(Gazzetta del Mezzogiorno)
«Se dovessi rimproverare qualcosa alla squadra, giuro, non saprei proprio che dire». L'ottimismo di Carboni è la più grande iniezione di fiducia alla vigilia della partita con l'Albinoleffe, eppure il tecnico biancorosso ha per le mani una questione spinosa: far sì che la classifica rispecchi un po' meglio quelli che, secondo lui, sono i meriti del Bari.
E la prima mossa si chiama Marcelo Lipatin, l'uruguagio che contro il Torino ha dato un po' di brio all'attacco nella ripresa guadagnandosi un credito in termini di fiducia. Con Motta destinato al turn-over (ha avuto un piccolo problema al piede, ma è abile e arruolato), domani è proprio Lipatin il maggior indiziato per una maglia da titolare a fianco di Santoruvo. Carboni, come ovvio, si mantiene sul vago, ma anche ieri l'allenatore ha lavorato in particolare su Lipatin: un po' di punizioni, movimenti coordinati con il centrocampo e tante parole per dargli la carica. «Non mi ha detto nulla di particolare», taglia corto l'attaccante. «Ma io sono pronto, fisicamente credo di avere tutta la partita nelle gambe e sono certo di poter dare molto alla squadra». Sabato sera la traversa colpita su punizione è stata forse l'emblema della prestazione biancorossa. E, ammesso che in questi casi i precedenti contino qualcosa, l'anno scorso contro l'Albinoleffe (al ritorno, in una delle pagine più tristi del campionato barese) l'unico acuto fu proprio dell'uruguaiano.
Se le quotazioni di Lipatin salgono, necessariamente scendono quelle di Luigi Anaclerio per il quale l'esordio stagionale dal primo minuto potrebbe essersi ulteriormente allontanato. Magari non di molto, visto che tra domani e domenica prossima il Bari ha da giocare 270 minuti. «Con un calendario così ci saranno molti avvicendamenti», conferma Carboni. «Anche perché ormai il divario di preparazione degli ultimi arrivati si è quasi azzerato, sono tutti pronti e anche i nuovi saranno chiamati a giocare il proprio ruolo».
La novità certa sembra essere il rientro di Doudou in una difesa a quattro. La linea arretrata dovrà fronteggiare Bonazzi e Possanzini, chiudendo le possibilità di ripartenza anche attraverso un efficace coordinamento con il centrocampo. Ieri ha ripreso ad allenarsi Sibilano, che si è «risparmiato» solo un quarto d'ora di lavoro rispetto ai compagni dopo aver saltato due giorni. Domani Sibilano dovrebbe essere confermato, mentre per il suo vicino di Japigia, Michele Anaclerio, il posto sulla fascia sinistra non è del tutto certo. Carboni è sibillino: «In quella posizione ha giocato più volte anche Bellavista». Forse un modo per tenere entrambi sulla corda, anche perché l'impiego dal primo minuto nel suo ruolo naturale del jolly bitontino appare poco probabile: Gazzi-Carrus (o Goretti) centrali con Scaglia e Lavista sulle fasce pare, ad oggi, la scelta più ovvia.
Sempre a proposito della difesa, c'è da dire che dopo aver scartato l'idea di una linea a tre, Carboni ha anche provato l'ipotesi Micolucci come esterno sinistro. L'allenamento di rifinitura di oggi potrebbe chiarire ulteriormente la questione, ma è evidente che un esordio assoluto in match contro un'avversaria così quotata caricherebbe di grandi responsabilità il giocatore.
«Ma io non ho chiesto ai ragazzi di vincere la partita a tutti i costi», dice Carboni. «Non avrebbe senso farlo, rischierei di far aumentare troppo la pressione e non è quello che voglio. Se guardiamo queste prime quattro partite, la squadra ha sbagliato soltanto il primo tempo con il Torino. Ha raccolto poco, questo è vero. Ma ha anche pagato a caro prezzo determinate ingenuità , senza essere riuscita a sfruttare gli errori degli avversari. Tutto ciò che chiedo in questo momento è di far sì che la classifica rispecchi il lavoro svolto».