I piu' e i meno della fc.bari1908

[Tuco]

@Il Colonnello,e sopratutto darebbe voce ad un maggior e piu' incisivo controllo sulla gestione del club potendo impedendo antipatiche e particolari forme di privilegio.

[il_colonnello]

Potenzialmente, Tuco. Sì.

M'è chiara la differenza fra "La Bari siamo noi" e "La Bari è nostra", diciamo. Se sul primo assunto non ho mai avuto dubbi, sul secondo conservo qualche speranza. Per le ragioni che citi e per un più generale - che so condividi - senso del bene comune.
Come in diversi scrivevano proponendolo durante la fase della curatela, non mi sarei scandalizzato se un ente locale - con conti migliori di quelli attuali - si fosse offerto di partecipare in parte all'acquisto della società. Se il bene Bari è comune, che ci sia anche il pubblico. Tale soluzione però non mi basterebbe: proprietà diretta e diffusa, anche in quota minima e quindi di super minoranza rispetto a un investitore pubblico o privato foss'anche al 90%, da parte dei baresi mi pare la soluzione più coerente e più efficace per la gestione di una società che è sì sul mercato e ha doveri verso gli azionisti ma che rappresenta anche - e forse soprattutto - un insieme di persone né imprenditori, né ex arbitri, né oligarchi, né sceicchi o sultani.

Per citare persone con cui, notoriamente, non ho nulla a che spartire e dunque al di sopra di ogni sospetto: a guardia di una fede.

[Enzo-Zeus]

Ho i miei dubbi visto già quello che si è scatenato per i prezzi degli abbonamenti ritenuti troppo alti

Sono aspetti completamente diversi.

Ti pongo il mio caso - quindi testimonio per me stesso, senza fare accademia - e, pur non vivendo a Bari, col preciso intento di sostenere la società avevo deciso di sottoscrivere un abbonamento di Ovest.
Poi, invece, sostanzialmente allo stesso costo, ho preferito regalare due abbonamenti in Sud a due ragazzi.

Se - e sottolineo se - esistesse una Spa, mentre ad oggi la Bari è una Srl, e ponesse sul mercato quote azionarie, sarei felicissimo di gettare denaro per essere azionista. Molto più, potenzialmente, di quello speso per i due abbonamenti. Viceversa, quella medesima cifra non la spenderei in abbonamenti e basta: non ne vedrei il senso, quando invece essere coproprietario - in minimissima parte - del club del cuore, anche senza benefit per quel che mi riguarda, mi farebbe sentire più vicino a Bari e alla Bari. Mi farebbe sentire parte di un processo, cominciato dal fallimento, di rinascita che in larga parte è stato processo collettivo, di una città, di una comunità.

Ottimo topic, in ogni caso. Chi non ne capisce il senso, amen.

il senso è nella sostanza.

[Oudeis]

La Srl può mettere in vendita le quote. Non c'è nessuna differenza, in questo caso, tra srl e spa (intendiamoci, prima che venga qualche anima pia a doscettare di diritto commerciale: sto parlando di trasferibilità delle quote/azioni).
Diverso è il discorso se la società decide di andare in Borsa.

[SettePB]

....i calcoli fatti mi fanno pensare ad una vecchia riflessione!
è possibile che la cifra iniziale così importante sia stata versata da Paparesta solo sulla base di accordi commerciali?
Ebbene Michele mi è parso di capire che tu supponi che dietro ci sia soprattutto la Infront ....io penso ci sia un soggetto con un grosso potenziale che ha garantito alla Infront e non credo sia solo Paparesta!
Non voglio tornare a oramai vecchie domande che forse presto troveranno una risposta ma sottolineare come le cifre che hai riportato ed inizialmente versate in un breve lasso di tempo sono assolutamente cifre troppo importanti (cmq. siamo finalmente con le spalle coperte alla faccia dei ...........)

[il_colonnello]

Chiedendo scusa a Michele Mortadella per l'off topic prolungato e che chiudo qui vista l'importanza che credo abbia ragionare tutti insieme per reperire e confrontare dati sulla nostra amata.

La Srl può mettere in vendita le quote. Non c'è nessuna differenza, in questo caso, tra srl e spa (intendiamoci, prima che venga qualche anima pia a doscettare di diritto commerciale: sto parlando di trasferibilità delle quote/azioni).
Diverso è il discorso se la società decide di andare in Borsa.

Verissimo. Cambia, tra Spa e Srl, però tutto nella gestione. Come dicevo prima: scrivevo e scrivo per me stesso, per il mio caso individuale. Della attuale Srl, il cui statuto prevede ad esempio un amministratore unico, non sarei mai socio.
Non solo: la Spa fornisce garanzie diverse e - sempre dal mio punto di vista, nel mio personale interesse che però ritengo abbia valenza collettiva se lo scopo è essere "a guardia di una fede" - migliori rispetto alla formula Srl per un microscopico azionista come sarebbe il sottoscritto.

Procedo copiando e incollando di modo da fornire eventuali rimandi al codice:
- nelle Spa è esplicitamente prevista la possibilità dell’espressione del voto per corrispondenza o mediante mezzi di telecomunicazione (art. 2370 c.c. ultimo comma), sebbene nelle Srl tali possibilità, pur non essendo indicate nell’articolato, possono tranquillamente essere previste dall’atto costitutivo;
- nelle Spa la convocazione dell’assemblea è maggiormente disciplinata (artt. 2366 e 2367 c.c.), a differenza delle Srl, dove si prescrive solo che spetta all’atto costitutivo stabilire i modi, che devono comunque essere tali da consentire una tempestiva informazione, lasciando come regola di default l’uso della raccomandata (art. 2479-bis c.c., comma 1);
- nelle Spa è regolamentata la possibilità di chiedere il rinvio dell’assemblea quando un terzo dei soci presenti si dichiara non informato sull’oggetto delle decisioni (art. 2374 c.c.), a differenza delle Srl, dove tale ipotesi non è considerata;
- nelle Spa la rappresentanza (art. 2372 c.c.) è disciplinata in dettaglio, a differenza delle Srl, dove è semplicemente prevista (art. 2479-bis c.c., comma 2);
- nelle Spa è prevista esplicitamente la figura del segretario dell’assemblea (art. 2371 c.c.), a differenza delle Srl, in cui è previsto solo l’intervento del notaio solo in caso di modifica dell’atto costitutivo (art. 2480 c.c.);
- nelle Spa è disciplinato il contenuto del verbale dell’assemblea (art. 2375 c.c.), a differenza delle Srl, le quali devono dunque disciplinare tale contenuto nell’atto costitutivo;
- nelle Spa è inoltre più dettagliata la disciplina della nullità delle deliberazioni (art. 2379 c.c.), che non viene richiamata dalla disciplina della Srl (ultimo comma dell’art. 2479-ter c.c.), a differenza di altre disposizioni delle Spa sempre in tema di invalidità delle decisioni dei soci (sebbene si possa ritenere che tali specificazioni in materia di nullità delle decisioni siano applicabili anche alle Srl in via analogica). Fonte

E' insomma una questione di accountability, perlomeno per me. Per il mio interesse di privato cittadino potenziale proprietario di un milionesimo, o meno ancora, delle quote.

[Mortadella]

....i calcoli fatti mi fanno pensare ad una vecchia riflessione!
è possibile che la cifra iniziale così importante sia stata versata da Paparesta solo sulla base di accordi commerciali?
Ebbene Michele mi è parso di capire che tu supponi che dietro ci sia soprattutto la Infront ....io penso ci sia un soggetto con un grosso potenziale che ha garantito alla Infront e non credo sia solo Paparesta!
Non voglio tornare a oramai vecchie domande che forse presto troveranno una risposta ma sottolineare come le cifre che hai riportato ed inizialmente versate in un breve lasso di tempo sono assolutamente cifre troppo importanti (cmq. siamo finalmente con le spalle coperte alla faccia dei ...........)

Fin dall'inizio ho sempre pensato che dietro a paparesta ci fosse stata un azienda forte,e il piu' delle volte
mi e' stato fatto il nome delle infront.
Quando mi e' stato fatto il nome di infront,mi sono stati fatti anche degli esempi pratici dove come ti giravi e ti
voltavi usciva sempre il nome di infront.
Il problema e' che per il ruolo che ricopre Infront nel mondo del calcio italiano,difficilmente potra' comparire direttamente.

[Maverick0]

de luca 400.000? e par nu scem