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Sciopero

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calamaro

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Sciopero

Messaggioda calamaro » mar set 22, 2020 19:12


L’associazione calciatori ha infatti deciso di indire uno sciopero dei giocatori in occasione della prima giornata del torneo, prevista per sabato e domenica prossimi. La decisione, si legge dal comunicato dell'AIC, deriva dall'aver "preso atto dell’impossibilità di raggiungere un’intesa con la Lega Pro sul regolamento del minutaggio dei giovani e l’abolizione delle liste dei giocatori utilizzabili nel Campionato di Serie C". "L’azione di protesta" continua, "nasce dall’inspiegabile passo indietro della Lega Pro, rispetto al regolamento in vigore nella precedente stagione sportiva, relativo alla reintroduzione di limitazioni, sostanzialmente obbligatorie, dell’utilizzo di un numero massimo di calciatori professionisti".

A Gianlucadimarzio.com, ha poi parlato il presidente dell'Aic, l'avvocato Calcagno. "La decisione non è maturata ovviamente oggi, è la logica conseguenza della mancanza di risposte da parte della Lega Pro. Riteniamo di essere dalla parte del giusto, di chi conosce la verità del campo del campo. Questa nostra battaglia è per fare emergere la meritocrazia, per non creare centinaia e centinaia di ragazzi che si illudono di fare i professionisti, battaglia soprattutto per elevare il livello qualitativo della categoria".


"Limitare le rose a 22 è l’aspetto più distorsivo. Potrà continuare? Speriamo ci possa essere in questi giorni un’interlocutrice diversa con la Lega rispetto al passato. Se continuerà il muro contro muro, valuteremo. Al momento non ci sono vie d’uscite. Se non danno risposte c’è possibilità che lo sciopero continui? Certo, la nostra è una battaglia a favore degli aspetti tecnici sportivi di una competizione che rischia di tornare a quello che era 7/8 anni fa. Ci sta a cuore le sorti del campionato e dei ragazzi che giocano in Câ€.


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Re: Sciopero

Messaggioda peronitrequarti » mar set 22, 2020 21:28


Ci sono categorie professionali che non possono mai scioperare ald ca arcobalen e frskitt
Cremare e la goduria mia.

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Re: Sciopero

Messaggioda mandrake 59 » mer set 23, 2020 8:08


E se iniziamo a regalare 3 punti allora non abbiamo capito niente..... dobbiamo vincereeeee!
se quest'anno il Bari va in serie A vado a piedi sulla luna!!!

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Re: Sciopero

Messaggioda re di coppe » mer set 23, 2020 8:49


A distanza di quasi 7 mesi dallo stop al campionato, in piena pandemia, uno sciopero dei calciatori per motivazioni legate al loro "lavoro" e ai loro interessi economici, è fuori luogo e per niente condivisibile.
Non si può trascurare il momento critico che si sta attraversando a causa del coronavirus e la voglia dei tifosi di distrarsi un po' e ritornare a seguire il calcio giocato. Considero molto rischioso mettere alla prova la pazienza dei tifosi che in tutti questi mesi già si sono allontanati, per forza di cose, dal calcio: il pericolo è che l'allontanamento diventi definitivo e l'interesse per il calcio delle serie inferiori sparisca o si attenui sensibilmente. Immaginiamo, per esempio, se a fine lockdown i ristoratori anzichè accogliere a braccia aperte i primi coraggiosi clienti, avessero scioperato! Si sarebbero letteralmente dati una zappa sui piedi.
Non si può trascurare il momento critico che stanno vivendo e vivranno le società di calcio. A fronte di costi certi (ingaggi tesserati e gestione ordinaria) ci saranno, prevedibilmente, entrate basse o inesistenti (gli sponsors pagheranno di meno o per alcune squadre non ci saranno; gli incassi da botteghino ad oggi sono 0).
I calciatori vogliono scioperare ugualmente? Ok, che però nessuno si lamenti se poi la gente si allontana dal fenomeno calcio e se le società cominciano a ritirarsi a campionato in corso per incapienza e impossibilità a sostenere le spese. Poi, altro che rose da 22 over e scioperi....

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Re: Sciopero

Messaggioda saverio67 » mer set 23, 2020 10:55


re di coppe ha scritto:A distanza di quasi 7 mesi dallo stop al campionato, in piena pandemia, uno sciopero dei calciatori per motivazioni legate al loro "lavoro" e ai loro interessi economici, è fuori luogo e per niente condivisibile.
Non si può trascurare il momento critico che si sta attraversando a causa del coronavirus e la voglia dei tifosi di distrarsi un po' e ritornare a seguire il calcio giocato. Considero molto rischioso mettere alla prova la pazienza dei tifosi che in tutti questi mesi già si sono allontanati, per forza di cose, dal calcio: il pericolo è che l'allontanamento diventi definitivo e l'interesse per il calcio delle serie inferiori sparisca o si attenui sensibilmente. Immaginiamo, per esempio, se a fine lockdown i ristoratori anzichè accogliere a braccia aperte i primi coraggiosi clienti, avessero scioperato! Si sarebbero letteralmente dati una zappa sui piedi.
Non si può trascurare il momento critico che stanno vivendo e vivranno le società di calcio. A fronte di costi certi (ingaggi tesserati e gestione ordinaria) ci saranno, prevedibilmente, entrate basse o inesistenti (gli sponsors pagheranno di meno o per alcune squadre non ci saranno; gli incassi da botteghino ad oggi sono 0).
I calciatori vogliono scioperare ugualmente? Ok, che però nessuno si lamenti se poi la gente si allontana dal fenomeno calcio e se le società cominciano a ritirarsi a campionato in corso per incapienza e impossibilità a sostenere le spese. Poi, altro che rose da 22 over e scioperi....
I calciatori scioperano per l'assurdità delle norme. Già quella sul minutaggio è un coacervo di codicilli costruito solo per fare favori alle squadre di serie A a discapito di quelle di C.

Ma quella sulle liste bloccate a 22 è paradossale: in una situazione in cui al manifestarsi di sintomi i calciatori devono restare in isolamento (e non ne parliamo in caso di tampone positivo), il rischio concreto è che in alcune partite ci siano squadre impossibilitate a schierare interi reparti, col risultato che vedremo difensori schierati in attacco, il secondo portiere che fa il regista, ali che fanno i centrali di difesa.

Tra l'altro eliminare questo limite non obbliga le società ad avere più di 22 giocatori in rosa. Però concederebbe a chi ne ha la forza economica di attrezzarsi meglio per affrontare un campionato così anomalo; chi non può resterà a 22, ma anche a 21, 20, 19 se ritiene che i suoi conti gli consentano solo quello.
4/2/2015. Ciao Pierigno.


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Re: Sciopero

Messaggioda saverio67 » mer set 23, 2020 11:18


Ecco le parole che aveva pronunciato il 15 aprile 2019 Ghirelli: <<ci sono squadre che considerano la nostra Lega come un passaggio per la Serie B e altre, che sono lo zoccolo duro, che restano e sviluppano la politica dei giovani puntando su di loro>>. E ancora: <<Le risorse sono necessarie per realizzare la mission della Lega Pro e poter essere la Lega dei pulmini, della formazione e del territorio a tutti gli effetti>>

Parole espresse mentre ancora il Bari era in serie D ma si accingeva a vincere il proprio girone.

Si tratta di una vera e propria dichiarazione di guerra alle società maggiori.

Dichiarazioni deliranti, che avrebbero avuto senso se pronunciate dal presidente della Lega Dilettanti; ma che il presidente di una Lega che rivendica il professionismo, parli di "Lega dei pulmini" dà il senso di confusione che vige a Firenze.

L'AIC ha ragione da vendere. e fa bene a mettere in crisi una gestione della Lega Pro che sino ad ora ha generato mostri. A partire dal limite dei 6 prestiti dalle serie superiori, cui fa da contraltare però il contributo a fondo perduto alle squadre di C che fanno scendere in campo giovani delle serie superiori (tra l'altro solo per quei giocatori per i quali le squadre maggiori pagano premi di incentivazione, ossia premiamo chi viene già premiato). Per continuare con le proposte del sorteggio e dell'algoritmo per le promozioni. Ora il limite a 22 in epoca di quarantene e isolamenti fiduciari.

Se sabato e domenica non si giocherà la colpa è esclusivamente del gruppo dirigente della Lega Pro, non dei calciatori che da mesi avevano annunciato che si sarebbe arrivati allo sciopero senza modifiche regolamentari. La Lega ha voluto fare orecchie da mercante, mettendo i calciatori dinanzi al fatto compiuto, e ora ne paghi le conseguenze.
4/2/2015. Ciao Pierigno.


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Re: Sciopero

Messaggioda re di coppe » mer set 23, 2020 11:35


In caso di più calciatori positivi, una società può chiedere il rinvio di una gara. Considerando che la rosa del Bari, ad esempio, ha 25 calciatori e ne può schierare 16 in una gara, difficilmente ci possono essere grossi problemi.
Comunque se i calciatori vogliono scioperare lo facciano. Le conseguenze toccheranno principalmente loro stessi. Certo ogni sportivo avrà il diritto di trarre le proprie conclusionimmagini.

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Re: Sciopero

Messaggioda enzo_forza bari » mer set 23, 2020 11:47


saverio67 ha scritto:Ecco le parole che aveva pronunciato il 15 aprile 2019 Ghirelli: <<ci sono squadre che considerano la nostra Lega come un passaggio per la Serie B e altre, che sono lo zoccolo duro, che restano e sviluppano la politica dei giovani puntando su di loro>>. E ancora: <<Le risorse sono necessarie per realizzare la mission della Lega Pro e poter essere la Lega dei pulmini, della formazione e del territorio a tutti gli effetti>>

Parole espresse mentre ancora il Bari era in serie D ma si accingeva a vincere il proprio girone.

Si tratta di una vera e propria dichiarazione di guerra alle società maggiori.

Dichiarazioni deliranti, che avrebbero avuto senso se pronunciate dal presidente della Lega Dilettanti; ma che il presidente di una Lega che rivendica il professionismo, parli di "Lega dei pulmini" dà il senso di confusione che vige a Firenze.

L'AIC ha ragione da vendere. e fa bene a mettere in crisi una gestione della Lega Pro che sino ad ora ha generato mostri. A partire dal limite dei 6 prestiti dalle serie superiori, cui fa da contraltare però il contributo a fondo perduto alle squadre di C che fanno scendere in campo giovani delle serie superiori (tra l'altro solo per quei giocatori per i quali le squadre maggiori pagano premi di incentivazione, ossia premiamo chi viene già premiato). Per continuare con le proposte del sorteggio e dell'algoritmo per le promozioni. Ora il limite a 22 in epoca di quarantene e isolamenti fiduciari.

Se sabato e domenica non si giocherà la colpa è esclusivamente del gruppo dirigente della Lega Pro, non dei calciatori che da mesi avevano annunciato che si sarebbe arrivati allo sciopero senza modifiche regolamentari. La Lega ha voluto fare orecchie da mercante, mettendo i calciatori dinanzi al fatto compiuto, e ora ne paghi le conseguenze.

Ma è normale che la serie C sia di passaggio per alcune squadre che programmano e spendono per salire, altrimenti che ci sono a fare le promozioni in serie B. Questi dirigenti sono da mandare in pensione velocemente perché stanno affossando la serie C, che per anni è stato considerato il polmone del calcio Italiano. Per quanto riguarda il resto sono d'accordissimo con te Saverio
l'ironia e la satira sono il sale della vita.......e della liberta'

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Re: Sciopero

Messaggioda calamaro » gio set 24, 2020 20:52


La prima giornata del campionato di Serie C va con ogni probabilità verso il rinvio. Fumata grigia dai contatti di oggi tra Lega Pro e Assocalciatori, con la mediazione della Figc. Troppo grande la distanza tra le parti sul tema liste, con la Lega che ha proposto l’allargamento a 23 (rispetto ai 22 iniziali) dei giocatori in lista, a fronte dei 25 richiesti dall’Aic. Nessuna intesa nemmeno sul capitolo
minutaggio. Nella mattinata di venerdì la Figc rinvierà, secondo quanto raccolto dalla nostra redazione, il turno di campionato. Non è escluso che senza modifiche al capitolo liste lo sciopero possa andare avanti a oltranza.


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Re: Sciopero

Messaggioda saverio67 » gio set 24, 2020 21:58


Ormai Ghirelli è patologico. Piuttosto fa saltare il campionato pur di non negoziare. Continua ad essere affetto da manie di grandezza e onnipotenza; ingiustificate, considerata l'irrilevanza tecnica ed economica della Lega che presiede e viste anche le reiterate smentite delle sue posizioni e decisioni da parte della Federazione, che ormai da mesi è costretta ad inseguire e perdere tempo dietro a decisioni cervellotiche.

Fra due settimane farà 72 anni. È giunto per lui il momento di ritirarsi.

Ormai anche il Presidente della Lega Dilettanti riesce ad avere una interlocuzione più autorevole con le altre istituzioni calcistiche.
4/2/2015. Ciao Pierigno.


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Quando anche i calciatori scioperano

Messaggioda Donda.22 » ven set 25, 2020 10:47


Lo scorso 22 Settembre l’AIC (Associazione Italiana Calciatori), preso atto della notevole distanza con i vertici della Serie C, ha ufficialmente indetto lo sciopero dei giocatori della Terza Serie Italiana per la prima partita stagionale in programma questo weekend.

Se volete,l'articolo è consultabile direttamente da questo link http://paularis.altervista.org/quando-anche-i-calciatori-scioperano-aic-il-sindacato-dei-piedi/ per una migliore fruizione.

I calciatori, spesso viste come persone fortunate che si ritrovano a tirare calci ad un pallone ed addirittura essere pagate, hanno acquisito nel tempo dei diritti fondamentali che, solo 40 anni fa, erano addirittura impensabili.
Negli ultimi anni, in nome di una crisi economica in cui le categorie più basse italiane riversano praticamente da sempre, molto spesso Società e Lega non si sono fatte scrupoli a calpestare alcuni di questi, soprattutto verso i calciatori più giovani, come forme di mobbing più o meno celate o, addirittura, la normale erogazione di uno stipendio dignitoso, senza dimenticare la presenza di staff e addetti ai lavori, mai davanti ai riflettori, che spesso pagano in modo ancor più caro queste situazioni.


Il “Casus Belli†– La riforma della Serie C 20/21
Chiamata a cercare di “mettete una toppa†alla situazione economia disastrosa in cui si trova, la Lega di Serie C è riuscita a trovare la classica “pezza a colori†che è servita solo a peggiorare la situazione creando un polverone di quelli che non se ne vedevano da tempo.

La crisi finanziaria in cui riversano decine di squadre, peggiorata a causa del blocco dei campionati da marzo a giugno, ha richiesto un intervento deciso da parte della Lega per cercare per lo meno di minimizzare i danni. Tra tutte le possibili contromisure, Ghirelli ed i suoi collaboratori hanno scelto, probabilmente, quella peggiore: riduzione di rose a 22 giocatori con conseguente reintroduzione di limitazioni nell’utilizzo di un certo numero di calciatori professionistici da parte delle varie squade. Tradotto: rose ridotte ed un sacco di calciatori (giovani e non) rimasti senza squadra da un giorno all’altro.

Il primo tentativo di mediazione, durato l'intero pomeriggio di giovedì, è fallito e l'AIC tutta è rimasta ferma nelle sue decisioni, tanto da convincere lo stesso Presidente della FIGC Gravina ad ufficializzare lo slittamento della prima giornata di campionato. Nemmeno la minaccia della Lega, che ha proclamato la sconfitta a tavolino per le squadre che non scenderanno in campo, sembra aver avuto particolari effetti e allenatori e molte società si sono allineate al pensiero dei calciatori.
Nella giornata di oggi ci dovrebbe essere l'ultimo disperato tentativo di recuperare una situazione ormai sfuggita di mano, ma nemmeno nelle più rosee aspettative la situazione si potrà risolvere nel giro di poche ore.  

Dovesse diventare ufficiale, questa sarebbe una svolta storica: negli anni sono stati indetti vari scioperi da parte dei calciatori, ma la distanza tra le due parti chiamate in causa non è quasi mai stata cosi ampia. L'AIC ed i suoi tesserati sono pronti ad andare ad oltranza fino a quando non ci saranno delle modifiche da parte della Lega che, nella persona di Ghirelli, si sta giocando la faccia e non solo.


Un po' di storia: il caso Artico
Negli anni si sono susseguiti vari scioperi dei calciatori, ma questo è stato possibile solo grazie al riconoscimento del rapporto di lavoro tra calciatori professionistici ed i club di appartenenza.
Il primo sciopero, comunque, non partì da giocatori professionisti: nel 1977 si venne a creare un vero e proprio scandalo a Scicli, squadra di Serie D appartenente al Girone I.
Isidoro Artico, Veneto ma Siciliano di adozione, che giocò anche in Serie A con la maglia del Catania, con una gran mossa di coraggio fu il primo calciatore italiano a denunciare prima un trattamento di mobbing da parte della società, poi addirittura un'aggressione subita mentre tentava di svolgere il suo lavoro.

Isidoro Artico

Artico, infatti, fu messo "alla porta" da parte del presidente della squadra siciliana che lo mise fuori rosa sena stipendio e senza potersi allenare o anche solo partecipare alla vita di spogliatoio. A dir la verità in quegli anni era pratica assai diffusa, soprattutto nelle categorie più piccole, ma per paura di ripercussioni nessuno fino a quel momento ebbe il coraggio di denunciare, fino a quel momento appunto perché Artico, arrivato ormai a fine carriera, letteralmente "non aveva niente da perdere".

L'AIC era già nata da qualche anno, ma mai si era ritrovata a gestire una situazione del genere: tutti i calciatori del Girone I (tranne quelli di due squadre, Nuova Igea-Vibonese) presero la fortissima decisione di scioperare e quindi di non scendere in campo, una mossa fortissima che fu appoggiata in toto dall'AIC che, da quel momento, acquisì non poco peso politico nel panorama calcistico italiano.


Il riconoscimento del rapporto di lavoro e il diritto allo sciopero
Dal 1977 l'AIC si ritrovò a sbattere più volte i pugni sul tavolo contro la Federiazione, acquisendo forza e consensi e, soprattutto, portando a casa risultati che ad oggi sembrano scontati:
 - Solo nel 1978 i calciatori acquisirono il diritto di rifiutare una destinazione in ambito di mercato;
 - Solo nel 1979 i club furono obbligati a inserire nel proprio organigramma Medici Sportivi, Specialisti e predisporre visite e cartelle sanitarie obbligatorie per i propri tesserati;
 - Solo nel 1981 venne debellato il semi-professionismo a favore del professionismo e del dilettantismo e, soprattutto, il Parlamento emanò legge per inquadrare il calciatore professionistico come vero e proprio lavoratore subordinato, sol diritto di maturare pensione e la scelta di scegliersi il club in cui giocare.

Com'è possibile immaginare, il Caso Artico segnò un vero e proprio punto di non ritorno, un evento che cambiò per davvero le sorti dei calciatori (professionistici e non) che da quel momento riuscirono ad ottenere dei diritti fondamentali che tutti diamo ormai per scontato.


Sciopero, un Dejavu per la C e anche il Bari...
Di minacce di sciopero in Serie C, negli anni, se ne sono viste tante. Come detto prima, da parte dei calciatori le mosse messe in atto dalla Lega per contrastare la crisi economica non sono mai state viste come davvero risolutrici della situazione.

Già nel dicembre scorso molte società minacciarono di non scendere in campo contro alcune decisioni della Lega, ma il caso più simile a quello odierno è datato 2013.
Nell'allora Lega Pro, il campionato di terza serie si apprestava alla sua ultima stagione con il vecchio formato dalla Lega Pro Prima Divisione a 2 gironi e della Lega Pro Seconda Divisone (la vecchia C2) anch'essa a due gironi.
Anche in quel caso il fattore scatenante della protesta furono delle riforme che andavano a svantaggiare, e non poco, il tesseramento dei giovani, con degli assurdi premi per le squadre che avessero una età anagrafica media pari a 25-26 anni.
Alla fine, il caso si risolse con un nulla di fatto: le squadre scesero in campo e diedero spettacolo (nel girone meridionale si giocò una bellissima Salernitana-Lecce finita 2-1 per i padroni di casa), ma lo scontento e la sfiducia da parte degli addetti ai lavori costerà poi il posto all'allora presidente Macalli.

Per il Bari però, quello di domenica non sarebbe un unicum. Nel Campionato di Serie A 95/96 infatti, l'AIC proclamò lo stato di protesta: sul tappeto una serie di questioni, su cui primeggiano quella del diritto di voto attivo e passivo nell’ambito del Coni, la minacciata cancellazione della C2 nel nuovo Statuto federale e la partecipazione alle discussioni sul futuro del calcio dopo la sentenza Bosman (fonte storiedicalcio).
In quel caso, non fu trovato un punto di incontro ed il 17 marzo del '96 la Serie A si fermò per un turno: il Bari, che doveva giocare a Bergamo, si impose poi per 2-1 contro la Dea, ma quel risultato non bastò per salvare la squadra che Fascetti prese per la prima volta in carico nella famosa batosta di Cremona.
Bepi Moro, lo spericolato paratutto che fece ricco il Bari

â–“â–“â–“â–“â–“â–“â–“â–“ Ari, Ari, S'AGAPO! â–“â–“â–“â–“â–“â–“â–“â–“

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Re: Sciopero

Messaggioda Alessio76 » ven set 25, 2020 11:17


Revocato lo sciopero sabato e domenica si gioca.notizia dal sito della Gazzetta dello sport

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Re: Sciopero

Messaggioda Alessio76 » ven set 25, 2020 11:21


Liste ampliate a venti quattro giocatori più un duemila uno

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Re: Sciopero

Messaggioda calamaro » ven set 25, 2020 11:24


Si giuoca!


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Re: Sciopero

Messaggioda enzo_forza bari » ven set 25, 2020 12:07


Tanto valeva farlo subito evitando cosi la solita figuraccia. Hanno perso, anche se la rosa sarà di 24 calciatori hanno ceduto, perché probabilmente cominciano ad aver paura di lasciare la ricca poltrona. Intanto il Catania partirà con -4 per inadempienze relative allo scorso anno quando ci stava un altra dirigenza. Ma questa è un altra figuraccia, perché se verrà confermata la penalizzazione in quanto i nuovi titolari della società faranno ricorso, lo scorso campionato il Catania non avrebbe dovuto partecipare ai playoff. Altra ingiustizia è fatta. E poi ancora c'è la situazione del povero Trapani che rischia grosso. Dispiace dirlo perché non auguro a nessuno di essere cancellato, ma perché allora farlo iscrivere. Speriamo che usciamo presto da questa serie C.
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