(Gazzetta del Mezzogiorno)
Per qualche mese è sembrato una sorta di oggetto misterioso. Giocava pochissimo e in pochi sapevano il perché. Poi Vittorio Micolucci ha imboccato la strada giusta. La fiducia di Carboni (a Piacenza) innanzitutto, ma anche la grande personalità di questo ragazzo che, con il pallone tra i piedi, sembra un veterano. L'Udinese è la squadra che detiene la proprietà del suo cartellino, il Bari la società che ha creduto fortemente in lui (a fine anno il club biancorosso può far valere l'opzione per il riscatto della metà ). Ma questa è una stagione senza colori. Micolucci la vive tutto d'un fiato, guardando avanti sì ma senza farsi trascinare dalla voglia di fare progetti. Come vive un giovane come lei una situazione così pesante? «Con tranquillità , tutto sommato. Perché quando si lavora duro ci si sente forti dentro». Il Bari è in affanno? «Direi di no. Abbiamo vissuto due settimane difficili, ma da qui a parlare di crisi ce ne passa». Intanto la classifica è tornata a far paura. «Questo sì, e chi potrebbe negarlo? Ma la squadra è viva. Nessun dubbio in merito». Che aria si respira all'interno dello spogliatoio? «Siamo un grande gruppo. Non abbiamo perso la fiducia nei nostri mezzi». Sì, ma quel secondo tempo contro l'Ascoli... «Le partite si preparano in un certo modo, poi le cose vanno diversamente. Forse siamo mancati a livello di reattività . Ma ripeto, la squadra è viva». Micolucci, come si esce da questa situazione? «Giocando come sappiamo. Io credo che il Bari sia una buona squadra. Siamo forti, dobbiamo solo sfruttare meglio le nostre potenzialità ». Il prossimo scoglio si chiama Ternana. «Loro hanno qualche assenza importante, possiamo fare bottino pieno». Da dove nasce questa sicurezza? «Dal fatto che, soprattutto in trasferta, la squadra ha sempre offerto un rendimento ottimale». Converrà , però, sulla delicatezza della partita. «Indubbiamente. Anzi, dico di più: nelle prossime quattro partite ci giochiamo tanto perché affrontiamo squadre che in classifica sono abbastanza vicine a noi». Come giudica la sua esperienza barese? «Finora è andata bene, direi. All'inizio ho avuto problemi fisici. Prima la mancanza di preparazione, poi l'infortunio alla caviglia. Ora sto bene, dò il mio contributo al pari di tutti i compagni. Ma di una cosa sono certo: posso e devo migliorare tanto. Per esempio, sui contrasti aerei. Ho tempo, per fortuna». Micolucci, quanto scommetterebbe sulla salvezza del Bari? «Un calciatore non può scommettere. Aver fiducia, sì. E io ne ho tanta. Siamo forti, voglio ribadirlo. Ma avete visto la qualità del nostro centrocampo? Ci salveremo. Perché siamo un gruppo vero. Punto e basta». Antonello Raimondo
