da tifosobarese92 » mer ago 16, 2017 12:42
@Censured Troppo buono, massimi esperti parola grossa. Non credo di saperne più di te, il bello del calcio è che tutti possono formulare un'idea e può essere considerata valida, poiché non esiste una ricetta perfetta per vincere.
Ad ogni modo provo a rispondere alla domanda. Non voglio fare il vago eh, però ciò che segue è davvero il mio pensiero. Non lo so se quella squadra avrebbe lo stesso macinato punti l'anno successivo se si fosse ritoccato giusto qualcosina. È impossibile decifrare quello che sarebbe successo. Certo, la mia opinione ce l'ho ma ci sono troppe variabili da considerare.
Io credo che i risultati di quella squadra non siano frutto del caso o dell'entusiasmo che si era creato attorno, ma di un lavoro alle spalle lungo tre anni. Ora non ricordo se quando arrivò Gautieri fu cambiato interamente lo staff tecnico (intendo i preparatore atletici), però, l'anno prima, con Torrente in panchina, il vice allenatore fu Zavettieri. C'è un piccolo particolare che ho cercato su internet poiché non ricordavo perfettamente come fossero andate le cose: Zavettieri, all'arrivo di Gautieri, assunse il comando della primavera, mentre Alberti era stato preso come responsabile del settore giovanile e conosceva da anni Angelozzi.
Dove voglio arrivare: nel momento in cui Gautieri lasciò il Bari, la scelta, per motivi economici che tutti conosciamo, poteva ricadere solo in famiglia e come spesso accade, venne chiamato il tecnico della primavera, che fortuna volle che fosse il vice di Torrente l'anno prima. Se ricordate bene le squadre di Torrente esplodevano nei mesi finali e accusavano il periodo di maggiore fatica ad inizio girone di ritorno.
Con ogni probabilità Zavettieri, che potette continuare il lavoro di Torrente, ha lavorato in tal senso, in modo tale da avere una buona preparazione atletica nel periodo più delicato della stagione. E cosi poi effettivamente fu, poiché anche a giugno eravamo sorretti da un'ottima condizione atletica. Detto ciò bisogna ricordarsi che quel gruppo era solido, lavorava sullo stesso modulo da tre anni e Angelozzi nel mercato di gennaio del 2014 completò la rosa prendendo quei tasselli che mancavano. Non fenomeni ma con caratteristiche tecniche che sposavano il progetto tattico su cui si era lavorato per due anni e mezzo.
Il discorso è che a quei risultati non si arriva proprio per caso: certo è stata una fortuna trovare sul nostro cammino, durante quei tre mesi, squadre che avevano già dato tutto e atleticamente scariche, ma alle spalle c'era stato un lavoro lungo e difficile, segnato dalla continuità del gruppo di calciatori. Di quel gruppo i due fenomeni erano Ceppitelli e Polenta, che in due anni e mezzo avevano trovato gli equilibri e le distanze tra loro. Sabelli era al secondo anno di B per cui aveva voglia di vincere e dimostrare, Galano attraversa il suo momento migliore, cosi come Romizi, Calderoni e in mezzo avevamo anche Fossati che mezzala non era e non lo è, ma con i piedi ci sapeva e ci sa fare. Insomma, si incastrarono diversi fattori a cui poi ha fatto da cornice l'entusiasmo post fallimento.
E ora arriviamo al nocciolo: non so se quella avrebbe continuato sulla stessa riga. Dopo tre anni le motivazioni si esauriscono e il ciclo di quel gruppo era terminato a Latina, tanto che Galano per recuperarlo mentalmente lo abbiamo dato un anno e mezzo al Vicenza e ora è un giocatore rigenerato e più incisivo di quanto già non lo fosse in quella stagione lì, dove arrivammo quarti sul campo.
Il calcio è uno sport strano, dove non basta prendere calciatori forti. Nel calcio, a volte, basta prendere undici calciatori bravi ma con caratteristiche tecniche compatibili. E poi ci sono le variabili su cui l'uomo effettivamente non può nulla. Pensa alla partita persa due stagioni fa contro il Crotone: se Guarna fosse andato lungo e non l'avesse passata a Donkor il Crotone non avrebbe vinto. Però noi non avremmo scoperto Micai e magari lo avremmo ceduto la stagione successiva perché saremmo riusciti ad andare in A. Sono episodi. Il calcio è anche questo e d'altronde se quel tiro a giro di Grosso nella semifinale del 2006 fosse finito due centimetri più destra, forse, oggi, non avremmo un campione del mondo sulla nostra panchina.
Chi sa solo di calcio non sa niente di calcio [Cit. Josè Mourinho]
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Sogna chi non crede che sia tutto qui"
La passione è unica, ed è uguale ad ogni parallelo del mondo...https://www.youtube.com/watch?v=_h-rYD2xrwc"Vamos, vamos Chape, vamos vamos Chape" ... Ciao ragazzi, le vostre medaglie il nostro dolore.