Forse l'esempio più importante arriva dalla stagione 2013-2014 quando a giudare il Bari c'era il duo Alberti-Zavettieri. Girone d'andata da retrocessione, poi improvvisa impennata e recupero prodigioso che aggancia una impossibile qualificazione playoff.
Phil Masinga dato per bidone che dopo poche partite, ancora a digiuno di gol fece arrabbiare i tifosi. I suoi gol ci valsero una bella salvezza in serie A.
Ma vale anche il contrario.
Stagione 2014-2015 coppia d'attacco Caputo-De Luca l'esordio a Chiavari dove dominiamo e con la complicità della scia del finale di campionato precedente, si pensa di essere in presenza di una stagione completamente in discesa. Ma non fu così.
E l'anno dopo con Maniero-De Luca e il pirotecnico 4-3 casalingo vs lo Spezia infonde grande fiducia per i sogni promozione. Cilecca pure in quella volta.
Senza andare troppo indietro, analizzando la stagione passata, pure in questo caso ci troviamo di fronte a una stagione che ebbe anche dei momenti di bruschi stop. Allo start il Bari prese una confortante accelerazione che Avellino e Catanzaro non riuscirono a contenere. Molti tra noi ne furono piacevolmente sorpresi. Ma poi giunsero delle brusche pause dove il Bari steccò qualche gara. Risultati e prestazione venirono improvvisamente meno e intorno alla squadra iniziarono a circolare i primi dubbi sulla capacità di arrivare fino in fondo conservando il primo posto.
Certo, la lega pro non è la serie B. E la rosa del Bari è ancora molto intrisa di giocatori che hanno vinto la C. Purtroppo da qualche partita il Bari ha perso lo smalto dei bei tempi dove si vinceva sempre, o quasi. Ora abbiamo rallentato.
Il Bari è quello visto a Parma, a Verona, col Brescia. Ma è pure quello che l'Ascoli con astuzia ha messo in scacco. Quello impacciato di Benevento e con poche idee di Como.
Da che parte si vuole stare? Abbiamo l'imbarazzo della scelta. Possiamo anche vivere il momento e cavalcarlo in base a come sta il Bari alternando il giudizio a pieni voti del Bari vincente col Bari che stenta e con fatica pareggia. Tuttavia non è da escludere che dentro il Bari ci sia posto per entrambe queste anime. Il Bari, ma credo un po' tutte le squadre, hanno l'abitudine di attraversare momenti d'oro avvicendandoli coi più frequenti periodi di vacche magre. Se accettiamo la doppia faccia, tolta la gara con la Ternana (credo una delle più belle), abbiamo ottenuto i punti che meritavamo negli incontri dove stavamo in splendida forma. Per fortuna, ora che il Bari è calato, i punti raccolti non hanno però pregiudicato il nostro cammino. Su molti pareggi potevamo soccombere di brutto, ma tolta Ascoli, c'è sempre stata una grande reazione. Una reazione forte anche contro il Frosinone oggi primo, che ha avuto la meglio su un Bari mai domo solo ai minuti finali (ricordiamo l'esagerata espulsione di Bellomo).
Magari il Bari oggi sta fermo al palo perché deve caricare le pile. Ma il carattere è rimasto.
Forse sarebbe stato più grave veder mancare quello, più che i risultati.
Perchè perdere la reazione sarebbe davvero un campanello da allarme rosso. Invece la tenacia di non essere battuti è rimasta. Ora speriamo di recuperare il resto.
Vittoria inclusa.