da stefano di cagno » mar gen 28, 2020 8:00
Puramente come opinione personale e non ideologica, premettendo che solitamente non partecipo a queste rievocazioni e soprattutto non rispondo se scrivo qualcosa ma visto il tenore delle vostre risposte faccio una eccezione: io conoscevo sostanzialmente tutti e tutto... il mio "lavoro" era arruolare, addestrare e raccogliere informazioni (avevo informatori in ogni gruppo di ogni schieramento) e a 60 anni ritengo di non sbagliarmi molto se penso che eravamo tutti dei deficienti e dei delinquenti... avevo tra i 14 e 17 anni alla epoca della Passaquindici e il mio livello culturale era decisamente infimo, per cui gli studi, approfondimenti e riflessioni sono successivi, negli anni di carcere. Ho letto molto sulle dinamiche delle bande giovanili nel mondo, e pur con le ovvie differenze tra culture, società , etnie etc., ci sono tante analogie. Non riesco a usare il termine delinquente come dispregiativo assoluto, potrei associarci concetti e termini come antagonisti, ribelli, borderline, e via elencando. Chi ha portato Piccolo a uccidere Petrone era un delinquente puro, nel senso che la motivazione non era nemmeno minimamente ideologica ma esclusivamente basata su un calcolo per minimizzare i danni di una azione giudiziaria su traffici di droga e quindi punto. Su Piccolo ripeto l ho visto così poco che non posso esprimere un giudizio completo all'epoca, ma sono stato in carcere 21 anni complessivi e ho visto gente simulare malattie mentali e gente che malata lo era. Piccolo quanto meno era un disturbato sin dall'omicidio anche solo per il fatto che si fece usare come capro espiatorio; in carcere era fuori come un balcone di sicuro (vi assicuro che nessun essere umano regge gli anni di trattamento a cui è stato sottoposto lui se ha un briciolo di sanità mentale) e comunque il suicidio mette la parola fine alla questione, perché è escluso che lo abbiano suicidato, come a volte le guardie facevano, e si è impiccato da solo (altra cosa in carcere abbastanza complicata ed estremamente complicata per quelli sottoposti al suo regime di sicurezza). Sugli "aiuti" ripeto non c è alcun mistero, la banda che lo arruolò per l omicidio era legata ad Avanguardia Nazionale, l unica "rete" di supporto dei latitanti era quella di Delle Chiaie alla epoca (la Spagna non è casuale...), e quella creata da Terza Posizione e NAR nel 77 non esisteva ancora, nasce un paio di anni dopo e cmq non aveva nulla a che vedere con quelli intorno a AN. La rete europea di Delle Chiaie era già in crisi nel dopo Franco e si disintegrò dopo la strage di Bologna (quella sudamericana resse ancora qualche anno tra Argentina e Bolivia ma divenendo sempre più fragile mano a mano che le dittature crollano e che i cartelli della droga si trasformarono, passando dal controllo totale dei militari alle varie famiglie mafiose pure). Non esprimo alcun parere su Petrone, né sulla dinamica dello scontro perché non ne ho nessuno, non ne so niente, era un ambiente che non volevo frequentare o conoscere, e l unica cosa che so e che è certa è che con Piccolo si sa benissimo chi c era, e loro non avevano nessun disturbo mentale se si esclude come tale la violenza e la scelta di esercitarla per un qualsiasi fine (si può anche pensare che lo sia... ma allora dobbiamo desumere che ben oltre la metà del genere umano sia fuori di zucca - sul che io personalmente concorderei...).