In attesa del solito approfondimento pre match sull'avversaria del Bari, quest'anno mi concentrerò (dato che molte avversarie lo permettono) anche sulla storia e su aneddoti del passato riguardanti le stesse squadre avversarie, gli incontri precedenti o, come in questo caso, dei personaggi storici che hanno lasciato il segno.
Quest'oggi mi concentrerò su un "doppio ex" molto importante, che non ha lasciato particolari tracce né a Bari né a Lentini, ma sicuramente ha dato molto al calcio italiano, tutto grazie... ad un cesto di arance al mese.
“Per una cassetta d’arance”
Capita che, nella vita, si debba accettare qualche compromesso per raggiungere un obbiettivo che si è prefissati. Basti pensare a Sergio Leone, produttore e regista del film ” Per un pugno di dollari ” che, dopo mesi e mesi di ricerche, decise di ingaggiare un Clint Eastwood alle primissime armi non tanto per le sue (ancora acerbe) capacità recitative, quanto per il compenso di “soli” 15.000 dollari che lo stesso attore decise di accettare.
Nonostante ciò possa sembrare inusuale, c’è chi ha addirittura accettato una “modica” cassetta d’arance al mese per cominciare a muovere i primi passi da allenatore, questa volta in Sicilia.
Nell’anno dell’uscita del film, era il 1964, una piccola squadra provinciale pugliese, il Foggia, si affacciava per la prima volta in Serie A e, nonostante la sua modesta rosa e lo strapotere delle squadre del Nord, riuscì a sorprendere tutti, battendo la “Grande Inter” di Herrera e Moratti e competere con le grandi squadre italiane, piazzandosi incredibilmente in nona posizione assieme alla ben più forte ed attrezzata Roma. Quel signore, soprannominato poi “Il Mago di Turi“, si chiamava Oronzo Pugliese e la sua persona, carismatica ed impulsiva, ispirerà un altro “storico” personaggio cinematografico, questa volta italiano: Oronzo Canà .
La vita di Oronzo Pugliese è divisa prevalentemente tra due regioni: la terra natia, la Puglia, dove tirò i primi calci ai palloni di cuoio, e la Sicilia, terra che lo formerà molto calcisticamente e, soprattutto, caratterialmente. C’è da dire che, come per ammissione del figlio Matteo, Oronzo soffrì la “brusca separazione dalla famiglia“, ma ci mise poco a trovare nell’isola il proprio habitat naturale che lo portò a diventare capitano della piccola, ma dispettosa, Siracusa.
Uno dei suoi più grandi sogni fu quello di poter entrare al Della Vittoria, non da spettatore ma da protagonista: ci provò da giovane calciatore, ma le sue modeste doti tecniche non gli consentirono di poter far parte della rosa dei galletti. Nonostante ciò, come le più belle favole per bambini insegnano, la sua perseveranza e le sue doti tecniche ebbero la meglio: proprio nel momento migliore della sua carriera di allenatore, dopo aver stupito a Foggia, a Roma e a Bologna, Angelo De Palo, non con pochi sforzi, riuscì a rendere quel sogno realtà .
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Spero possiate capire questo "reindirizzamento" che permette una lettura piĂą agevole della storia, Dopo l'esperienza dello scorso anno sto cercando di crescere e di portare piĂą contenuti, spero possiate capire. Mi farebbe inoltre piacere, ovviamente se troviate leggibili e godibili i contenuti, se lasciaste un mi piace all'articolo e, magari, al Profilo IG presente sul sito, questo mi aiuterebbe molto e mi darebbe un ottimo riscontro. Critiche costruttive sono ben accette.
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