(Gazzetta del Mezzogiorno)
Parecchio è stato fatto e molto c'è ancora da fare. Il mosaico Bari è in via di definizione, pur se alcuni capisaldi sono stati individuati e messi al sicuro. Carrus, Micolucci, Scaglia e Vantaggiato, più l'ultima scommessa di Pari, il francesino Maah. A voler andare a fondo, il Bari di oggi è meno completo di quello che ha finito il campionato. Per una serie di circostanze: perché c'è gente infortunata, gente che ha chiesto di andare via, gente che è stata messa in lista di partenza per via di contratti troppo onerosi. Insomma, c'è da lavorare perché tutto torni al proprio posto, perché ogni tassello si incastri nello spazio vuoto. Ma è pur vero che la calma e la pazienza sono virtù imprescindibili nel calcio di oggi, stretto dai debiti e con situazioni difficilissime da sbrogliare. E pazienza se, purtroppo, Carboni partirà in ritiro con la squadra ancora da modellare. Strada facendo Pari e la dirigenza biancorossa riusciranno a far quadrare il cerchio, intervenendo dove ci sono le necessità . Intanto, quello che è stato deciso venti giorni fa, cioé a fine campionato, è stato messo già in cassaforte. Una discreta base d'avvio. A tre giorni dalla partenza vediamo in quali condizioni è lo scacchiere barese, su quali basi può contare Carboni e quali i nomi che circolano attorno al club di Strada Torrebella in fatto di «entrate». DIFESA - Il settore che allo stato necessita di maggiori interventi, anche sostanziali. Oggi fra i pali la garanzia Gillet. Il portiere belga, inseguito in particolare da Lazio e Reggina (il Bari ha però ricevuto offerte al limite del ridicolo), ha ancora un altro anno di contratto. È uno di quei casi che verrà discusso in ritiro. Nicola Di Bitonto potrebbe firmare un nuovo accordo, ancora annuale. Alla base è tornato anche Vito Spadavecchia. Carboni si ritroverebbe con tre portieri, al tecnico non dispiacerebbe visto quanto accaduto nello scorso campionato dopo la doppia espulsione di Ascoli. Sibilano (gli sarà rinnovato il contratto, in scadenza nel giugno prossimo) e Micolucci formano la coppia centrale, sulla scia delle buone rappresentazioni del passato. Brioschi (un anno di contratto) esterno destro, con la possibilità di essere schierato anche da centrale. Carboni ha chiesto due esterni difensivi, uno per versante, oltre ad un centrale che dovrebbe sostituire Doudou, al quale non è stato rinnovato il contratto. Ci sarebbe, a sinistra, Michele Anaclerio. Ma il terzino di Japigia ha chiesto di essere ceduto, probabilmente non avvertendo completa fiducia da parte dello staff tecnico. E visto che Bellavista, scadenza accordo giugno 2006, è stato messo in lista di partenza (a meno che in ritiro non gli venga prospettata l'ipotesi di una spalmatura dell'ingaggio), ecco che l'urgenza è evidente. Moretti dell'Avellino è la «lepre» inseguita dai biancorossi, il giocatore avrebbe anche dettato il proprio entusiasmo per il trasferimento. C'è da trattare, ma va tenuto in conto che il contratto del difensore con l'Avellino scadrà nel prossimo giugno. E poi Molinaro, mancino tutto corsa della Salernitana. Sulla destra si attenderà un po' prima di colpire. Attendendo magari qualcuno non ritenuto necessario in A, o giocatori che si liberano nel caso qualche società dovesse saltare. Nei prossimi giorni, comunque, sarà affrontato anche il capitolo Bianconi. Carboni non ha mai fatto mistero di gradire ancora il difensore (offerte dalla Pistoiese), se non altro per la funzione di collante nello spogliatoio. Funzione portata a compimento nel passato campionato con grande professionalità . Coly, a fine contratto con il Perugia, il sogno. Restano in pista Regonesi e Modesto. CENTROCAMPO - In mezzo tutto è chiaro, tutto è noto. Gazzi, Goretti (richiesto dall'Avellino) e Carrus le fondamenta della nuova squadra. La Vista resta l'unico punto di riferimento sull'out destro, dall'altra parte Scaglia. Certo bisognerà limare le posizioni di Carrus e Scaglia, protagonisti durante il mercato di duelli verbali con la società all'insegna del «vogliamo la A». È quella di Scaglia la storia con più spine, e non soltanto perché c'è il rischio che non cominci il ritiro a causa della lunga rieducazione dopo l'intervento al ginocchio. Nella migliore delle ipotesi, comunque, Scaglia non sarà pronto prima della fine di ottobre. E allora? Cosa si inventerà Carboni, anche alla luce della posizione in bilico di Bellavista, jolly buono per tutte le esigenze? Nelle ultime ore ha preso piede l'ipotesi di uno scambio fra Treviso e Bari: dai veneti giungerebbe qui Di Venanzio, dalla Puglia partirebbe Ingrosso, che non rientra nei piani tecnici di Carboni. La scelta Di Venanzio, se vista a 360°, finirebbe con l'essere quella forse più felice. Il giocatore, già nel mirino del Bari con Pillon in panchina (l'affare poi saltò), è uno in grado di coprire sia la fascia destra che quella sinistra. Compri uno, insomma, e copri due... Non va dimenticato Testini dell'Albinoleffe. ATTACCO - Chiedi e sparano cifre da capogiro. È chiaro che bisognerà aspettare il momento buono e l'occasione propizia. Il ritorno a casa di Vantaggiato è un punto di inizio di notevole spessore. Eppoi c'è, come si diceva, questo francese di venti anni dalle belle speranze, venti anni e una buona dose di gol nel Faenza, Eccellenza romagnola. Ma, allo stato, non basta. Perso Dionigi (rientrato alla Reggina per fine prestito, ma mai dire mai...), ceduto Motta al Rimini (prestito con diritto di riscatto per i romagnoli) e con Lipatin vicinissimo al trasferimento in Messico, Carboni può effettivamente contare su Santoruvo e Gigi Anaclerio, quest'ultimo riciclabile anche come esterno d'attacco. Chiaro che non basta, chiaro che si dovrà intervenire. Ma senza per questo buttarsi a capofitto in trattative al rialzo. Fabrizio Nitti