Da Wikipedia.
Triggiano è un comune di 27.404 abitanti della provincia di Bari.
Alcuni ritrovamenti archeologici, tra cui una tomba nella contrada San Lorenzo ritrovata nel 1902, che sono stati datati al III secolo a.C. spingono a pensare che già a quell'epoca si fosse stabilito un agglomerato urbano. La conformazione geologica piena di grotte d'altronde è favorevole all'ipotesi che l'uomo primitivo vi si possa essere stabilito. Tuttavia, la prima testimonianza scritta della città risale a un atto feudale datato 983 d.C., nel quale si prevede la concessione del borgo triggianese a Leone d’Argiro da parte dell’arcivescovo Pavone.
Sull'etimologia del nome vi sono almeno tre ipotesi, ad oggi ancora oggetto di dibattito. La prima è quella per cui il toponimo sia di origine latina, asserendo all'origine della città in epoca romana: "Triviani" va inteso quindi come "tre vie vecchie" (la prima sarebbe Via Ponte, che taglia la vecchia Triggiano in due, la seconda verso Bari e la terza verso il mare). La seconda ipotesi potrebbe essere quella derivante dall'imperatore Traiano, che in Puglia tracciò per l'appunto la via Traiana che collegava Benevento a Brindisi. Secondo questa ipotesi il nome della città deriverebbe appunto dal nome di questo imperatore, che la fondò fregiandola del suo nome. Da Traiano, quindi, con successive variazioni si arriverebbe al nome di Triggiano. La terza ipotesi è invece fondata più su congetture che su basi storiche: il nome potrebbe derivare da qualche patrizio romano che aveva colonizzato la zona, definito in seguito "locus Triviani". In ultimo, si è affermata una quarta ipotesi: quella per cui il nome Triggiano deriverebbe da un nome gentilizio romano, per l'appunto Trebius. Ad ora, tale ipotesi sembra essere accreditata anche da buona parte della storiografia pugliese.
Per secoli il borgo di Triggiano rimase a livelli di vita primitiva. Il vero spartiacque del passaggio all'età moderna fu la fondazione nel 1466 dell'universitas triggianese, ossia la costituzione di Triggiano come entità amministrativa autonoma, non più dipendente da Bari. Quella data segna l'inizio dello sviluppo che porterà all'abbandono delle abitazioni nelle grotte, a favore di un borgo in muratura esterno alle mura col fossato che delimitavano il castrum originario. Lo studioso Battista ha osservato come questa rinascita urbanistica avvenne in concomitanza con l'insediamento a Triggiano nel XVI secolo di una colonia greco-albanese attirata, sia dai paesi d'origine che dal Regno di Napoli, dalle concessioni di terre offerte dal demanio che puntava all'espansione della nuova universitas attirando immigrazione. Questa immigrazione portò l'allora piccolo e arretrato centro abitato ai livelli demografici dei paesi contigui. Le popolazioni autoctone e immigrate si fusero subito. Un'altra data chiave dello sviluppo di Triggiano è il 1543, anno dello statuto con cui Bona Sforza, regina di Polonia e duchessa di Bari, ufficializza l'autonomia della città . Nel 1557 Bona Sforza donò Triggiano ai Pappacoda, che la reggeranno in qualità di principi fino al 1768.