da il puma » mar lug 17, 2012 14:23
dal corriere del veneto
TREVISO — Treviso, Teramo, Piacenza, Ostuni, Fortitudo. Una triste lista, arrivata a 39 squadre dalla serie A alla Dnc. La crisi ha colpito il mondo del basket, non solo togliendo di mezzo club storici ma mettendone in ginocchio molti altri, che a parte l’iscrizione sono alle prese con autentiche acrobazie per allestire i roster. In un quadro terribile l’esclusione di Treviso — l’unica non dovuta a motivi di deficit economici — è la conferma dell’incapacità di un sistema di cogliere i segnali di svolta richiesti per dare futuro all’intero movimento. Lunedì, la società creata per prendere il posto della gloriosa Pallacanestro Treviso, ha inoltrati alla Fip i telegrammi che preannunciano il ricorso contro la decisione del Consiglio federale di respingere la richiesta di ammissione alla serie A. Una scelta che, al di là del totale disaccordo nell’opinione pubblica, lascia perplessi: ecco perché saranno fondamentali le motivazioni attese nei prossimi giorni. Due sono le possibilità : una scelta tecnica dovuta all’applicazione dei regolamenti (non si possono scorporare prima squadre e settore giovanile e il nuovo club non ha una propria attività di base), oppure, ipotesi più probabile, una linea politica «semplificativa» del progetto di una serie A a 16 squadre. Nel primo caso gli appigli per i ricorsi in tutte le sedi competenti (Giudicante Fip, Alta Corte federale e Coni) potrebbero dare maggiori chance di vittoria. Dall’altra parte, se invece il Consiglio avesse applicato la famigerata «discrezionalità » di giudizio, la strada per ottenere il diritto a giocare sarebbe più in salita.
Un’idea chiara se l’è fatta il garante del consorzio Universo Treviso, Riccardo Pittis: «Possiamo discutere per giorni di regolamenti, procedure rispettate, cavilli burocratici e pericolosi precedenti — dice in una nota — la parole chiave contenuta nella parte di regolamento che riguardava la nostra situazione è "discrezionalità ". Quindi noi siamo esclusi per una scelta politica». E in risposta a una decisione non certo coraggiosa, Pittis ha deciso di rimettere nelle mani del presidente della Fip, Dino Meneghin, il proprio mandato di team manager della Nazionale italiana. «Questo verdetto lo devo accettare, ma sicuramente non devo comprenderne e accettarne le ragioni, condividerlo e giustificarlo — dice Pittis—lo ritengo invece profondamente ingiusto. Torno ad essere il team manager della Nazionale, squadra di "proprietà " della Fip. Io amo la nazionale, ma questo non può farmi cambiare il modo di pensare rispetto alla suddetta questione. Se il mio disappunto e la mia rabbia non fossero ritenuti compatibili con la posizione che ricopro, o sono lesive dell'immagine della Federazione, abbandonerò immediatamente il mio ruolo qualora mi fosse richiesto».
In attesa dunque che inizi la battaglia delle carte bollate, c’è infine un ultimo aspetto da mettere in evidenza: all’uscita dal Consiglio federale il presidente Meneghin si è detto dispiaciuto per l’esclusione di Treviso, aggiungendo però che parte della responsabilità è dovuta anche al rifiuto del club di accettare la LegaDue. A rispondere è stato Claudio Coldebella, con una mail postata direttamente dalle Summer League di Las Vegas. «Ho letto le tue dichiarazioni nei miei confronti — scrive Coldebella — fortunatamente quando alle 11.55 del 6 luglio mi hai chiamato proponendoci questa alternativa io ero in macchina, in vivavoce, con Giovanni Favaro, un mio collaboratore testimone della conversazione. Mi ricordo benissimo le tue e le mie parole, ho detto che avrei sentito i soci della Treviso Basket srl: mi sembrava una cosa difficile da accettare ma ti avrei richiamato dopo 30 minuti con la loro risposta. Dopo 15 minuti, mi hai richiamato tu dicendomi che non se ne poteva far niente: ci abbiamo riso su dicendo che era stato un falso allarme...». E sul «caso» basket interviene anche Andrea Tomat, presidente di Confindustria Veneto. «Non entro nel merito della vicenda — ha detto Tomat a margine della presentazione di Lotto come sponsor tecnico del Bassano calcio —ma ritengo comunque che abbiano ragione a presentare ricorso: nei loro panni io avrei fatto la stessa cosa e adesso mi auguro che possano vincere».
Due cose riempono l'animo con sempre nuovo e crescente stupore e venerazione, quanto più spesso e accuratamente la riflessione se ne occupa: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me. - I. Kant
