(Gazzetta del Mezzogiorno)
CATANIA È un Catania bellicoso e pronto a vendere cara la pelle. La risicata e fortunosa vittoria in extremis ottenuta al «Cibali-Massimino» contro il Crotone di Agostinelli è stata archiviata e accettata solo in virtù dei tre punti che tengono agganciata la compagine dell'«elefante» al treno dei play-off, lontani solamente cinque punti. Mister «Tornedo» (così ribattezzato dalla trasmissione radiofonica catanese «Pianeta Catania») Sonetti è consapevole dell'occasione che si prospetta ai suoi e attacca: «Non voglio sentir parlare di tabelle, di ruolini di marcia e cose del genere, noi dobbiamo vivere alla giornata, ma è vero che sia io, sia i ragazzi crediamo nella possibilità di fare ottime cose anche in chiave alta classifica e, quindi, andremo a Bari per vincere. Certo, dovremo proporre un approccio mentale ben diverso rispetto alla gara interna contro il Crotone, altrimenti saranno guai, perché i pugliesi sono forti e possono contare sull'entusiasmo generato dalla vittoria su di un campo difficilissimo come quello di Terni. A loro mancherà Santoruvo per squalifica, ma anche a noi è stato appiedato un giocatore fondamentale come il centrocampista Anastasi, autore della rete decisiva contro i pitagorici». Il motivo fondamentale della settimana etnea si è rivelato essere la «svolta» tecnica relativa al cambio di posizione in campo fra il fantasista brasiliano Jeda, fin qui utilizzato come centravanti, e Orazio Russo, posizionato per lo più a sinistra. Al «San Nicola» l'ex vicentino tornerà al suo ruolo naturale di trequartista di sinistra, mentre il «trottolino» catanese giostrerà appunto da punta centrale. Il tecnico piombinese spiega: «Ci pensavo da qualche settimana. Nelle ultime gare abbiamo prodotto molto in fatto di occasioni, ma realizzato abbastanza poco. Il brasiliano si trova più a suo agio partendo da dietro, una posizione da cui può sfruttare la sua abilità nel dribbling e la sua bravura in fase di assistenza. Di contro, Orazio è più forte fisicamente e abile nel gioco aereo. Del resto, proprio io a Lecce (in serie A), agli inizi della sua carriera, l'ho proposto come attaccante puro, e il ragazzo segnò addirittura quattro reti». Max Licari
