(Gazzetta del Mezzogiorno)
BARI Alle spalle l'ultima sosta di campionato. Da oggi si torna in clima campionato. Carboni ritrova Goretti e sposta l'obiettivo sulla Ternana, che il Bari andrà a sfidare al «Liberati» nel sabato di Pasqua. Dodici tappe per centrare l'obiettivo salvezza. Senza tabelle o proclami. Meglio vivere alla giornata, provando a ritrovare da subito la strada maestra, quella che aveva portato il Bari a tre punti di vantaggio sul quint'ultimo posto e che, addirittura, aveva illuso qualcuno ben oltre le reali potenzialità del gruppo affidato a Guido Carboni. Sei partite in casa (Catania, Triestina, Treviso, Piacenza, Pescara, Empoli) e sei in trasferta (Terni, Arezzo, Salernitana, Venezia, Modena e Vicenza). Ma non c'è spazio per calcoli. Ogni occasione sarà quella buona per rastrellare punti, al «San Nicola» o meno fa davvero poca differenza. Più importante che la squadra ritrovi il filo conduttore, scacciando i fantasmi di quel bruttissimo secondo tempo di domenica scorsa contro l'Ascoli. In questi giorni si è parlato a lungo di questa pericolosa inversione di tendenza. Perché la sconfitta ci sta, ma mai in passato ci era capitato di vedere all'opera una squadra così arrendevole, quasi incapace di spingere sul piede dell'acceleratore. Indubbiamente merito di un avversario forte, motivato e organizzato, ma ovvio che ci sia stato dell'altro. Sembrano escluse motivazioni di carattere atletico. Dal punto di vista fisico la squadra biancorossa sta benone, esattamente come confermano i test effettuati nei giorni scorsi. Nelle gambe dei calciatori c'è «birra» sufficiente per affrontare spavaldamente questo finale di campionato. Senza paura, ritrovando quel coraggio che tante volte aveva significato vittorie importanti in momenti cruciali. Dicevamo di Goretti. Indubbi come la salvezza passi anche e soprattutto attraverso il recupero di alcune pedine-chiave. Gazzi è fuori gioco, potrebbe saltare anche tre partite. Ma il suo contributo è imprescindibile. Carboni non vede l'ora di poter nuovamente contare su di lui. Sulla via del recupero anche Doudou, ormai fuori da tempo per una lesione muscolare. Antonello Raimondo Calciatori-tennisti Ieri il presidente Matarrese si è improvvisato capitano non giocatore di una squadra di tennis composta da Jean Francois Gillet, Gigi Anaclerio, Vincenzo Santoruvo e Marco Falasca, che nell'incantevole scenario dello Sporting Club Trani ha sfidato la rappresentativa dei giornalisti (Fabrizio Nitti, Antonello Raimondo, Giuliano Foschini, Leonardo Gaudio). Mentre i suoi ragazzi si cimentavano con la racchetta, don Vincenzo si è lasciato andare ad una serie di consigli tecnici che hanno lasciato sorpresi un po' tutti i presenti. La manifestazione, organizzata dall'Ussi (Unione stampa sportiva di Puglia: è intervenuto il vicepresidente Elio Donno) in collaborazione con la Tennis Teens Project di Flora Mannarini, si è chiusa con il successo dei giornalisti (3-0). Nel corso della premiazione, Matarrese non ha potuto fare a meno di parlare del momento del Bari. «Quella maledetta partita di Genova ha frenato la nostra rincorsa - ha detto il presidente - l'arbitro Morganti non è stato nostro alleato con alcune decisioni discutibili. I ragazzi meritavano almeno il pari. Pensate, per quella buona prova avranno da me il dono di Pasqua».
