nik ha scritto:Noi non siamo ne poveri, ne ricchi. Non possiamo paragonarci ad una società vecchio stile e nemmeno ad una società moderna.
Noi siamo solo una anomalia.
La faccenda è ingarbugliata. Un ruolo chiave in questa anomalia indubbiamente ce l'ha il sindaco De Caro. E' lui che ha scelto di affidare il Bari a chi già gestiva un'altra società generando così una nuova multiproprietà . Ricordiamo che potevamo anche diventare la seconda squadra del Genoa, del Torino, la terza della Lazio. Moratti ha declinato l'invito, al sud non voleva scendere. Gli attuali proprietari del Como si sono affaciati l'ultimo giorno dopo aver atteso settimane e lo hanno fatto presentando del materiale fotocopiato, stile velina del bonifico dall'indonesia mostrata da Paparesta. Poi i capitani coraggiosi locali forse erano quelli più seri, ma con una forza economica nettamente ridotta. Infine Canonico disposto a cancellare il Bisceglie consegna la sua candidatura. Che avremmo fatto al posto del sindaco? Possiamo dire che i DL hanno ottenuto risultati migliori di Preziosi, Lotito e Cairo? Direi che non ci sono dubbi. Se multiproprietà doveva essere, è stata scelta quella che aveva ottenuto dal campo le cose fatte meglio.
Tutto questo ci restituisce ancora una volta la conferma che pure oggi fatico a credere: con Matarrese, Paparesta e De Caro, il Bari ha ricevuto sempre un interesse pari a 0. Il sindaco ha fatto le telefonate. All'asta fallimentare le prime due convocazioni sono andate deserte e la terza se non fosse stato per Ladisa-Montemurro probabilmente sarebbe andata in fumo anch'essa. Oggi il Bari sembra aver ricevuto un'altra immagine. Forse è solo apparenza, ma quando arriverà il momento della verità sarei curioso di sapere se gli acquirenti sono stati cercati (e pregati) o hanno bussato spontaneamente perché realmente interessati a comprare il Bari.
Il Bari non deve essere rilevato con le suppliche. Auspichiamo che il prossimo presidente covi dentro una forte motivazione. Attrato dal Bari, non spinto al Bari: c'è una bella differenza.