(Gazzetta del Mezzogiorno)
Aspettando il Bari che verrà . Tra sussurri di mercato e trattative reali. Carboni è impaziente. Chiusa la prima fase, culminata con le conferme (e i relativi riscatti) di Micolucci, Rajcic, Scaglia e Carrus e l'acquisizione a titolo definitivo del talentuoso Vantaggiato, il mister aretino confida tantissimo nell'abilità di Fausto Pari, il direttore sportivo che non sta fermo un attimo, provando a cogliere l'attimo giusto. Giorni intensi un po' per tutti. È tempo di scelte e valutazioni. C'è un mercato in entrata (servono almeno quattro pedine di qualità ) e uno, non meno delicato, in uscita. Tanti, troppi i calciatori sotto contratto. E non tutti all'altezza della situazione, questo il vero problema. La voce ingaggi pesa tantissimo sul bilancio biancorosso. Ecco perché a Pari il presidente Matarrese ha chiesto gli straordinari. Vendere sarà fondamentale nella delicata opera di rafforzamento del gruppo che da giovedì lavorerà tra le montagne della Val di Primiero. Motta è finito al Rimini, dove proverà a smentire i suoi denigratori. Stesso destino toccherà anche a quei biancorossi che non fanno parte del progetto. Uno di questi è senz'altro Beppe Ingrosso, reduce dalla discreta parentesi con la maglia del Cesena: la trattativa con il Treviso è a buon punto, anche perché la merce di scambio (l'esterno Di Venanzio) è gradita a Carboni che cerca disperatamente un esterno in grado di disimpegnarsi bene sia a destra che a sinistra. L'annuncio sembra imminente. In partenza anche Nicola Mora, un altro anno di contratto a quattrocentomila euro netti. Qualcosa sembra muoversi anche sul suo conto. Pari conta di chiudere il più presto possibile in modo da poter sferrare l'assalto decisivo al mancino dell'Avellino, Moretti. Sul taccuino del diesse figura anche il nome di Modesto (Ascoli). Nelle ultime ore, intanto, sembra essersi riaperta la pista che porta a Savini. Il difensore della Fiorentina, uno che gioca indifferentemente sia da centrale che da esterno sinistro, ha rifiutato il trasferimento al Catania. Tutto lascia pensare che i buoni rapporti tra le famiglie Matarrese e Della Valle possano agevolare il buon esito della trattativa. Per la gioia di Carboni, felicissimo di poter disporre di un difensore duttile e affidabile (piace anche Molinaro della Salernitana). Michele Anaclerio non fa gola solo al Cesena (l'allenatore Castori lo vuole a tutti i costi). Anche due club di serie A sarebbero disposti ad intavolare con il Bari una trattativa seria: si tratta di Reggina e Chievo, che nella passata stagione hanno più volte inviato emissari per seguire il mancino barese. Resta da convincere il presidente Matarrese, da sempre poco propenso a lasciar partire i «gioiellini» di casa nostra. L'impressione è che, alla fine, don Vincenzo finirà per arrendersi. Restano irrisolti i «casi» legati ai contratti di Gillet e Bellavista. Una cosa sembra certa: di fronte ad una offerta congrua il Bari li lascerà andare anche e soprattutto per liberarsi di ingaggi importanti. Meno chiare, invece, le strategie societarie se l'ipotesi dovesse essere contraria. Se, cioè, nessuno dovesse puntare decisamente su Gillet e Bellavista. Probabilmente ci sarà un confronto con Pari. E non è escluso che il diesse lavori per l'allungamento del vincolo contrattuale. Strada, indubbiamente, non priva di ostacoli e trabocchetti. Il Bari si è imposto una sorta di «tetto» degli ingaggi. Ed è difficile ipotizzare, ad esempio, che Gillet (libero tra dodici mesi) il dimezzamento, o quasi, dello stipendio. Anche alla luce della sua indubbia bravura. Un tantino diversa, invece, la situazione di Bellavista, che pare disposto a guadagnare un bel po' di meno pur di legarsi ancora a lungo alla maglia biancorossa. Certo è che, in un caso e nell'altro, andrà fatta chiarezza al più presto. Il capitolo portiere, non è un mistero, rappresenta una sacrosanta priorità . Con il promettente Spadavecchia che muore dalla voglia di conoscere il proprio destino. Sperando nella chiamata... della vita. Antonello Raimondo