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12/03/22 - Dionigi: Il Bari la rosa piĂą forte della C

Le ultime news, prese da fonti ufficiali quali siti (non blog) giornali o tv riguardanti il Bari e tutto sul calciomercato: acquisti, cessioni, o semplici interessamenti. Il formato di un nuovo argomento deve essere del tipo GG/MM/AA - TITOLO.

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12/03/22 - Dionigi: Il Bari la rosa piĂą forte della C

Messaggioda -IlCOBRATovalieri- » sab mar 12, 2022 9:07


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L'ex tecnico giallorosso, in passato anche a Bari: «Aquile e galletti hanno due arsenali impressionanti. Antenucci è top, Iemmello il colpo che mi aspettavo. Ampiezza o vie centrali: si deciderà tutto lì. E che rammarico non aver potuto costruire...»

di Gianfranco Giovene

Una passeggiata tra le colline senesi all’imbrunire, il telefono che squilla e vecchi ricordi che riafforano a braccetto con il futuro prossimo. Non si nega Davide Dionigi, anzi quasi si accende parlando di Catanzaro e Bari, le due antagoniste che domenica incroceranno le spade al “Ceravolo”, con le quali in momenti diversi del passato ha intrecciato il destino nelle vesti di calciatore e di allenatore. Venti partite quattro reti con la casacca biancorossa nel 2005; altrettante gare sulla panchina delle aquile – tra cui l’ultimo derby vinto contro il Cosenza – nella movimentata e “strana” stagione 2018/19. Con il cellulare all’oreccio ascolta le domande, riflette un po’, a volte sorride. Poi sgancia il pronostico: «Sarà una grande sfida ed i due attacchi faranno da ago della bilancia».



ATTACCHI A CONFRONTO – Lo dice lui che di mestiere proprio l’attaccante ha fatto e che pure da allenatore ha mantenuto la stessa filosofia aggressiva. «Difficile dire quale sia il reparto migliore – analizza – sono due arsenali impressionanti per la serie C e potrebbero fare tranquillamente in blocco anche la serie cadetta. In entrambi c’è grande varietà di caratteristiche, dagli elementi strutturati a quelli più di gamba, ma a farli rendere al meglio per le loro qualità sono gli impianti di gioco dei rispettivi allenatori». Biasci, Carlini, Cianci, Iemmello, Vazquez – in puro ordine cronologico – da una parte, Antenucci, Cheddira, Citro, Galano, Paponi e Simeri dall’altra. Tanti pezzi grossi, una lunga lista di bomber dal pedigree indiscusso, capitanati dall’ex Sassuolo e dall’ex Spal che già da una settimana campeggiano sulla copertina del match. «Tutte e due sono punte di finalizzazione ma hanno caratteristiche tecniche differenti – analizza Dionigi – Tra i due Antenucci è forse quello più completo ed anche un po’ più leader, quello che assomiglia di più al me calciatore; Iemmello invece ha avuto qualche problemino che ne ha condizionato l’inserimento ma resta comunque un lusso per questa categoria».


CHE COLPI. E CHE RAMMARICO – Un lusso che il Catanzaro si è concesso, a gennaio, con la voglia matta di riaprire i giochi e di rilanciarsi nella rincorsa proprio ai galletti dopo una prima parte di stagione così così. Un colpo per certi versi non inaspettato per Dionigi, da iscrivere alla serie di investimenti fatti dalla proprietà negli anni per centrare l’obiettivo promozione. «Anche quest’anno si è investito in maniera importante – sottolinea l’ex – e Iemmello è la dimostrazione di quanto la società creda ancora nella scalata. In generale il mercato del Catanzaro è stato stratosferico, il migliore della categoria, e questo un po’ di rammarico lo dà». Una punta, sottile ma ben visibile, retaggio di quell’avventura interrotta forse con troppa fretta senza aver avuto nemmeno la possibilità di incidere in prima persona. Mi sarebbe piaciuto costruire qualcosa di duraturo con le mie idee ma un intervento a gamba tesa dall’esterno ha interrotto tutto» sottolinea amaro; «i destini poi si sono separati – il tecnico in B con Ascoli e Brescia, il Catanzaro in C con sempre poca fortuna – ma il rapporto con Noto è rimasto uguale: lui sì, merita il meglio».

LA SCELTA – Un gioco di ruoli basta poi per riportare il discorso sui binari della super sfida di domenica: il come e con quali colori addosso la si sarebbe vivere. «Da giocatore probabilmente avrei voluto farlo con la maglia del Bari – ammette – L’organico costruito dal ds Polito è qualitativamente forte ed ha qualcosa in più non solo rispetto alle squadre del girone meridionale ma alla C in generale. Da allenatore invece sceglierei il Catanzaro: ha gli interpreti più funzionali per il mio modo di fare calcio e la difesa a tre è l’assetto più congeniale. In entrambi i casi, mi sarebbe piaciuto davvero».


LA CHIAVE – Ancor di più probabilmente se a questa sfida il Catanzaro si fosse presentato con una distanza ridotta dalla vetta, cosa che avrebbe reso i novanta minuti prossimi ancora più avvincenti ed infernali. «Si pagano i punti persi all’inizio – l’opinione del doppio ex – Il Bari non si è fermato ma sta affrontando normali intoppi fisiologici, il ritardo accumulato nel girone d’andata dalle aquile è stato decisivo. Gare così difficilmente vanno verso risultati clamorosi – continua l’allenatore – mi aspetto una gara tirata in cui la componente caratteriale sarà importante». La chiave per sbancare? Nell’attacco, come detto, per entrambe le corazzate: «L’ampiezza del gioco del Catanzaro può creare problemi seri al Bari mentre dall’altra parte i giallorossi dovranno stare attenti alla pericolosità centrale che il Bari porta con tanti uomini nella metà campo avversaria». Appunti abbozzati a parole, su una lavagna ideale, nel bel mezzo della valle del Chianti. Al telefono, al tramonto, aspettando come tutti la partita dell’anno.


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