(Gazzetta del Mezzogiorno)
Nella hit-parade degli addetti ai lavori occupa le prime posizioni. Idem per quel che concerne la tifoseria. Ma non ditelo a lui, Davide Carrus. L'anti personaggio per eccellenza, ragazzo schivo e per bene. Parla in campo il tamburrino sardo, con quel suo modo tutto suo di trattare il pallone e di rincorrere avversari. Centrocampista completo, uno che abbina qualità e quantità , tanto per essere chiari. Imposta e rifinisce, «cuce» e conclude. Pedina preziosa, forse inamovibile nello scacchiere di Guido Carboni. Carrus è un «geometra» vero, nulla a che fare con i «tarocchi» (alias, imitazioni o falsi, dipende dai punti di vista) passati per il «San Nicola» nelle ultime tristi stagioni. Gestisce le cadenze del gioco e sa far cambiare passo alla squadra. Dribbling e assist. Ma anche qualche preziosissimo gol, tanto per spiegare meglio che uno come lui può e deve rappresentare il futuro di un Bari chiamato a ritrovare la credibilità perduta nel corso di annate tragi-comiche. «I complimenti fanno sempre piacere - dice Carrus, senza tradire il minimo imbarazzo, com'è nel suo stile - ma si cerca di tenerli fuori dal lavoro. Io ragiono sempre nell'ottica di squadra. Un calciatore si realizza appieno solo quando il gruppo ottiene dei risultati. Il resto conta fino ad un certo punto». «La classifica preoccupa - continua il centrocampista arrivato dalla Fiorentina - abbiamo dilapidato quel mini vantaggio che ci eravamo costruiti con tanta fatica. Un po' colpa nostra, visto che nelle ultime due giornate non abbiamo fatto benissimo. Ma un po' anche merito delle altre, che da qualche settimana stanno facendo risultati incredibili. E penso a Salernitana, Triestina e Pescara. Il campionato è lungo, però. La differenza la faranno la cattiveria e le gambe. Il Bari, da questo punto di vista, c'è. Il gruppo è compatto, nello spogliatoio si respira un'aria positiva. E per quel che concerne la parte atletica... tutti tranquilli: stiamo benone. Io ho superato i problemi legati all'infortunio, i test hanno chiarito che sono ormai al massimo. Al pari dei compagni». «Sabato ci tocca la Ternana - aggiunge Carrus, che a Terni potrebbe far coppia con Rajcic o Bellavista - una squadra che nella partita di andata non mi fece una grande impressione, ma che oggi rappresenta una realtà importante. Certo, gente come Frick, Jimenez e Karja non si sostituisce facilmente, ma non va dimenticato che loro, in panchina, hanno gente come Comandini. Insomma, mi aspetto un avversario tosto, che ci presserà sin dal primo minuto. Il Bari dovrà essere bravo a non farsi intimorire. Se stiamo bene non temiamo nessuno. E lo abbiamo dimostrato in più di una occasione». «Sul capitolo salvezza resto ottimisma - conclude Carrus - perché vedo lo spirito giusto. Nelle difficoltà ci siamo sempre esaltati e poi, parliamoci chiaro, nessuno si era mai illuso di poter andare in vacanza ad aprile. Tutti abbiamo sempre saputo di essere condannati a soffrire fino alla fine. E così sarà ». Antonello Raimondo
