Ho sempre difeso società e Direttore Sportivo, più per riconoscenza che per altro.
Credevo e credo ancora nella loro buona fede, ossia di fare il bene del BARI, non tanto per soddisfare le aspettative dei tifosi, ma per un loro mero tornaconto.
Sarebbe controproducente a livello di introiti nel primo caso e di prospettive di carriera nel secondo, naufragare nei bassifondi della serie cadetta.
Ritengo obiettivo reale di tutti gli addetti ai lavori il raggiungimento dei playoff.
Però dopo le dichiarazioni di fine 2023 di una volontà di “aggredire il mercatoâ€, illudendo la piazza di portare a casa calciatori in grado di sovvertire lo stato deficitario in cui versa la squadra, mi sento disilluso, dileggiato da queste asserzioni del DS, alquanto fallaci, poiché irridono la mia intelligenza.
Sono arrivati calciatori come Puskas e Lulic non pronti, altri sconosciuti, e infine Kallon, il solo acquisto (prestito come ormai da prassi nella gestione DeLaurentiis) di spessore.
Ormai i soldati sono questi, la guerra la dobbiamo fare con questi uomini, la stagione non è ancora finita e possiamo ancora ritagliarci un posto per i playoff.
Sentore di tutti, me compreso, è quello di non esserci alcuna volontà di andare in massima serie, ma di restare saldi in B (speriamo! Considerando lo spettro dei playout) nell’attesa di un acquirente e che, pertanto, lo spettacolo che assisteremmo, da qui a cessione avvenuta, è qualcosa di simile al Wrestling, in cui c’è uno show (nel nostro caso abbastanza noioso) di cui si conosce già vincitori e vinti, di cui tutto è scritto già a tavolino, ma si inscena uno sport con il solo obiettivo di creare un entertainment.
Sensazione purtroppo già vissuta oltre un decennio fa con il calcioscommesse, ma di minor nobile struttura.
A Bari dopo una tirannia ultra trentennale di Matarrese, una gestione fallimentare di Paparesta prima e Giancaspro poi, una multiproprietà “DeLaurentiisiana†abbiamo la pelle dura, paradossalmente la miglior stagione, l’abbiamo vissuta senza alcuna proprietà alla guida nella famosa “meravigliosa stagione fallimentare†e siamo abituati a vederci nella mediocrità , ma una cosa non deve mancare mai, secondo il mio parere, soprattutto in una fase della stagione in cui nulla è ancora stato già scritto, ossia la vicinanza alla squadra.
Possiamo ancora raggiungere i playoff, la matematica non ci ha ancora condannato, siamo consapevoli dei limiti di allenatore, calciatori, e adesso anche di società e ds, ma sappiamo che come tifoseria, non abbiamo limiti, possiamo creare quel “priscio†che nel 2014, con una squadra probabilmente tecnicamente inferiore a quella di questa stagione in corso, quasi ci stava facendo accarezzare il sogno.
Capisco il malumore di tutti, la sensazione di una presa in giro di livello epico, ma la stagione è ancora viva, la squadra è in coma e tocca a noi risvegliarla.
Togliamoci fino a giugno questo pessimismo che ci accompagna, siamo tifosi e dobbiamo onorare il nostro ruolo e la nostra città .
Si alle contestazioni, si alle critiche, ma lasciamole a quando la matematica ci condannerà , ormai ad oggi, ciò che è fatto è fatto, ora per rispetto di quei pochi giocatori come Dorval, Vicari, Di Cesare, Bellomo, Sibilli, che nonostante i loro limiti, hanno sempre onorato la maglia, sosteniamo i nostri colori e remiamo tutti verso una sola direzione.
A fine anno contestiamo, sputiamoli in faccia, ma i ragazzi in campo incoraggiamoli, e magari, chissà , chi ci vede da fuori, qualche grande imprenditore, possa pensare “ ma guarda sti 4 stupidi, come amano la loro squadra, quasi quasi 150 milioni li butto, va "
FORZA BARI SEMPRE E COMUNQUE!