(Gazzetta del Mezzogiorno)
In pochi, quest'estate, avrebbero scommesso sul fatto che la difesa del Bari potesse diventare una sorta di fiore all'occhiello di quest'altra travagliata stagione biancorossa. Ventinove gol al passivo, immediatamente dietro le grandi del campionato. Solo in tre hanno fatto meglio, dopo trentuno giornate di campionato. A Lorenzo Sibilano ridono gli occhi quando queste cifre gli si schiudono davanti. Per lui, in fondo, è una vittoria doppia. Ingoiava amaro quando si ironizzava sulla difesa del Bari. E soprattutto quando era costretto a convivere con quella diffidenza che, da queste parti, non è mai riuscito a togliersi di dosso. Un peccato che ci sia voluto Carboni per valorizzare questo ragazzone dal fisico bestiale. Eppure sarebbe bastato poco: magari un pizzico di fiducia in più. O, forse, chissà ... un passaporto sudamericano. «Ho sempre sognato di poter recitare un ruolo importante nel Bari - dice il ventiseienne difensore centrale - ma ora non ho voglia di guardarmi indietro. Sono troppo preso dal presente e da questa sfida che possiamo e dobbiamo vincere tutti insieme. La salvezza è lì a portata di mano. Io dico che dipende soprattutto da noi. Abbiamo spesso dimostrato di avere qualità importanti, anche se la classifica non ci premia fino in fondo». «È vero, quest'anno mi sento più sicuro - aggiunge Sibilano, che in questo campionato ha saltato una sola partita (Bari-Ascoli) - sono decisamente un altro giocatore. Viterbo ha segnato la svolta per me: sono arrivato lì ed ero a pezzi. Mi hanno ricostruito. Mister Carboni ha fatto un gran lavoro con me, anche psicologico. Con lui mi sono sentito subito importante. Il resto lo devo a Marco Falasca, che mi ha portato su con un programma personalizzato. È cresciuta la mia massa muscolare, ma ho acquisito anche maggiore rapidità . Ora peso ottantacinque chili, mai in passato ero arrivato così in basso sulla bilancia. E i risultati si vedono». «Ora basta, però, a parlare di me - conclude il vice capitano biancorosso - anche perché senza l'aiuto dei compagni sarebbe impossibile fare bella figura. Siamo un buon gruppo e sono convinto che ci tireremo fuori. Sabato arriva il Catania, formazione da prendere con le molle. Ma noi non possiamo permetterci ulteriori passi falsi in casa. Pesa tantissimo questa difficoltà nell'interpretare le partite al "San Nicola". Soprattutto per i nostri impagabili tifosi, che non ci hanno mai abbandonato. Non andremo all'assalto, però. Sarebbe l'errore più grave. Il mister ci ripete sempre che serve soprattutto la testa, a maggior ragione quando tutte le partite possono rivelarsi decisive. A prescindere da chi andrà in campo ci vorrà un Bari compatto e organizzato. Capace di attaccare senza prestare il fianco alle ripartenze catanesi». Antonello Raimondo