(Gazzetta del Mezzogiorno)
«Dal punto di vista civile il fitto del ramo d'azienda è forse l'unica possibilità per salvare il Napoli. Ma da quello sportivo non ci sono dubbi: il Napoli non è più una squadra di serie B». L'avvocato Domenico Caruso ha assaggiato le pastoie del diritto fallimentare in ambito sportivo nel processo per bancarotta fraudolenta contro un ex presidente del Barletta calcio, ed ora assiste un ex dirigente della Roma in una vertenza milionaria. «Ma anche se ha concesso un rinvio - spiega - in questa situazione il Tribunale non avrà altra scelta che dichiarare il fallimento del Napoli».
Spieghiamo cosa ha in mente Gaucci: si fa affittare da Naldi il titolo sportivo del «vecchio» Napoli, e con quello tenterà di iscrivere la squadra al campionato. È fattibile?
«Il fitto di ramo d'azienda permette il miglior sfruttamento delle risorse, ed allo stesso tempo non sottrae il patrimonio alla garanzia dei creditori permettendo all'azienda di avere delle entrate con oneri di gestione minimi. È in linea con la riforma del diritto fallimentare, ed in casi come questi è la soluzione migliore».
Ma allora perché il Tribunale di Napoli ha preso altro tempo?
«Il Tribunale può esprimersi soltanto sulle istanze di fallimento. Ha concesso altri quindici giorni per verificare se sussiste il presupposto dell'insolvenza».
Nella situazione attuale il Napoli può salvarsi dal fallimento?
«Fantascienza: se la Lega riaprisse i termini dell'iscrizione, e se il Napoli recuperasse tutte le liberatorie allora il Tribunale potrebbe respingere le istanze di fallimento. Ma nella prossima udienza i giudici non avranno alternative».
Quindi il fitto di ramo d'azienda dovrà essere perfezionato nei prossimi 15 giorni?
«Non ha più importanza, perché se sarà dichiarato il fallimento verrà nominato un curatore con pieni poteri, anche quello di revocare gli ultimi contratti. Però se io fossi il curatore, considererei il fitto di ramo d'azienda come unica possibilità ».
Eppure pare che gli stessi avvocati di Naldi abbiano sollevato perplessità sui contenuti del contratto di fitto, senza contare che il Napoli, oggi come oggi, non può iscriversi ad alcun campionato professionistico...
«Il Napoli ha già perso il diritto alla serie B, e questo è un problema non più superabile. La valutazione della solvibilità dell'acquirente, in questo caso Gaucci, è un fatto soggettivo e andrà indubbiamente esaminato. Però se la società perde il titolo sportivo ed i giocatori, perde anche tutto il suo patrimonio. È un circolo vizioso dal quale non si esce».
A Bari sono tutti con il fiato sospeso: se il Napoli muore, il Bari resta in B. Dal punto di vista del fallimento la società biancorossa ha qualche diritto da far valere?
«Solo nel caso in cui vanti crediti nei confronti del Napoli: potrebbe partecipare alla procedura e spingere per il fallimento. Diversamente, non ha alcun titolo».
Dal punto di vista sportivo, invece, se lei fosse il legale del Bari cosa consiglierebbe?
«Direi loro di insistere per il rispetto dei termini stabiliti da Lega e Figc. È l'unica cosa da fare per conservare la serie B».
