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L'era Trump

In questa sezione diamo libero spazio alla fantasia ed alle curiosità di tutti i fratelli biancorossi.

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Re: L'era Trump

Messaggioda bariamo » dom lug 29, 2018 1:32


La realtà è che Obama voleva fare il welfare state senza lo Stato. O fai la sanità pubblica (e ti assumi la responsabilità di farti dare del socialisata ergo perdi le elezioni) o fallisci. La mezza misura della coartazione del privato è fallimentare, perché il privato si ribella. Obama voleva fare il furbo (il finto buono) senza assumersi la responsabilità politica (farsi dare del socialista). Ha pagato pegno come era logico che avvenisse in un sistema come quello americano.

P.S. mi piace questa storiella della soia come la stai ribaltando. Druncker va strisciando da Trump implorandolo di non mettere i dazi alle auto tedesche fino a vendersi quello che non si può vendere e Trump sarebbe in difficoltà. Misteri della fede leuropeista.

P.S. i prezzi italiani della soia non caleranno. Ipse dixit

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Re: L'era Trump

Messaggioda Rosencratz » dom lug 29, 2018 1:33


Altro esempio di come Trump e i repubblicani abbiano a cuore gli interessi di corporation e miliardari a spese del resto. Nel primo anno di presidenza Trump, le agenzie federali che monitorano e puniscono le grandi aziende per i loro crimini hanno visto le loro multe calare del 90% in confronto agli anni scorsi. In pratica possono fare quello che vogliono a danno di consumarori e cittadini perché sanno che il governo federale chiuderá un occhio.

https://www.commondreams.org/newswire/2 ... nder-trump
Ultima modifica di Rosencratz il dom lug 29, 2018 1:40, modificato 1 volta in totale.
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Re: L'era Trump

Messaggioda Rosencratz » dom lug 29, 2018 1:38


bariamo ha scritto:La realtà è che Obama voleva fare il welfare state senza lo Stato. O fai la sanità pubblica (e ti assumi la responsabilità di farti dare del socialisata ergo perdi le elezioni) o fallisci. La mezza misura della coartazione del privato è fallimentare, perché il privato si ribella. Obama voleva fare il furbo (il finto buono) senza assumersi la responsabilità politica (farsi dare del socialista). Ha pagato pegno come era logico che avvenisse in un sistema come quello americano.

P.S. mi piace questa storiella della soia come la stai ribaltando. Druncker va strisciando da Trump implorandolo di non mettere i dazi alle auto tedesche fino a vendersi quello che non si può vendere e Trump sarebbe in difficoltà. Misteri della fede leuropeista.

P.S. i prezzi italiani della soia non caleranno. Ipse dixit


Obama gia passava come socialista con questa riforma figurati se poteva introdurre un maggior intervento dello stato con un congresso dominato dai repubblicani. QUesto non toglie che l'abolizione dell'Obamacare sia dannoso nei confronti di classe media e lavoratori. L'abolizione va a favore di milionari e compagnie assicurative, cosa confermata dal tuo articolo.

Il prezzo della soia si é abbassato grazie a Trump. Se gli agricoltori italiano hanno visto il loro prezzo calare a giugno é per le decisioni di Trump (tuo articolo). Anche se continui a ignorarlo, rimaniamo un paese imprtatore di soia. Vedremo nei prossimi mesi come andra il prezzo. Comunque non sono solo i tedeschi ad esportare veicoli negli USA, anche l'Italia esporta mezzi negli USA. Quindi quella decisione aiuta anche noi...
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Re: L'era Trump

Messaggioda Rosencratz » dom lug 29, 2018 19:30


Altra riforma di Obama minacciata da Trump che obbligava le grosse aziende a comunicare per email gli incidenti sul lavoro. Le informazioni venivano usate per capire perché gli operai s'infortunavano in maniera da poter mettere in piedi misure per limitare gli incidenti:

https://www.nbcnews.com/politics/immigr ... nt-n895596
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Re: L'era Trump

Messaggioda bariamo » lun lug 30, 2018 21:46


Hai dimenticato populista. Sovranista e populista. Sai com’è, l’art. 1, co 2, Cost recita: “la sovranità appartiene al popolo che la esercita…â€
Eppure, stavo solo richiamando la tua attenzione sul fatto che sul tema global warming si erano cimentati con risibili previsioni, poi puntualmente smentite dai fatti, un economista ed un politico fallito. Il problema che sottoponevo alla tua attenzione è che occorre metodo scientifico, altrimenti il tema, che pure è importante, perde credibilità.poichè le soluzioni vengono adottate sulla base delle visioni di due ciarlatani, senza ponderarne appieno gli effetti.
Passiamo avanti.
Volevo segnalarti che Corea del Sud, Svizzera e Norvegia sono vive e vegete, stipulano trattati internazionali, prosperano (beati loro). Altroché isolati. Insomma, volevo avvisarti che c’è vita oltre le organizzazioni sovastatuali che è il neologismo con cui eviti di nominare il fogno europeo. Ti capisco. Anch’io proverei un po’ di vergogna a sostenere uno dei più fallimentari ed irrazionali progetti politici mai concepiti dall’umanita nella storia recente.
Oggi, questo obbrobrio ha inanellato l’ennesimo successo. Hai presente gli spagnoli, precisamente i socialisti spagnoli, che alzavano il ditino contro gli italiani fassisti, rassisti, tassisti e tutti gli isti?
Eccoli qua che sperimentano loro l’efficienza della risposta del superstatone che è tanto utile per affrontare i problemoni globalissimi (si, il grande pennello)
https://twitter.com/afpfr/status/102329 ... 61952?s=21
Mettiamo agli annali, sotto la voce arrampicata sugli specchi, che Druncker si sia speso per tutelare anche il settore auto italiano
https://www.google.it/amp/amp.ilsole24o ... a/AEOcWzyE
In realtà, Druncker sulla soia ce lo sta mettendo in quel posto due volte
https://scenarieconomici.it/90804-2/
E infine, un po’ d Storia sull’organizzazione sovrastatuale che tanto ti piace
https://wikileaks.org/plusd/cables/1978ROME13849_d.html
A breve sarà disponibile in rete uno studio del settore R&S di Mediobanca che dimostra come l’accoppiata euro/austerity sia stata esiziale per la manifattura italiana. Il gap con la Germania non è più recuperabile.
E, infine, una chicca. Chissà se inizierai a riflettere. Al di la della logica dell’appartenenza
Immagine
Avrei molto altro da replicarti, ma me ne manca il tempo e già questo è un polpettone.
Come sulle bolle finanziarie alle viste (deflazione da debiti) e sulla strisciante dedollarizzazione.
Sarebbe troppo lungo e complesso. Soprattutto, per individuare le responsabilità delle prime.
Ti lascio con due consigli per le letture estive
1) La crisi narrata de Il Pedante
2) Gli stregoni della notizia parte seconda, autore Marcello Foa. Hai presente quello candidato alla presidenza Rai. Bene. È un testo adottato in alcune facoltà universitarie perche spiega alcuni concetti, quali quelli del frame e dello spin, che sono all’origine di molte reazioni pavloviane che leggo in questo thread. Contro Foa i buonissimi, nello specifico una professoressa universitaria piddina di Firenze, ha usato anche l’argomento razziale (è ebreo).
Uno degli ultimi frame è il far west. Lo ha lanciato in prima persona l’ideatore del patto del Mattareno con cui a settembre, con l’aiuto di super mario da Francoforte, mirano a rimettere in sella i buoni. Tra questi ultimi rientra anche il nano appena sdoganato dopo 25 anni di palle incatenate dal fondatore della carta da cesso.
Buona estate. E a settembre, appunto. E, se puoi, cerca di riconoscere i frame. Ricordi la guerra chimica di Assad con gli utili idioti buonisti con la mano sulla bocca? Beh, era un frame

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Re: L'era Trump

Messaggioda Rosencratz » lun lug 30, 2018 23:32


bariamo ha scritto:Hai dimenticato populista. Sovranista e populista. Sai com’è, l’art. 1, co 2, Cost recita: “la sovranità appartiene al popolo che la esercita…â€
Eppure, stavo solo richiamando la tua attenzione sul fatto che sul tema global warming si erano cimentati con risibili previsioni, poi puntualmente smentite dai fatti, un economista ed un politico fallito. Il problema che sottoponevo alla tua attenzione è che occorre metodo scientifico, altrimenti il tema, che pure è importante, perde credibilità.poichè le soluzioni vengono adottate sulla base delle visioni di due ciarlatani, senza ponderarne appieno gli effetti.
Passiamo avanti.
Volevo segnalarti che Corea del Sud, Svizzera e Norvegia sono vive e vegete, stipulano trattati internazionali, prosperano (beati loro). Altroché isolati. Insomma, volevo avvisarti che c’è vita oltre le organizzazioni sovastatuali che è il neologismo con cui eviti di nominare il fogno europeo. Ti capisco. Anch’io proverei un po’ di vergogna a sostenere uno dei più fallimentari ed irrazionali progetti politici mai concepiti dall’umanita nella storia recente.
Oggi, questo obbrobrio ha inanellato l’ennesimo successo. Hai presente gli spagnoli, precisamente i socialisti spagnoli, che alzavano il ditino contro gli italiani fassisti, rassisti, tassisti e tutti gli isti?
Eccoli qua che sperimentano loro l’efficienza della risposta del superstatone che è tanto utile per affrontare i problemoni globalissimi (si, il grande pennello)
https://twitter.com/afpfr/status/102329 ... 61952?s=21
Mettiamo agli annali, sotto la voce arrampicata sugli specchi, che Druncker si sia speso per tutelare anche il settore auto italiano
https://www.google.it/amp/amp.ilsole24o ... a/AEOcWzyE
In realtà, Druncker sulla soia ce lo sta mettendo in quel posto due volte
https://scenarieconomici.it/90804-2/
E infine, un po’ d Storia sull’organizzazione sovrastatuale che tanto ti piace
https://wikileaks.org/plusd/cables/1978ROME13849_d.html
A breve sarà disponibile in rete uno studio del settore R&S di Mediobanca che dimostra come l’accoppiata euro/austerity sia stata esiziale per la manifattura italiana. Il gap con la Germania non è più recuperabile.
E, infine, una chicca. Chissà se inizierai a riflettere. Al di la della logica dell’appartenenza
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Avrei molto altro da replicarti, ma me ne manca il tempo e già questo è un polpettone.
Come sulle bolle finanziarie alle viste (deflazione da debiti) e sulla strisciante dedollarizzazione.
Sarebbe troppo lungo e complesso. Soprattutto, per individuare le responsabilità delle prime.
Ti lascio con due consigli per le letture estive
1) La crisi narrata de Il Pedante
2) Gli stregoni della notizia parte seconda, autore Marcello Foa. Hai presente quello candidato alla presidenza Rai. Bene. È un testo adottato in alcune facoltà universitarie perche spiega alcuni concetti, quali quelli del frame e dello spin, che sono all’origine di molte reazioni pavloviane che leggo in questo thread. Contro Foa i buonissimi, nello specifico una professoressa universitaria piddina di Firenze, ha usato anche l’argomento razziale (è ebreo).
Uno degli ultimi frame è il far west. Lo ha lanciato in prima persona l’ideatore del patto del Mattareno con cui a settembre, con l’aiuto di super mario da Francoforte, mirano a rimettere in sella i buoni. Tra questi ultimi rientra anche il nano appena sdoganato dopo 25 anni di palle incatenate dal fondatore della carta da cesso.
Buona estate. E a settembre, appunto. E, se puoi, cerca di riconoscere i frame. Ricordi la guerra chimica di Assad con gli utili idioti buonisti con la mano sulla bocca? Beh, era un frame


Come sempre si recita l'articolo uno dimenticando come termina "nelle forme e nei limiti della Costituzione" che continua all'articolo 10 affermando " L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute." per poi continuare all'artolo 11 con "consente,in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo." La nostra costituzione é stata scrittta da esiliati, membri di internazionali e soprattutto gente che aveva pagato sulla propria pelle le conseguenze di una politica incentrata solo e soltando sul concetto di nazione.

Veramente mi parli di metodo scientifico quando la comunita scientifica internazionale é unanime nel riconoscere che il riscaldamento globale é causato dall'attivitá umana? Per metodo scientifico dobbiamo credere a Trump quando diceva che un pó di global warning non guasta? Le previsioni sono basate sempre su informazioni pareziali e possono essere errate perche la scienza non ha la palla di cristallo. COmunque per tua informazione, molte previsioni negative si sono rivelate ottimiste. Tra le tante i ghiacci si stanno sciogliendo piú velocemente e i mari si stanno acidificando piú velocemente del previsto.Una cosa é la politica un'altra é la scienza e questa non parla in base a opinioni. Il riscaldamento globale esiste ed é causato dagli uomini, il resto sono opinioni per sfuggire alla realtá che non si conforme con il proprio pensiero (o usando il tuo linguaggio, un'arrampicata di specchi)

Direi che la Svizzera campa proprio in base alla mancanza di accordi internazionali che limiti i flussi di denaro nelle proprie banche. Non possiamo trasformare tutti i paesi in banche. La svizzera campa perché miliardari, evasori e trafficanti mettono i loro soldi nelle banche elevetriche. Quuesto e il modello che si vuole? Questa é la politica a favore di classe medie che si desidera facendo della Svizzera un modello? La Norvegia é un piccolo paese con riserve petrolifere immense e non sono cosi isolati come si vuol far credere. Il loro fondo sovrano (il piú grande al mondo) investe da per tutto e quindi anche la loro ricchezza dipende da come vanno le cose in altri paesi. Non tutti possono essere Norvegia con quelle riserve che permettono di mettere da parte risorse in un fondo sovrano. La Corea Del sud é cresciuta soprattutto mantendo i salari bassi ed esportando (tutto questo isolamento non lo vedo). DIci che si debba fare politiche a favore di classi medie e poi metti la COrea Del Sud come modello? Anche loro hanno iniziato a soffrire perché la classe operaia giustamente chiede salari piú alti rendendo le loro imprese sempre meno competitive. Da qui la necessitá di globalizzare non solo la finanza ma anche i diritti dei lavoratori se si vuole veramente governare la globalizzazione (appunto governarla non subirla). Chiudo il capitolo dicendo che sei contro il neoliberismo e citi 3 stati che hanno prosperato grazie alle politiche neoliberiste che hanno portato alla globalizzazione della finanza (banche svizzere e fondo sovrano norvegese)e compressione dei salari (Corea Del Sud) ?

Non ho mai difeso la Spagna come modello ne tantomeno difeso l'austerity europea (come al solito invece di soffermarti su quello che dico preferisci parlare della tua personale idea su cosa penso)

RIguardo le auto, la mia non é un arrampicata sugli specchi perche tiene conto di dati economici. FOrse non lo sai (o fai finta di non sapere) che gli USA sono il primo paese importatore per l'industriua automobilistica italiana:

"Gli autoveicoli sono il maggior bene esportato dall’Italia verso gli Stati Uniti. Tra gennaio e ottobre del 2017, il loro valore commerciale è stato di 3,7 miliardi di euro, l’11,3% di tutto il made in Italy sbarcato negli States in quel periodo. Per rendere l’idea, il comparto vale più di medicinali e preparati farmaceutici (secondo posto, 2,2 miliardi di giro d’affari) e macchine di impiego generale (terzo gradino del podio, per 1,9 miliardi di venduto)."
https://www.wired.it/economia/business/ ... efresh_ce=

Siamo sicuri che Junker abbia fatto gli interessi solo della Germania? Arrampicata di specchi?

IO continuo ad elencare misure prese da Trump contro la classe media (diminuzione delle tasse per le classi ricche, abolizione Obamacare, abolizione Dodd-Frank, misure contro l'ambiente, deregolamantzzioni varie, abolizione affermative action etc) é sono accusato di avere uina visione partitica da chi non ha ancora citato un singolo provvedimento di Trump a favore della classe medie e operai tranne che tirare fuori dati economici all'intrerno di un trend economico iniziato molto prima della presidenza Trump.
Ultima modifica di Rosencratz il lun lug 30, 2018 23:55, modificato 1 volta in totale.
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Re: L'era Trump

Messaggioda Rosencratz » lun lug 30, 2018 23:48


Nel frattempo l'amministrazione Trump ne inventa sempre di nuove per tagliare le tasse ai piú ricchi (mica alla classe media e agli operai per aumentare il oro potere di acquisto). Ora vogliono tenere in considerazione l'infazione quando si pagano le tasse sul capital gain. Quello che doveva andare contro la finanza tira fuori dal cilindro maniere diverse per premiare ancora di piú i finanzieri. Naturalmte questa sará considerata un'altra misura a favore degli operai. Quale operaio non ha un cospicuo portafoglio di azioni?

https://www.nytimes.com/2018/07/30/us/p ... -rich.html

Il problema del neoliberismo é prioprio la finanziarizzazione dell'economia. Misure come queste vannno a rafforzare questa tendenza che strozza l'economia reale ma Trump rimane un nemico del neoliberismo e io sono il solito neoliberista di sinista (a sua insaputa) che non va oltre la sua appartenenza partitica (mi domando quale partito).
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Re: L'era Trump

Messaggioda Rosencratz » sab ago 04, 2018 11:27


Nel frattempo i nord coreani continuano nella loro politica del prendere tempo che gli risulta abbastanza facile quando hanno davanti un leader vanitoso come Donal Trump. Hanno giocato sulla sua vanitá per ottenere i loro obbiettivi:

Rapporto esperti Onu accusa Pyongyang: "Non ha fermato il programma nucleare e missilistico"

Il testo commissionato dal Consiglio di Sicurezza: dubbi anche sulle sanzioni. E Mike Pompeo bacchetta Russia e Cina: "Smettetela di mandare prodotti in Corea del Nord"

http://www.repubblica.it/esteri/2018/08 ... P7-S1.8-T1
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Re: L'era Trump

Messaggioda Rosencratz » ven ago 10, 2018 23:42


Visto che si trovava, Trump sta seriamente pensando di reintrodurre l'uso dell'amianto nelle costruzioni. mica ci va lui nei cantieri al massimo risparmia sulla costruzione dei palazzi:

https://www.huffingtonpost.com/entry/do ... ccounter=1
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Re: L'era Trump

Messaggioda bariamo » sab ago 11, 2018 0:38


Ciao Rosencrantz, volevo solo dirti che da oggi e per le prossime due settimane sarei in ferie. Ufficialmente tornerei a settembre, ma vedo tante troppe lacune. Ne approfitto per alcune precisazioni di ordine semantico/giuridico e storico.
A proposito dell’art. 11 Cost, mi dici di grazia ( per non dire qualcosa di più volgare) dov’è scritto “cessioni di sovranità� No, perché io vi leggo solo “limitazioni†peraltro, in condizione di reciprocità. I costituenti si riferivano all’Onu. La Corte costituzionale, obtorto collo,ossia violentata dalla corte di giustizia della comunità europea, ha coartato (violentato) la norma per farvi rientrare il cesso europeo (quattro fasi di revirerement costituzionali fino a pervenire alla primazia del diritto comunitario via sindacato diffuso ad opera del giudice interno, epperò con salvezza dei principi fondamentali ex artt 1-12 Cost).
Sovranità nazionale fascista? Davvero, davvero?
Vediamo un po’ con l’aiuto dei disegnini che servono a spiegare che internazionalismo ( proletario) Implica l’esistenza delle Nazioni, is est Stati sovrani. Ripetiamo tutti insieme internazionalismo non è cosmopolitismo (che tanto piace all’afiniftra tevlizzese…)
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Lelio Basso: “noi siamo sempre perfettamente coerenti con la nostra concezione. Noi sappiamo che Marx scrisse “gli operai non hanno patriaâ€, ma Marx ci insegnò altresì che il proletariato deve acquistare la sua coscienza nazionale e che esso l'acquista a misura che esso si emancipa, a misura che esso strappa dalle mani della borghesia l'esercizio esclusivo del potere politico e si presenta sulla scena della storia come classe che esercita la pienezza dei suoi diritti. Perciò l’internazionalismo del proletariato si fonda sull'unità e sulla solidarietà di popoli in cui tutti i cittadini, attraverso l'abolizione dello sfruttamento di una società classista, conquistano LA PROPRIA COSCIENZA NAZIONALE… il nostro intenazionalismo non ha nulla di comune CON QUESTO COSMOPOLITISMO DI CUI SI SENTE TANTO PARLARE E CON IL QUALE SI GIUSTIFICANO E SI INVOCANO QUESTE UNIONI EUROPEE E QUESTE CONTINUE RINUNZIE ALLA SOVRANITÀ NAZIONALE. L’internazionalismo proletario NON RINNEGA IL SENTIMENTO NAZIONALE, NON RINNEGA LA STORIA, ma vuol creare le condizioni che permettano alle nazioni diverse di vivere pacificamente insieme. Il cosmopolitismo di oggi che le borghesie nostrane e dell'Europa affettano è tutt'altra cosa: è rinnegamento dei valori nazionali per fare meglio accettare la dominazione straniera… Noi sappiamo che in questa lotta il proletariato combatte insieme per due finalità e che in questa lotta esso ACQUISTA CONTEMPORANEAMENTE LA COSCIENZA DI CLASSE E LA COSCIENZA NAZIONALE, ponendo le basi per un vero internazionalismo, per una federazione di popoli liberi che non potrà essere che socialista!â€
Di Vittorio
“Non è leale, ha continuato l'oratore, sostenere che solo i comunisti sono contrari al Piano Schuman. In Germania esso è sostenuto solo dai grandi capitalisti direttamente interessati ed è contrastato anche dai socialdemocratici, i quali giustamente lo considerano un ostacolo alla riunificazione del Paese. In Francia gli stessi industriali del complesso del Creusot sono contrari al pool perché minacciati direttamente. In Belgio il pool è avversato da esponenti di tutti i partiti. In Italia si sono dichiarati contro il pool la stragrande maggioranza dei lavoratori e perfino la Confindustria. Il senatore Jannaccone, e cioè un autorevole economista liberale, ha detto che il Piano è sorto da un'idea americana ed è caratterizzato dalle sottigliezze giuridiche francesi e dalla nebulosità tedesca. Il certo è dunque che non ha nulla di italiano! Né vale, ha continuato Di Vittorio, accusarci di "collusione" con gli industriali, giacché è noto che la classe operaia lotta contro gli industriali per la divisione del reddito delle industrie e non per la distruzione delle industrie.
In Italia il Piano Schuman è sostenuto soltanto dal ceto polico dirigente." (Di Vittorio chiede di sospendere la ratifica del "Piano Schuman", L'Unità, 17 giugno 1952).

E poi, c’è l’afiniftra leuropea che vende il fogno europeo. No, non ho un problema di pronuncia. È che quel maledetto economista di Sinistra che risponde al nome di Cesaratto (sei lezioni di economia) ha svelato un aneddoto
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“Il problema non è che io sono sovranista. Il problema è che a voi pare normale che a decidere come spendere i vostri soldi sia la Merkel. E a quanto pare anche chi deve guidare un #TG della Rai. Forse non vi rendete conto.â€
P.S. lo so. Sono pedante. Il problema è che tu non vuoi studiare, ossia non hai letto, come suggeritoti, “la crisi narrata†de Il Pedante. Sei rimandato a settembre. Nelle more, salutami Nancy la pelosa

ucir

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Re: L'era Trump

Messaggioda ucir » sab ago 11, 2018 6:45


Turchia fuori dalla NATO. Erdocan vattene!!! Abbasso la lira.

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Re: L'era Trump

Messaggioda Rosencratz » sab ago 11, 2018 19:42


bariamo ha scritto:Ciao Rosencrantz, volevo solo dirti che da oggi e per le prossime due settimane sarei in ferie. Ufficialmente tornerei a settembre, ma vedo tante troppe lacune. Ne approfitto per alcune precisazioni di ordine semantico/giuridico e storico.
A proposito dell’art. 11 Cost, mi dici di grazia ( per non dire qualcosa di più volgare) dov’è scritto “cessioni di sovranità� No, perché io vi leggo solo “limitazioni†peraltro, in condizione di reciprocità. I costituenti si riferivano all’Onu. La Corte costituzionale, obtorto collo,ossia violentata dalla corte di giustizia della comunità europea, ha coartato (violentato) la norma per farvi rientrare il cesso europeo (quattro fasi di revirerement costituzionali fino a pervenire alla primazia del diritto comunitario via sindacato diffuso ad opera del giudice interno, epperò con salvezza dei principi fondamentali ex artt 1-12 Cost).
Sovranità nazionale fascista? Davvero, davvero?
Vediamo un po’ con l’aiuto dei disegnini che servono a spiegare che internazionalismo ( proletario) Implica l’esistenza delle Nazioni, is est Stati sovrani. Ripetiamo tutti insieme internazionalismo non è cosmopolitismo (che tanto piace all’afiniftra tevlizzese…)
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Lelio Basso: “noi siamo sempre perfettamente coerenti con la nostra concezione. Noi sappiamo che Marx scrisse “gli operai non hanno patriaâ€, ma Marx ci insegnò altresì che il proletariato deve acquistare la sua coscienza nazionale e che esso l'acquista a misura che esso si emancipa, a misura che esso strappa dalle mani della borghesia l'esercizio esclusivo del potere politico e si presenta sulla scena della storia come classe che esercita la pienezza dei suoi diritti. Perciò l’internazionalismo del proletariato si fonda sull'unità e sulla solidarietà di popoli in cui tutti i cittadini, attraverso l'abolizione dello sfruttamento di una società classista, conquistano LA PROPRIA COSCIENZA NAZIONALE… il nostro intenazionalismo non ha nulla di comune CON QUESTO COSMOPOLITISMO DI CUI SI SENTE TANTO PARLARE E CON IL QUALE SI GIUSTIFICANO E SI INVOCANO QUESTE UNIONI EUROPEE E QUESTE CONTINUE RINUNZIE ALLA SOVRANITÀ NAZIONALE. L’internazionalismo proletario NON RINNEGA IL SENTIMENTO NAZIONALE, NON RINNEGA LA STORIA, ma vuol creare le condizioni che permettano alle nazioni diverse di vivere pacificamente insieme. Il cosmopolitismo di oggi che le borghesie nostrane e dell'Europa affettano è tutt'altra cosa: è rinnegamento dei valori nazionali per fare meglio accettare la dominazione straniera… Noi sappiamo che in questa lotta il proletariato combatte insieme per due finalità e che in questa lotta esso ACQUISTA CONTEMPORANEAMENTE LA COSCIENZA DI CLASSE E LA COSCIENZA NAZIONALE, ponendo le basi per un vero internazionalismo, per una federazione di popoli liberi che non potrà essere che socialista!â€
Di Vittorio
“Non è leale, ha continuato l'oratore, sostenere che solo i comunisti sono contrari al Piano Schuman. In Germania esso è sostenuto solo dai grandi capitalisti direttamente interessati ed è contrastato anche dai socialdemocratici, i quali giustamente lo considerano un ostacolo alla riunificazione del Paese. In Francia gli stessi industriali del complesso del Creusot sono contrari al pool perché minacciati direttamente. In Belgio il pool è avversato da esponenti di tutti i partiti. In Italia si sono dichiarati contro il pool la stragrande maggioranza dei lavoratori e perfino la Confindustria. Il senatore Jannaccone, e cioè un autorevole economista liberale, ha detto che il Piano è sorto da un'idea americana ed è caratterizzato dalle sottigliezze giuridiche francesi e dalla nebulosità tedesca. Il certo è dunque che non ha nulla di italiano! Né vale, ha continuato Di Vittorio, accusarci di "collusione" con gli industriali, giacché è noto che la classe operaia lotta contro gli industriali per la divisione del reddito delle industrie e non per la distruzione delle industrie.
In Italia il Piano Schuman è sostenuto soltanto dal ceto polico dirigente." (Di Vittorio chiede di sospendere la ratifica del "Piano Schuman", L'Unità, 17 giugno 1952).

E poi, c’è l’afiniftra leuropea che vende il fogno europeo. No, non ho un problema di pronuncia. È che quel maledetto economista di Sinistra che risponde al nome di Cesaratto (sei lezioni di economia) ha svelato un aneddoto
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“Il problema non è che io sono sovranista. Il problema è che a voi pare normale che a decidere come spendere i vostri soldi sia la Merkel. E a quanto pare anche chi deve guidare un #TG della Rai. Forse non vi rendete conto.â€
P.S. lo so. Sono pedante. Il problema è che tu non vuoi studiare, ossia non hai letto, come suggeritoti, “la crisi narrata†de Il Pedante. Sei rimandato a settembre. Nelle more, salutami Nancy la pelosa


Innanzitutto buone vacanze. Secondo, non sono stupido (non ho bisogno di disegnini) e non sei l’unico a studiare. Il fatto che la pensi diversamente da te non significa che sia ignorante o stupido. Se nella scienza non esistono veritá ultime, figurati nelle scienze sociali dove la visione é condizionata da visioni del fututo diverse. Se non esistono veritá ultime, non esistono posizioni che permettono di sentirsi nel vero. Se sei veramente interessato nello studio dovresti essere pervaso dal dubbio come molla che spinge a fare uno sforzo per capire quello che ti circonda. Dubbio che non dovrebbe portarti a fare disegnini o dare lezioni agli altri prendendoli per stupidi o ignoranti.

Se I padre costituenti stessero pensando solo all’Onu l’avrebbero scritto. L’articolo fa riferimento a organizazioni internazionali (plurale), se facessero riferimento all’ONU avrebbero usato il singolare. Il fatto di aver usato il plurale dimosta che i padri costituenti erano aperti ad altre organizzazioni internazionali cosa rafforzato anche dall’articolo 10.
Premesso che non mi sembra di aver mai fatto l’equivalenza tra fascismo e sovranismo, premesso non so perché fai riferimento a Togliatti come se il comunismo fosse l’unico modo si essere a sinistra, premesso che acqua sotto i ponti ne é passata sotto i ponti e che non si puó usare il pensiero di un politico di un epoca per trovare soluzioni a problemi di un’altra epoca (problemi globali che non esistevano all’epoca), il pensiero di Togliatti non mi sembra molto diverso dal mio. Togliatti non nega l’internazionalismo (lui che faceva parte dell'internazionale comunista, lui che faceva parte di un’ideologia che parlava di paesi fratelli etc) infatti nello stesso articolo che riporti lui parla di “Solidarietá internazionale†e di un’ideologia che accordi il patriottismo con internazionalismo proletario. Quello che Togliatti fa é scindere internazionalismo e cosmopolitismo. Qui nesssuno parla di un governo globale o di far sparire gli stati nazionali (cosmopolitismo) ma si parla di una maggiore collaborazione internazionale all’interno di strutture regionali (UE) o entitá sovranazionali che regolino la politica internazionale (ONU).

Stesso ragionamento vale per Lelio Bassi. Anche lui fa la differenza tra cosmopolitismo e internazionalismo. Come scritto sopra, internazionalismo non significa globalismo. Dire che problemi globali richiedono soluzioni globali non significa eliminare lo stato nazionale. Come al solito si polarizza la discussione tra estremi. Il dibattito non é tra stati e un governo mondiale (cosmopolitismo) ma come trovare delle soluzioni ai problemi che la nostra epoca propone. Un’epoca dove i problemi non hanno confini, dove il mondo é stato reso piccolo dalla tecnologia e dove a rischio é il futuro di tutto il pianeta (armamenti nucleari e riscaldamento gl;obale). Almeno Lelio Bassi risconosce il fatto che per Marx gli operai non hanno patria.

Tornando al tema del topic, il fatto che citi Marx e Togliatti, devo presumere che Trump sia una specie di campione del proletariato? Lo stesso Trump che usava immigrati polacchi clandestini per costruire le sue torri? Lo stesso Trump che fa stampare in Cina i manifesti per la campagnia elettorale del 2020 (sovranista col culo degli altri)? Lo stesso Trump che taglia le tasse ai ricchi, deregola la finanza (vecchio tema dimenticato) e riduce la protezioni dei lavoratori? Strana idea di persona vicina ai lavoratori. Fosse solo Trump si potrebbe passare. Tutta l’amministrazione Trump é in una crociata contro poveri e classe media composta da persone che hanno vissuto alle spalle dello stato, altro che sovranismo. Una di questi personaggi é Betsy Devos. La signora che occupa la poltrona di segretara dell’educazione sta portanto avanti politiche a favore di scuole private contro le pubbliche (presumo che questa sia un’altra manovra a favore delle classi medie) ha abolito le misure di Obama a favore di studenti indebitati (altra misura presumo a favore di classi medie che si devono indebitare per andare all’univeritá) e le misure sempre di Obama a favore dei diritti civili e per mettere un freno alle violenze sessuali. La signora usa le isola Cayman per pagare meno tasse sullo yacht (sovranismo alla matriciana). Pensi veramente che queste persone mosse soltanto dal desiderio di pagare meno tasse siano veramente interessati al benessere delle classi medie?
Ultima modifica di Rosencratz il dom ago 12, 2018 6:43, modificato 2 volte in totale.
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Re: L'era Trump

Messaggioda Rosencratz » sab ago 11, 2018 19:44


ucir ha scritto:Turchia fuori dalla NATO. Erdocan vattene!!! Abbasso la lira.


Quando si conducono politiche economiche slegate dai contesti internazionali. Stampi moneta, aumentila spesa per i lavori pubblici e poi tieni i tassi d'interessi bassi sperando che nulla cambi. Il treno ti viene in faccia e ti dai al complotto se la lira crollo. Magari un complotto c'e' pure ma le condizioni le hai create tu dato che solo un folle terebbe lire turche nel proprio portafoglio in quelle condizioni.
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Re: L'era Trump

Messaggioda bariamo » mer ago 15, 2018 11:16


Nel 1947, quando fu scritta la Costituzione, il cesso europeo non c’era ancora e per questo i costituenti non potevano farvi riferimento. L’evoluzione giurisprudenziale della corte costituzionale si fonda dichiaratamente su una forzatura del dato normativo dell’art.11, scritto per la sola ONU.
L’internazionalismo di sinistra esclude a priori cessioni di sovranità, anzi le combatte, perché si fonda sul concetto di Stato nazionale, nella sua forma più evoluta di Stato sociale, come luogo della mediazione degli interessi, ove trovano tutela gli interessi dei più deboli (gli interessi forti combattono lo Stato nazionale perché ne limita lo strapotere). Se cedi la sovranità a organismi sovranazionali, soprattutto quelli, come la Ue, dall’architettura istituzionale che sottrae i decisori al controllo democratico, gli interessi deboli verranno schiacciati a tutto beneficio degli interessi forti.
L’inter-nazionalismo prevede Stati Sovrani. La cooperazione internazionale trova composizione nelle Organizzazioni Internazionali (ONU) cui partecipano Stati Sovrani (superiorem non recognoscentes) che, su base di reciprocità e a determinati fini (mantenimento della pace), acconsentono a limitazioni (mai cessioni) di sovranità.
A me poi fa un po’ ridere questa asinistra globalista che per anni si è battuta per l’indipendenza e la sovranità dei calmucchi, ingusceti e ogni altro popolo dell’orbe terracqueo e oggi si scopre antisovrana. Boh!
Anche sulla Turchia non ci siamo, eh!
Non è una crisi da debito pubblico come lasci intendere con il riferimento alla stampa di moneta per lavori pubblici.
È invece la solita crisi da debito privato estero, ossia da squilibri nella bilancia commerciale. Qualche dato. Il debito pubblico turco è al 30% (trenta), quindi non è una crisi da debito pubblico.
Il saldo della bilancia commerciale turca, viceversa, è negativo per 30 mld di dollari. Questa è la spiegazione della crisi, una crisi generata dal QE di Draghi che ha regalato tantissimi soldi a costo zero alle banche europee che a loro volta NON hanno prestato nei rispettivi paesi, ma hanno prestato in Turchia allettati dai rendimenti maggiori ed in funzione servente rispetto alle esportazioni dei rispettivi paesi.
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Poi, per un motivo qualunque (in questo caso politico date le tensioni con gli Usa), arriva il sudden stop (cessa l’afflusso di capitali esteri e i creditori esteri mettono all’incasso le loro cambiali)
Si chiama ciclo di Frenkel, dal nome dell’economista Argentino che studiò le crisi dei paesi latino americani.
Il debito pubblico non c’entra nulla. È crisi da debito privato estero denominato in valuta estera.
Paradossalmente, la stampa di moneta in questi casi e per un limitato periodo di tempo, serve per fornire alle banche locali la liquidità necessaria per rispettare le scadenze con le banche estere. Il what ever it takes della BC Turca (ha detto che fornirà alle proprie banche tutta la liquidità occorrente) ha arrestato per qualche giorno la fuga di capitali e il crollo della lira turca. Ma, nelle condizioni date, è un pannicello caldo. La soluzione definitiva passa dal necessario haircut del debito estero previo controllo della circolazione dei capitali. I creditori internazionali, che hanno prestato soldi irresponsabilmente, devono rimetterci un po’ di soldini. Non come in Grecia ove hanno saccheggiato un paese grazie alle minacce della BCE.
La narrazione secondo cui la crisi turca deriva da presunti lavori pubblici finanziati da stampa di moneta è una amenità (apprezzerai l’eufemismo) che proviene da quegli stessi ambienti economici che solo a gennaio di quest’anno titolavano così
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Chiunque accosti, come fatto in questi giorni, la situazione turca a quella italiana in caso di uscita dall’euro è un cialtrone dalle proporzioni incommensurabili. L’Italia ha un attivo commerciale di 37 mld di dollari, attività finanziarie detenute da residenti per 4 mila mld di dollari e attività reali di 3 mila mld di dollari.

P.S. sperando che si esca dal c€sso (misura necessaria ma non sufficiente), avremmo una necessità di stampare tanto (non quanto fatto dalla BCE a beneficio dei privati) per finanziare lavori pubblici ormai non più differibili. Dopo 25 anni di avanzo primario (con un crollo degli investimenti pubblici) perché celochiedeleuropa il paese cade a pezzi.
Buon ferragosto.

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Re: L'era Trump

Messaggioda Rosencratz » mer ago 15, 2018 13:58


bariamo ha scritto:Nel 1947, quando fu scritta la Costituzione, il cesso europeo non c’era ancora e per questo i costituenti non potevano farvi riferimento. L’evoluzione giurisprudenziale della corte costituzionale si fonda dichiaratamente su una forzatura del dato normativo dell’art.11, scritto per la sola ONU.
L’internazionalismo di sinistra esclude a priori cessioni di sovranità, anzi le combatte, perché si fonda sul concetto di Stato nazionale, nella sua forma più evoluta di Stato sociale, come luogo della mediazione degli interessi, ove trovano tutela gli interessi dei più deboli (gli interessi forti combattono lo Stato nazionale perché ne limita lo strapotere). Se cedi la sovranità a organismi sovranazionali, soprattutto quelli, come la Ue, dall’architettura istituzionale che sottrae i decisori al controllo democratico, gli interessi deboli verranno schiacciati a tutto beneficio degli interessi forti.
L’inter-nazionalismo prevede Stati Sovrani. La cooperazione internazionale trova composizione nelle Organizzazioni Internazionali (ONU) cui partecipano Stati Sovrani (superiorem non recognoscentes) che, su base di reciprocità e a determinati fini (mantenimento della pace), acconsentono a limitazioni (mai cessioni) di sovranità.
A me poi fa un po’ ridere questa asinistra globalista che per anni si è battuta per l’indipendenza e la sovranità dei calmucchi, ingusceti e ogni altro popolo dell’orbe terracqueo e oggi si scopre antisovrana. Boh!
Anche sulla Turchia non ci siamo, eh!
Non è una crisi da debito pubblico come lasci intendere con il riferimento alla stampa di moneta per lavori pubblici.
È invece la solita crisi da debito privato estero, ossia da squilibri nella bilancia commerciale. Qualche dato. Il debito pubblico turco è al 30% (trenta), quindi non è una crisi da debito pubblico.
Il saldo della bilancia commerciale turca, viceversa, è negativo per 30 mld di dollari. Questa è la spiegazione della crisi, una crisi generata dal QE di Draghi che ha regalato tantissimi soldi a costo zero alle banche europee che a loro volta NON hanno prestato nei rispettivi paesi, ma hanno prestato in Turchia allettati dai rendimenti maggiori ed in funzione servente rispetto alle esportazioni dei rispettivi paesi.
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Poi, per un motivo qualunque (in questo caso politico date le tensioni con gli Usa), arriva il sudden stop (cessa l’afflusso di capitali esteri e i creditori esteri mettono all’incasso le loro cambiali)
Si chiama ciclo di Frenkel, dal nome dell’economista Argentino che studiò le crisi dei paesi latino americani.
Il debito pubblico non c’entra nulla. È crisi da debito privato estero denominato in valuta estera.
Paradossalmente, la stampa di moneta in questi casi e per un limitato periodo di tempo, serve per fornire alle banche locali la liquidità necessaria per rispettare le scadenze con le banche estere. Il what ever it takes della BC Turca (ha detto che fornirà alle proprie banche tutta la liquidità occorrente) ha arrestato per qualche giorno la fuga di capitali e il crollo della lira turca. Ma, nelle condizioni date, è un pannicello caldo. La soluzione definitiva passa dal necessario haircut del debito estero previo controllo della circolazione dei capitali. I creditori internazionali, che hanno prestato soldi irresponsabilmente, devono rimetterci un po’ di soldini. Non come in Grecia ove hanno saccheggiato un paese grazie alle minacce della BCE.
La narrazione secondo cui la crisi turca deriva da presunti lavori pubblici finanziati da stampa di moneta è una amenità (apprezzerai l’eufemismo) che proviene da quegli stessi ambienti economici che solo a gennaio di quest’anno titolavano così
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Chiunque accosti, come fatto in questi giorni, la situazione turca a quella italiana in caso di uscita dall’euro è un cialtrone dalle proporzioni incommensurabili. L’Italia ha un attivo commerciale di 37 mld di dollari, attività finanziarie detenute da residenti per 4 mila mld di dollari e attività reali di 3 mila mld di dollari.

P.S. sperando che si esca dal c€sso (misura necessaria ma non sufficiente), avremmo una necessità di stampare tanto (non quanto fatto dalla BCE a beneficio dei privati) per finanziare lavori pubblici ormai non più differibili. Dopo 25 anni di avanzo primario (con un crollo degli investimenti pubblici) perché celochiedeleuropa il paese cade a pezzi.
Buon ferragosto.


Se i costituenti non hanno citato esplecitamente l'ONU usando il plurale una ragione ci sará. Una delle ragioni é che non potevano prevenire quello che stava accadendo. Quello che sapevano e che stava nascendo un nuovo ordine internazionale che prevedeva un amaggiore collaborazione tra gli stati a differenza del passato. L'obbiettivo dei costituenti era quello di evitare altre guerre e di uscire da una visione unilaterale della politica estera . L'Europa era ben presente nella testa dei costituenti (altro che interpretazione della corte costituzionale). A conferma di ció vi e il fatto che per esempio già nella seduta del 3 dicembre 1946 l’on Tupini si dichiara il suo favore per gli Stati Uniti d’Europa. un altro costituente (Bastianetto) voleva un riferimento preciso all'unione europea. L'europa era presente nella discussione. Dire che l'articolo fa riferimento solo all'ONU e che i costituenti non pensassero all'Europa é una gran cavolata che non regge davanti alla mole di documenti che testimoniano il dibattito all'interno della costituente.

So bene che strutture come la UE comporta una cesisone di sovranitá ma nulla toglie che si possa democratizzare queste istituzioni per esempio dando maggiori poteri al parlamento europeo o prevedere una commissione che risponda ai cittadini europei attraverso elezioni. Non ho mai difeso le istituzioni europee per quello che sono e ritengo vadano riformate. Quello che contesto é pensare di trovare soluzioni locali a problemi globali. Il pensare che basta ridare agli stati pieni poteri per risolvere problemi come il rsicaldamento globale, liberalizzazione della finanza, trasmissione dati tra paesi, gestione risorse del pianeta come se quello che gli altri fanno non avesse importanza.

Non ho detto che il problema turco dipenda dal debito pubblico. Questa é una tua intrerpretazione (cosa non nuova per la veritá dato che spsso discuti non su quelllo che dico ma su quello che penso che dica). Quello che ha fatto la Turchia é tenere i tassi d'interesse atrtificialmente bassi nonostante l'inflazione. Ha dato via a grandi lavori pubblici introduendo moneta aggiuntiva che ha peggiorato le cose (per questo ho fatto riferimento ai lavori pubblici, nesun riferimento al debito pubblico). Tutti sapeveano che a seguito di queste manovre il valore della Lira Turca era alto. Questo ha portato al crollo dela Lira la cui svalutazione é iniziata a Gennaio. A questo si é aggiunto il fatto che tanti Turchi avevano prestiti in valute straniera e ora si ritrovano il oro debito raddopiato a seguito della svalutazione della lira. Considerando che la Turchia é un paese sovrano con la propria banca e libera di decidere i propri tassi, questo dovrebbe aver insegnato:

- Nessuno può spendere a piacimento o decidere tassi senza conseguenze come se quello che accade fuori dai propri confini non conti nulla.
- CHe piaccia o no le economie sono integrate e non si puó igorare la fiducia degli investitori soprattutto quando si é soli. Sovrano quando vuoi ma le tue scelte creano reazioni e contro reazioni che non possono essere ignorate

Faccio notare che la crisi é stata peggiorata quando Trump (tornando al tema del topic) con un tweet ha annunciato dazi sulla Turchia. Mettiamo da parte che Trump era l'isolazionista che non si sarebbe intromesso negli affari di altri paesi, questo dimosta che la scelta di un paese ha profonde conseguenze sulla vita economica di altri. Da qui, ancora una volta, la necessitá di gestire globalmente queste cose altrimenti si finisce allo scontro. Come dai tuoi articolo, il quantitave easing europeo ha permesso l'afflusso nel paese di valuta proveniente da investitori esteri in cerca di investimenti ad alto rendimento. Non e' un altro esempio di come molte variabili sono fuori dai controlli degli stati? Non e' un altro esempio della necessitá di maggiore coordinazione tra paesi perche il singolo paese per quanto sovrano sia non puó controllare tutte le variabili?
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