kingmisclot ha scritto:fattoabari ha scritto:Vincere ha scritto:Tutto è legato ai normali flussi evolutivi.
Le fiere e i mercati con l’avvento del web si sono spostati dai siti materiali ai siti virtuali, i giornali si leggono sul PC e le notizie ti arrivano pochi secondi dopo essere accadute, il calcio romantico alla De Palo non esiste più da molto tempo e il dio denaro ha preso il posto della passione sportiva. Non serve scoprire se tutto questo è giusto o meno, serve piuttosto capire come gestire i cambiamenti. Chi ci riesce prima e meglio, vince.
Non sono del tutto d'accordo con te, in effetti, come dice il moralizzatore vedo un po di difficoltà che circondano Bari ...
Se è vero che "Le fiere e i mercati con l’avvento del web si sono spostati dai siti materiali ai siti virtuali" nello stesso tempo le fiere di Verona o Bologna o Parma (lasciando stare Milano) negli anni sono cresciute (escludendo il periodo covid), si sono concentrate su settori ben precisi e si sono specializzate attirando molti espositori e visitatori al contrario di ciò che è accaduto a Bari dove non si è investito e non si è fatto nulla per attrarre.
Per quanto riguarda i giornali, ti rispondo che se fosse come tu dici allora tutti i giornali sarebbero spariti ma così non è, questo dimostra ancora una volta la mancanza in questo momento di mentalità imprenditoriale a livello locale dove non si investe più a differenza di altre realtà .
Questa è la realtà in questo momento a Bari, purtroppo e si sta riflettendo anche nel calcio dove, come abbiamo visto, nessun imprenditore locale anche quelli con grandi disponibilità si è minimamente avvicinato al Bari pur potendolo avere gratis.
Il problema da questo punto di vista è che l'imprenditoria locale in questo momento è poco lungimirante e poco propensa ad investire ed a rischiare...
Mah, a me pare che Vincere ci abbia preso in pieno: la Fiera prima era un rito immancabile per tutti i baresi e per tantissimi che la raggiungevano dal resto della Puglia e Basilicata, per comperare cose - mobili da giardino, ad esempio - che non trovavi altrove, o anche solo per fare l'immancabile giro alla galleria delle nazioni.
Già con l'avvento degli ipermercati negli anni '90, e dei negozi specializzati tipo Leroy Merlin o Ikea, molto di quello che si trovava alla Fiera si trova anche in questi negozi, e lo si trova tutto l'anno.
L'avvento del commercio su internet ha poi dato il colpo di grazia: qualsiasi cosa ti occorra, la trovi in rete e ti arriva a casa in 2 o 3 giorni.
Il risultato è che tantissimi che prima non si perdevano un anno in Fiera, adesso - io per primo - non ci vanno da anni... l'ultima volta che ci ho messo piede credo sia stato una decina d'anni fa, e mi pareva una sagra di paese.
Considerazioni non dissimili valgono per la Gazzetta: tutti i quotidiani cartacei sono in rosso, anche quelli a tiratura nazionale e che più di altri hanno saputo virare sul web, come Repubblica.
Anche i settimanali non se la passano meglio: penso a Panorama o L'Espresso, che 20 anni fa erano riviste ricche di pagine e piene di articoli, e adesso si sono ridotte - proprio fisicamente - a poche pagine... e anche qui si parla di chiusura definitiva.
La Gazzetta rispetto alle testate nazionali sconta anche una certa mancanza di credibilità ... e tanti, me compreso, la comperavano solo per leggere le notizie locali, che però adesso si trovano in tempo reale in rete sui vari Baritoday o Ilquotidianoitaliano.
In definitiva, è anche questo un business a perdere, e se qualcuno se la comprerà sarà solo perché ha qualche interesse collaterale.
Ma è solo questione di tempo.
Il declino della squadra dipende invece da altre (varie) circostanze, su cui si è già detto tanto, ma non è nulla di irreversibile, e sono fiducioso che la ruota prima o poi girerà anche per noi.
Hai scritto tante cose giuste, il mio ricordo della gazzetta e della fiera era più un ricordo romantico, col web hanno ormai poco senso i giornali cartacei e una fiera come quella del Levante