarono l'emirato di bari tra l'altro) tedeschi e borboni.
fino al 1700-1800 s'erano alternati sul territorio italiano francesi, austriaci e spagnoli che avevano sotto di se praticamente tutta la penisola eccezion fatta per il regno Savoia, in origine sono il Piemonte, poi si aggiunsero Valle d'Aosta, Sardegna e Liguria, che manteneva una discreta autonomia ed indipendenza.
fino al 1848 c'era stato qualche episodio di nazionalismo, sedato con il sangue ovviamente, fino appunto al 1848, pieno risorgimento (da cui l'espressione "è successo un 48") quando gli italiani iniziarono a volere con maggior insistenza un'unità nazionale ed indipendenza.
però calma, quando parliamo di italiani parliamo di borghesi, di qualche nobile e non dei contadini che non sapevano nulla di nulla di tutta sta storia.
visto il clima favorevole, a Milano ad esempio con le famose 5 giornate si erano cacciati momentaneamente gli austriaci, i Savoia approfittarono di tentare di estendere i propri domini fino a Milano, da sempre legata a Torino=Savoia.
solo che gli austriaci a Novara nella prima guerra d'indipendenza gliele suonarono di santa ragione ai piemontesi.
la seconda guerra d'indipendenza invece fu' vinta, ma solo grazie all'aiuto dei francesi, così che il Piemonte potè annettere Lombardia, Emilia-romagna e Toscana che si erano favorevolmente espressi all'annessione tramite un plebiscito.
intanto Garibaldi, contro il parere di Cavour, decise di partire con i famosi 1000 (che erano molti di più in realtà) per la Sicilia per cercare di liberare il sud italia. la sua però voleva essere una liberazione in senso repubblicano, da cui il parere negativo di Cavour, convinto monarchico.
garibaldi sconfisse i borboni a milazzo, calatafimi e volturno fino al famoso incontro di Teano dove garibaldi fu costretto a cedere i territori liberati alla corona piemontese pur di unificare la penisola.
i savoia intanto erano entrati in cattive acque con la chiesa poichè avevano invaso l'umbria e le marche e puntavano su roma..tutti territori sotto il controllo del papa che proibì a tutti i cattolici, scomunicò il re savoia persino, di partecipare all'unità della nazione con il non expedit, non conviene. e pensare che alcuni tra cui gioberti, pensavano che il papa potesse mettersi a capo del movimento di unità nazionale.
prima di roma, fu conquistato il Veneto, anche qui grazie all'aiuto di una forza esterna, la prussia, la germania di allora che sconfissero gli austriaci il che ci permise di ottenere il veneto che gli austriaci girarono ai francesi che a loro volta girarono a noi, per disprezzo in quanto ci ritenevano delle mezze pippe considerato anche che se non fosse stato per i tedeschi avremmo perso nuovamente contro di loro.
Roma alla fine fu conquistata, e poi il Trentino fu annesso dopo la vittoria nella prima guerra mondiale.

l'unità d'italia è stato nient'altro che un processo di espansione del regno di sardegna dei savoia. ne più ne meno.


questa la storia...poi possiamo farci mille congetture sopra



mo che brutta storia

non mi ha entusiasmato per niente

p.s. ma siamo davvero delle pippe?
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Re: TERRONI,COSI' CI FECE LA VIOLENZA UNITARIA

Messaggioda sirius » sab mar 27, 2010 1:13


pako76 ha scritto:
mo che brutta storia

non mi ha entusiasmato per niente

p.s. ma siamo davvero delle pippe?



beh dipende su quale aspetto..
di certo l'italia di 150 anni fa non è paragonabile con quella di oggi.

però è vero che avevamo un esercito scadente all'epoca. le uniche vittorie riportate dagli italiani in quel periodo sono quelle contro altri italiani, ovvero contro le guardie dello stato della chiesa e dei borboni.

quando abbiamo affrontato nemici esterni ce la siamo cavati solo grazie all'aiuto esterno.mi riferisco ad un secolo e mezzo fa' ovviamente.

ma anche successivamente, nelle due guerre mondiali, non ce la siamo cavati poi così egregiamente..
forse solo nella prima siamo riusciti a farci valere ma pako la guerra porta sempre sconfitte anche per i vinti.

ora non è, grazie a dio, misurabile il nostro peso militare in quanto si è usciti dall'ottica di risolvere i problemi a suon di cannoni però sicuramente abbiamo fatto ottimi passi in avanti.

all'epoca gli italiani erano famosi per essere dei bravi commercianti, ottimi marinai e per qualche bravo letterato..
non di certo per la nostra forza militare..tu considera che i savoia nella prima guerra d'indipendenza dichiararono guerra all'austria ovvero una piccolissima regione come il piemonte contro una delle potenze dell'epoca che comprendeva Austria, Ungheria, Rep. Ceca e Rep. Slovacca ed oltre...

che figura potevano farci i poveri savoia? i soli numeri ci schiacciavano

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Re: TERRONI,COSI' CI FECE LA VIOLENZA UNITARIA

Messaggioda pako76 » sab mar 27, 2010 1:14


quindi i borboni hanno perso sul campo
e non per gli ufficiali che si erano venduti?
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Re: TERRONI,COSI' CI FECE LA VIOLENZA UNITARIA

Messaggioda sirius » sab mar 27, 2010 1:24


pako76 ha scritto:quindi i borboni hanno perso sul campo
e non per gli ufficiali che si erano venduti?


sarà anche per gli ufficiali venduti, ma il motivo principale è che i borboni hanno perso poichè garibaldi riuscì nel coinvolgere il popolo, cosa che a Mazzini ad esempio non riuscì!
praticamente ovunque i 1000 che divennero 5000 allo scontro finale contro i borboni sul volturno, venivano accolti come eroi, santi e via dicendo...se il popolo non ti riconosce più, non sei più re.
garibaldi poi non mantenne le promesse fatte al popolo come la ridistribuzione delle terre, ma questa è un'altra storia.

è storia di rivolte, di briganti e della nascita del problema meridionale.

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Re: TERRONI,COSI' CI FECE LA VIOLENZA UNITARIA

Messaggioda vivoperlabari » sab mar 27, 2010 10:16


Sirius ci ha dato la sua versione,anzi la versione dei libri di scuola.
Chi ha pazienza ora,può leggersi un'altra,che racconta i fatti non filtrati dai libri.

LA COSIDDETTA IMPRESA DEI MILLE



La donchisciottesca spedizione di Garibaldi e dei suoi Mille, come la definisce Mack Smith in Cavour e Garibaldi nel 1860, venne finanziata dal governo inglese con una cassa di piastre d'oro turche (moneta franca nel Mediterraneo del tempo) pari a molti milioni degli attuali dollari. Le navi militari inglesi, "casualmente" alla fonda in Marsala, con uno stratagemma protessero lo sbarco dei "Mille". Tempo dopo, il cassiere della spedizione, Ippolito Nievo, e i registri contabili, vennero fatti sparire nel nulla. Papato e controbilanciare l'egemonia francese sul Mediterraneo. L'occasione gli venne offerta dalla crisi siciliana (l'Isola era in rivolta per l'autonomia da Napoli). Dietro "l'impresa" emerge il disegno della Massoneria, e Londra è da sempre l'Alma Mater di tutte le Logge. Tutti massoni ovviamente: Garibaldi, Cavour ecc. E il povero Nievo fece la stessa "fine" di Calvi e delle carte scottanti del "Banco Ambrosiano", seppur con un Papato a ruoli invertiti.

ANNESSIONE COLONIALE

L'atto di annessione dell'Isola allo Stato di Vittorio Emanuele II nel 1860, non fu chiara e libera manifestazione plebiscitaria della volontà dei Siciliani, ma un vero e proprio atto di forza. La stessa relazione del Consiglio Straordinario di Stato-istituito in Sicilia dal prodittatore Mordini con decreto 19 ottobre 1860 e con il quale, ad annessione avvenuta, i rappresentanti del Popolo Siciliano avrebbero dovuto discutere e proporre gli ordinamenti piú convenienti alla Sicilia per entrare a far parte dello Stato Italiano- non ebbe mai seguito. Mentre la Luogotenenza -promulgata da Vittorio Emanuele II a Palermo il 1° dicembre1860, in occasione della sua prima visita, ed in base alla quale lo Stato avrebbe avocato a sè soltanto la branca degli Affari esteri e quella della Difesa, lasciando il resto in mano ad amministratori siciliani che avrebbero fatto parte del Consiglio di essa -visse una breve e grama esistenza e fu abolita con un semplice Decreto Reale il 1° febbraio1862.

DIRITTO DI...SACCHEGGIO

Tutto - come ben sappiamo dalla lettura dell'art.4 del "decreto prodittatoriale 9 ottobre 1860", con il quale si stabilí l'infame sistema di votazione per il plebiscito- si svolse in un'atmosfera di vera e propria sopraffazione della libera volontà dei Siciliani. I risultati di quel plebiscito registrarono soltanto 667 "no" su 432.720 votanti, con una percentuale che supera il 99,99% dei cosiddetti "si".Lo stesso ministro Eliot, ambasciatore inglese a Napoli, dovette scrivere testualmente nel rapporto al suo Governo che: "Moltissimi vogliono l'autonomia, nessuno l'annessione; ma i pochi che votano sono costretti a votare per questa". E un altro ministro inglese, Lord John Russel, mandò un dispaccio a Londra, cosí concepito: "I voti del suffragio in questi regni non hanno il minimo valore". Con una buona dose di ipocrisia.

BOTTINO DI GUERRA

Entrata cosí a far parte del Regno d'Italia, la Sicilia, nel giro di pochi anni si vide spogliata dell'ingente patrimonio di quei Beni Ecclesiastici che fruttarono allo Stato 700 milioni del tempo, della riserva d'oro e d'argento del suo Banco di Sicilia, e vide portato il carico tributario a cinque volte di piú del precedente. Come accertò Giustino Fortunato, mentre per l'anno1858 esso era stato di sole lire 40.781.750 per l'anno1891 le sue sette province registrano un carico di lire 187.854.490,35 (5). Si inasprirono inoltre i pesi sui consumi, sugli affari, sulle dogane, le tasse di successione che prima non esistevano, quelle del Registro che erano state fisse, quelle di bollo, per cui nel1877 queste tasse erano già pervenute a 7 milioni e nel 1889-90 avevano raggiunto i 20 milioni. La vendita del patrimonio dello Stato - ossia del demanio dell'ex Regno della Due Sicilie- impinguato dai beni dei soppressi Enti Religiosi e sommato alla vendita delle ferrovie, aveva fruttato allo Stato italiano oltre un miliardo, senza contare il capitale dei mobili, delle argenterie e tutta la rendita del debito pubblico, posseduta dalle Corporazioni religiose, che venne cancellata del tutto. E non erano "beni della Chiesa di Roma", ma frutto dell'accumulazione di famiglie siciliane investito sul "figlio prete"!

CRONACA DI UN MASSACRO

Le terre demaniali che Garibaldi aveva promesso ai contadini ed ai "picciotti" il 2 giugno 1860, con il decreto concernente la divisione dei demani comunali, andarono soltanto ad impinguare i patrimoni dei nobili e dei borghesi, per cui già nel giugno e nel luglio del 1860 si ebbero in Sicilia quelle sollevazioni che assunsero "proporzioni vastissime, poiché i contadini rivendicarono non solo la quotizzazione dei demani ancora indivisi, ma anche la nuova quotizzazione dei demani usurpati o illegalmente acquistati da nobili o borghesi, oppure il ristabilimento su di essi dei vecchi diritti d'uso" (6). Il risultato di quelle richieste legittime furono le feroci repressioni eseguite da Bixio a Bronte, e dagli altri garibaldini a Caltavuturo, a Modica, e in tanti altri comuni. "Verso la fine di giugno e nel corso del luglio 1860 la frattura tra governo garibaldino e movimento contadino si venne via via accentuando, non solo per la resistenza popolare alla coscrizione (resa obbligatoria da Garibaldi con il decreto del 14 maggio) ma anche perché le autorità governative e le forze armate garibaldine furono portate sempre piú a schierarsi a favore dei ceti dominanti" (7).

PRIMO STATO D'ASSEDIO

In questo clima di disagio morale, economico, sociale e politico, aggravato dall'imposizione della leva militare che i Siciliani avevano sconosciuto fino allora, il Parlamento Italiano conferí i pieni poteri al Generale Govone nel 1863, al fine di ridurre in Sicilia l'opposizione al servizio militare, consentendogli di tenere dei tribunali militari e di fucilare la gente sul posto. Gli eccidi consumati allora dalle truppe del Govone, specie a Licata e in tanti altri centri dell'interno dell'Isola, furono denunziati all'opinione pubblica nel dicembre del '63 dal deputato cattolico moderato Vito D'Ondes Reggio e da molti deputati della Sinistra e della Destra al potere, ma come dice con lapidaria frase il Candeloro: "questo gesto clamoroso non modificò peraltro la politica del governo in Sicilia" (8). Migliaia di arrestati, morti e trucidati, abusi, violenze e atrocità commesse come rappresaglia sulla popolazione civile, prelevamenti di ostaggi nelle famiglie dei renitenti, stato d'assedio per tutta l'Isola, taglio dei viveri e dell'acqua potabile alla città martire di Licata.
1866. UNA RIVOLUZIONE SICILIANA

Quando poi scoppiò il moto palermitano nella notte tra il 15 e il 16 settembre 1866 con 3.000 uomini armati -per lo piú ex "picciotti" ed ex patrioti del 1848- che, scesi dai monti, attaccarono di sorpresa la città ed instaurarono un Comitato provvisorio, presieduto dal principe di Linguaglossa e da Francesco Bonafede, si parlò di complotto della Chiesa in accordo con i Borboni, ma la verità è che fin dalla prima metà del1865 la Sicilia, per lo stato di abbandono e di maltrattamento inflittogli dall'Italia, era in stato di agitazione e di congiure. "E' dunque da escludere -come afferma uno storico di parte non sospetta- che la massa di manovra e i capipopolo del1866 intendessero puntare su una restaurazione borbonica, cosí com'è da escludere che si trattasse di un moto puramente brigantesco, due tesi che specialmente il Generale Raffaele Cadorna, inviato poi come commissario straordinario (e a reprimere il moto con il 2° stato d'assedio nell'Isola) volle far passare nella convinzione comune e che furono accettate dalla storiografia moderata. Coloro che furono invece testimoni della settimana infuocata resero ragione della sostanziale disciplina che caratterizzò il comportamento dei rivoltosi e smentirono le voci di spaventose crudeltà che da essi sarebbero state commesse" (9). Tutti i volantini del tempo, di propaganda autonomista (conservati presso l'Archivio di Stato di Palermo) si soffermano sul sempre piú accentuato distacco tra masse popolari e classi nobiliare e borghese, le quali rappresentavano il piú fermo sostegno interno della dominazione italiana (10).

Questo è solo l'esempio siciliano.
Gli altri territori del sud hanno subito lo stesso trattamento.
"finché la mia stella brillò, io bastavo per tutti;
ora che si spegne, tutti non basterebbero per me.
Io andrò dove il destino mi vorrà, perché ho fatto quello che il destino mi dettò.."

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Re: TERRONI,COSI' CI FECE LA VIOLENZA UNITARIA

Messaggioda bariumcaputmundi » sab mar 27, 2010 10:16


sirius ha scritto:
pako76 ha scritto:quindi i borboni hanno perso sul campo
e non per gli ufficiali che si erano venduti?


sarà anche per gli ufficiali venduti, ma il motivo principale è che i borboni hanno perso poichè garibaldi riuscì nel coinvolgere il popolo, cosa che a Mazzini ad esempio non riuscì!
praticamente ovunque i 1000 che divennero 5000 allo scontro finale contro i borboni sul volturno, venivano accolti come eroi, santi e via dicendo...se il popolo non ti riconosce più, non sei più re.
garibaldi poi non mantenne le promesse fatte al popolo come la ridistribuzione delle terre, ma questa è un'altra storia.

è storia di rivolte, di briganti e della nascita del problema meridionale.

infatti è da qui in poi che la storia ufficiale si discosta da quello che è realmente accaduto!
gianluca

Finché ci sarà M A T A R R E S E, diserzione ad oltranza!

matarindcund?

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Re: TERRONI,COSI' CI FECE LA VIOLENZA UNITARIA

Messaggioda matarindcund? » sab mar 27, 2010 11:40


La mia idea:
I popoli italiani, da secoli non abituati a autogovernarsi, hanno sviluppato una tara antropologica ben precisa:
non sono fatti per la democrazia, ma sono fatti per compiacere ogni istanza superiore.
Inoltre l'unità, per come si è prodotta, ha favorito SOLO una parte e gli effetti di tale disparità sono vivi e pulsanti sotto i nostri occhi. Penso che probabilmente andava fatto, ma non così.
?
!

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