Il Bari di Cornacchini è cresciuto. Una partita come questa è stata pareggiata con una prestazione moscia quando abbiamo affrontato il Marsala, altra squadra che aveva messo in campo tanto agonismo per fare la partita della vita. C'è da dire che nella vittoria di Acireale abbiamo visto un 11 titolare ben più compatto e le assenze erano poche. Ma torniamo al Mister, perchè ci sono alcuni aspetti che non si possono passare sotto silenzio. Sul finale abbiamo ascoltato come accompagnasse il pressing di Langella (era lui?). Quel pallone recuperato arriva dall'incitamento della panchina. Mister che in una partita così delicata dove la tensione spesso fa giocare brutti scherzi è stato protagonista di un gesto che non centra nulla con la partita, ma a me è piaciuto molto. Un raccattapalle, un bambino dell'Acireale è stato ringraziato con un sorriso da Cornacchini. Signori, parliamo di uno sport dove questi ragazzi ascoltano i loro genitori insultare l'avversario, gridare all'arbitro le peggiori cose quando non accorda una rimessa laterale al figlio che aveva toccato per ultimo il pallone... Sarà stata una sensazione, ma in quel frangente romanticamente ho visto nel volto di Cornacchini la capacità di ricordarsi che questo per lui è un lavoro, ma per un bambino è un gioco. Ma chiudiamo questa patetica parentesi. Se la partita è degenerata, le colpe sono senza dubbio dell'arbitro. Davvero incapace di gestire un campo caldo come quello di ieri. Tuttavia lamento una mancanza proprio del mister. Di Cesare andava ascoltato. Pozzebon, che è vero, ha segnato, ma si è reso protagonista di troppe discussioni inutili. Ci ha messo tanto del suo e credo che il suo comportamento ha ulteriormente acceso gli animi. Non a caso Brienza e Di Cesare lo hanno invitato a controllarsi. Ma lui niente. E allora ho temuto anch'io l'espulsione. Mai visto un compagno di squadra invocare la sostituzione. Ma dal campo Di Cesare, come noi da casa, aveva intuito che ormai Pozzebon non ascoltava nessuno e poteva danneggiare la squadra. E' vero che Cornacchini ha fatto anche bene a dimostrare che chi comanda è lui (e Di Cesare faccia solo il calciatore), ma in quel frangente, dopo tanti tentativi quell'ivito al cambio non mi è sembrato una ingerenza al comando. Ottenuto quel vantaggio dell'0-1 poteva arrivare un bel segnale col cambio. Fa niente.
Il campo era da coltivazione di cicorie e un gioco palla a terra era davvero imprevedibile. Ma vincere così, in queste condizioni con un arbitro che ha espulso 2 giocatori del Bari e dato un rigore contro, vincere in trasferta 3-1 è un bel segnale di forza.
Bene tutti i ragazzi, da ri-vedere Nannini che in fascia sinistra non ha convinto.
Siamo a + 5.
Non facciamo l'errore di pensare di aver già vinto. A Bari questi pensieri costano caro.