(Gazzetta del Mezzogiorno) La domanda che ciascuna delle 3mila anime presenti (e sofferenti) ieri sera sulle tribune del San Nicola avrebbe voluto fare a Guido Carboni è ovvia: ma perché ha tolto La Vista, l'unico che in campo sembrava sapere ciò che faceva? Il tecnico spiega le sue ragioni: «Abbiamo tre partite in otto giorni, devo anche stare attento a dosare le forze. Poi un centrocampo con Gazzi, Carrus (che è entrato dopo, ndr), La Vista e due attaccanti, in quel momento lì mi sembrava troppo pericoloso. L'Albinoleffe è una squadra che in contropiede ti fa male, invece nel secondo tempo non mi è sembrato che abbia fatto granché». Sarà . Eppure, alla quinta giornata, il Bari si ritrova già ultimo.
Carboni proprio non riesce a spiegarselo. «Capirei se la squadra crollasse negli ultimi venti minuti. Ci può stare, quando fisicamente non ce la fai più. Invece no. Abbiamo dei black-out di un quarto d'ora che non hanno giustificazione e che rischiano di compromettere tutto quello che si fa di buono». Una buona partenza, poi - appunto - i consueti regali (palla persa di Lipatin, difesa che resta a guardare) e il gol avversario. «In queste prime partite andiamo sempre in svantaggio. Però proviamo a prendere il lato positivo della questione: se non altro, abbiamo dimostrato di saper reagire immediatamente. Appena rientrati abbiamo trovato il pareggio. E lì, sulle ali dell'entusiasmo, saremmo anche potuti arrivare fino in fondo».
Sì, giocando sull'entusiasmo di La Vista: e siamo sempre lì. «Dopo i cambi avevamo dentro un centrocampo che avrebbe dovuto essere molto più propositivo. Invece abbiamo arretrato il baricentro, abbiamo rallentato e non siamo più riusciti a costruire. Ci è mancato l'ultimo passaggio, e questo un po' per tutta la partita». È deluso, signor Carboni? «No, non sono deluso. Cerco sempre di essere critico. Non mi piacciono le cose che non so spiegare. Ma c'è anche da dire che fino ad ora abbiamo sempre incontrato squadre più avanti di noi nella preparazione. E questo conta, perché probabilmente più avanti, quando troveremo avversarie al nostro livello, la musica sarà diversa».
Anche il tecnico ospite Elia Gustinetti ha qualcosa da dire, anche se da un punto di vista diverso. «Abbiamo fatto ciò che era nelle nostre possibilità , e siamo stati molto sfortunati all'inizio a perdere una pedina importante per il nostro gioco. Ho lanciato Diamanti, un esordiente assoluto in serie B, e ci è andata bene. Però nelle tre o quattro volte in cui abbiamo spinto abbiamo trovato sulla nostra strada un grande Gillet. Penso di poter essere soddisfatto, perché l'anno scorso abbiamo perso decine di partite come questa».
Stamattina appuntamento all'Antistadio per una nuova seduta di allenamento. Mercoledì c'è il Verona, che affronterà senza affanni una squadra con l'assillo della prima vittoria.