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Il presidente è pronto a fare una squadra competitiva
Matarrese: è un premio
a una società «attenta»
bari Cinquantacinque giorni trascorsi in una sorta di limbo, galleggiando come una nuvola fra la C1 e la B. Un'altalena costante, silenziosa, stressante. Alla fine, un'altalena vincente, la serie B ritrovata dopo quel dannato e maledettissimo 19 giugno, a Venezia.
Vincenzo Matarrese, che ha ricevuto gl auguri di Galliani via telefono, si gode nella riservatezza della sua villa di Torre a Mare la notizia del ripescaggio in B. Il Bari ritorna ufficialmente fra i cadetti a tavolino, cancellando la scottante retrocessione rimediata sul campo in una notte stregata del giugno veneziano. Il presidente è appena rientrato dal Veneto, dove sta seguendo con particolare attenzione i lavori del raddoppio ferroviario della Padova-Mestre.
Emozione, soddisfazione, gli verrebbe voglia di esultare braccia al cielo e pugni chiusi, come un giocatore, proprio come quelli che lo hanno tradito al culmine del campionato scorso. Misura, invece, la gioia, un senso di rispetto anche verso chi la serie B l'ha malamente persa perché non si è saputo gestire. Quello che, al contrario, il Bari ha saputo fare, garantendosi la «resurrezione». I bilanci, nel calcio di oggi dalle regole ferree, rappresentano la classica arma in più. Quella che il club biancorosso ha saputo sfruttare nel momento della necessità .
«Un pensiero alla gente di Napoli - esordisce il presidente biancorosso - per la B perduta in questo modo. I napoletani non avrebbero meritato questa fine. A loro auguro un prontissimo riscatto, di tornare presto ai livelli del passato. Dal canto nostro eravamo convinti già da tempo del fatto di tornare a giocare in serie B, il Bari era e resta una delle società con i giusti requisiti: negli ultimi anni ci siamo dati una gestione amministrativa attenta e rigorosa che ci ha consentito di di fronteggiare la grave crisi economica che sta interessando il mondo del calcio. Il Bari è un club sano e pulito e ne sono orgoglioso. Ma abbiamo sempre evitato di fare proclami, non è nello stile della nostra famiglia. Certo, oggi che la serie B è nuovamente una realtà , non posso che esprimere la mia grande felicità e soddisfazione».
Il fulmine a ciel sereno piomba nel pomeriggio inoltrato, quando in un comunicato gli Ultras della curva nord dopo aver «espresso il massimo disprezzo nei confronti del calcio moderno fatto sempre meno di sportività e lealtà », chiedono segnali forti alla società barese in «termini di allestimento di una squadra competitiva per poter sfruttare l'occasione al fine di restituire a noi tifoseria la massima serie e non le pessime figure rimediate negli ultimi anni», annunciando che «fino ad allora la nostra sarà una posizione di attesa, che nostro malgrado, non ci vedrà presenti sui gradini della curva nord domani in occasione di Bari-Messina e sino a quando non avremo segnali forti ed inequivocabili».
Matarrese ascolta in religioso silenzio prima di replicare: «Sono sorpreso e dispiaciuto nell'apprendere la decisione degli Ultras. Credo che non si debba mai giudicare a priori, prima del via. Soltanto oggi (ieri, ndr) abbiamo saputo ufficialmente il campionato che andremo ad affrontare. Si dovrebbero invece apprezzare i sacrifici finanziari compiuti dalla società , sacrifici che hanno "portato" al ripescaggio. Stiano tranquilli, i tifosi: completeremo l'organico, ma è inutile fare proclami, tanto dannosi in passato. Abbiamo acquistato gente di qualità come Goretti; e gente, come Scaglia, che altri ci hanno conteso a lungo. Com'è accaduto nel 1992, dopo l'era Platt e quella cocente retrocessione, abbiamo intenzione di avviare un nuovo ciclo. Ce la metteremo tutta».
Fabrizio Nitti
