(Gazzetta del Mezzogiorno)
BARI «Profeta di speranza, missionario di pace: grazie Karol», scrivono i tifosi del Bari. «Ciao Karol, uomo di sport e paladino di valori perduti», rispondono gli ospiti. La scomparsa del Papa lascia il segno al San Nicola prima che la sfida entri nel vivo. Gli striscioni hanno toccato anche i calciatori del Bari («Belli, bravi», hanno commentato in molti) ma è chiaro che sono i tre punti il regalo principale della serata. Per Davide Carrus quello di ieri è il gol dell'ex: lui è stato all'Ancona con Nedo Sonetti. «È come un padre per me, gli auguro tutto il bene possibile», dice il centrocampista sardo. Ciò non toglie, però, che possa aver dato un dispiacere al tecnico ospite: «Per lui mi dispiace, ma sono molto contento di aver segnato: questa è già la seconda occasione in cui mi trovo a fargli un gol. Stavolta mi sono trovato al momento giusto nel posto giusto, e poi sono corso ad abbracciare Bianconi: è una cosa che faccio spesso». Sulla partita, Carrus ha visto un buon Bari almeno nella ripresa: «All'inizio abbiamo sofferto, anche perché il Catania è partito molto forte e ci ha stretto nella nostra metà campo. Poi loro sono calati, ma soprattutto l'ingresso della seconda punta ha cambiato gli equilibri della partita e ci ha permesso di spingerci di più in avanti». Carrus fa i complimenti a Carboni per le scelte tattiche. «Il mister ha letto molto bene la partita ed è stato bravo a cambiare l'assetto della squadra quando è stato necessario. Bravo anche Gillet che nel primo tempo ha salvato la nostra porta due volte, quando si è trovato a tu per tu con un avversario». Una vittoria meritata quella del Bari: «Sì, perché oltre al mio gol abbiamo costruito numerose altre occasioni». Soddisfatto anche il capitano Bellavista, nonostante abbia un po' sofferto Jeda: ieri sera il suo apporto alla partita è stato soprattutto di grinta. «Male il primo tempo, poi per fortuna nel secondo ci siamo ripresi ed abbiamo legittimato la vittoria con un gioco nettamente superiore agli avversari». I tre punti si rivelano pesanti: «Vedendo i risultati delle altre, non potevamo fare altro. Se avessimo pareggiato ci saremmo ritrovati insieme a Vicenza, Triestina e Salernitana in una zona caldissima. Certo, non è finita qui perché il torneo è ancora lungo. Credo che per la salvezza manchino almeno dieci punti: 51-52 è una quota che dovrebbe garantirci la tranquillità . A questo punto bisogna rimanere calmi e giocare come sappiamo, affrontando ogni avversaria a viso aperto. Già la prossima partita di Arezzo sarà indicativa, visto che andremo in casa di una squadra agguerrita: dopo la vittoria di Cesena proveranno a rimettersi in corsa per la salvezza, e noi chiaramente non possiamo permetterci di regalare punti a nessuno». m.sc.
