DALLE ORIGINI AL GIRONE UNICOBari e Foggia. Foggia e Bari. Così lontane, eppur così vicine. Le dividono 140 km. Le unisce la storia. Vicine. Lontane. Rivali. Alleate. Sono i centri più importanti della Daunia, a nord, e della Peucezia, a sud. Ovvero le due parti dell’antica Apulia, la regione compresa tra il fiume Tifernus (Biferno), ora in Molise, e Gnathia (Egnazia), nei pressi dell’odierna Fasano, e il mar Ionio, a nord di Taranto. Ecco perché Bari-Foggia è il derby dell’Apulia. E l’Apulia un tempo era ben distinta dalla penisola Salentina, chiamata Calabria. Prima che il principe romano Cesare Ottaviano Augusto le accorpasse e ne estendesse il territorio sino ai monti del Sannio, all’altezza di Benevento, e al fiume Bradanus (Bradano), come riportato da Plinio il Vecchio. Dopo la caduta dell’impero romano, l’Apulia, ovvero la Puglia continentale, è stata dominata da Longobardi, Bizantini, Normanni e Svevi, con l’apice raggiunto sotto l’imperatore Federico II, che l’amò profondamente. E poi da Angioini e Aragonesi, prima del regno borbonico e dell’Unità . Tutti hanno lasciato le loro impronte su questo territorio. Bello, bellissimo. E, come tale, ambito e sfruttato. Ma sempre pronto a ripartire. A faticare per rialzarsi. Ma anche a dividersi. A lottare. Anche su un campo di calcio. Per un derby. Un derby che in campionato tornerà – dopo venti anni - domenica 26 novembre al San Nicola. Mentre poco più di due stagioni sono trascorse dall’ultimo confronto di Coppa Italia. Quando il Foggia di Roberto De Zerbi ha vinto in trasferta ed eliminato i biancorossi di Davide Nicola (2-1) il 9 agosto 2015 con i gol di Gigliotti e Floriano (inutile quello di Defendi), prima di consegnarsi all’abbraccio festante dei tifosi e della città .
Primi calciGià , perché questa è la storia di una sfida sportiva tra due città . Una storia antica fatta di vittorie e sconfitte. Di splendori e miserie. Come insegna Eduardo Galeano. Come ogni storia di calcio. Una storia lunga 84 anni e 44 partite tra campionato a girone unico e sfide di Coppa. Ma che inizia molto prima.
La Bari Football Club nasce nel gennaio 1908. I primi calci a Foggia si tirano l’anno seguente Nella zona antistante l’Orto Botanico, lì dove sorge il Tiro a segno. Si chiama Daunia il primo club cittadino. Ma è l’U.s. Calciatori, una delle squadre nate in quel periodo a disputare il 26 maggio 1912 la prima sfida tra una squadra foggiana, che s’impone 1-0, e una di Bari. In palio c’è la coppa “Città di Foggiaâ€. È la seconda metà del 1912, l’inizio della fine della Belle Epoque europea culminata nel primo conflitto mondiale, quando a Foggia i due club si fondono dando luogo alla nascita dell’U.s. Atleta. La nuova squadra si “esibisce†sul prato del parco cittadino di Pila e Croce. È lì che nel 1913 – mentre Bari festeggia i cento anni di nascita del quartiere murattiano –, l’U.s. Atleta affronta il Liberty Bari, nato da una quasi immediata secessione della Bari Football Club. Stessa origine per l’Ideale, già alla fine del 1908. La gara tra U.s. Atleta e Liberty finisce 2-2. L’arbitro è il professor Piccinini, che insegna all’Istituto tecnico locale.
Dopo la Grande GuerraLa Grande Guerra, innescata indirettamente dalla crisi dell’impero ottomano e avviata dalla spedizione vittoriosa del governo Giolitti in Libia nel 1911, interrompe lo sviluppo e la pratica del calcio. Non solo a Foggia e a Bari. E non solo in Italia. La ripresa è lenta e piena d’incognite. La miseria è ovunque. Pian piano il calcio riparte. Così come proliferano le società . Una di queste, quella degli Aviatori, gioca davanti a duemila persone contro il Liberty a Bari nel 1919 al Campo San Lorenzo, che sorgeva nella zona della ex Caserma Rossani. I padroni di casa, in gol con Nicola Lella e Settanni, vengono rimontati nella ripresa da Odello e dal 2-2 di un marcatore che le cronache non riportano. È in quello stesso periodo che nascono altre due società nella città dauna: la Maciste e l’U.s. Pro Foggia. E poi nel calcio cittadino compare una famiglia di origine riminese: i Sarti. Sono loro che contribuiscono alla nascita, il 12 maggio 1920, dello Sporting Club Foggia con l’aiuto – tra gli altri – di Michele Camero, talento locale la cui carriera è stata frenata da un grave infortunio. I primi tempi di questa nuova società polisportiva sono però scanditi da scissioni. Cosicché l’attività comincia solo nel 1922. E il 31 maggio di quell’anno, lo Sporting Club Foggia viene affiliato al comitato regionale pugliese della Federcalcio (Figc).
Che sfide nei campionati regionaliI tempi sono maturi perché anche i campionati minori vengano organizzati. E nell’autunno 1922, pochi giorni prima della “marcia su Roma†del 28 ottobre che segna l’avvento del Fascismo, tutto è pronto per l’avvio del torneo di Prima Divisione regionale, cui parteciperanno un anno più tardi anche “gli irriducibili rossoneri di Capitanataâ€, promossi dalla Seconda Divisione della Lega Sud pugliese. Nemmeno il tempo di festeggiare, che lo Sporting Club Foggia si ritrova a dover affrontare la ben più competitiva Prima Divisione. La concorrenza è agguerrita ed esperta. Ideale e Liberty Bari, ma anche Enotria, Audace e Pro Italia, tutti club di Taranto, appaiono da subito più forti dei rossoneri. Che infatti chiudono ultimi con un solo punto in dodici partite. Proprio in una sfida con il Liberty Bari. Finisce 1-1 il 17 febbraio 1924 con reti della mezzala De Luca per i padroni di casa e di Salvatore Vescina nel finale per gli ospiti baresi in casacca biancoblù. Per il resto, solo sconfitte, in un torneo comunque scandito da continui cambi di data delle gare a causa del maltempo o delle convocazioni di alcuni giocatori (soprattutto di Ideale e Liberty) nelle varie Nazionali. La prima – dopo il rinvio della sfida dell’11 novembre proprio contro l’Enotria Taranto - il 18 novembre 1923 nel giorno dell’inaugurazione del nuovo campo di Pila e Croce contro i neroverdi baresi dell’Ideale, vittoriosi grazie una doppietta di Guidobaldi, che sblocca la sfida su rigore a 20’ dalla fine e si ripete 5’ più tardi nonostante le ottime parate di Renato Sarti (nella foto).
(Renato Sarti. Foto dal web)Il risultato però non viene omologato perché l’arbitro aveva fatto ricominciare la sfida dopo la sospensione avvenuta a 13’ dall’inizio perché il pallone si era sgonfiato. Ed era necessario trovarne un altro. In tutto la partita era durata 103’. Il reclamo dello Sporting, pur accolto, non ha però conseguenze sulla classifica finale. Infatti l’Ideale, vittorioso per 5-0 nella sfida di ritorno al San Lorenzo il 10 febbraio 1924 grazie a una tripletta di Solfrizzi e ai gol di Guidobaldi, ancora lui, e Ugenti, chiuderà comunque secondo alle spalle dell’Audace Taranto e si qualificherà per la fase interregionale. Il derby d’andata tra Liberty e Sporting si è invece giocato il 25 novembre 1923 al campo San Lorenzo di Bari. Lo hanno vinto i biancoblù locali con i gol di Perilli e Vescina. Sporting retrocesso? Macché. Per raccattare consensi in vista delle elezioni al comitato regionale della Figc, i dirigenti “s’inventano†un doppio spareggio tra la squadra foggiana, ultima in Prima, e il ricostituito Bari, che ha vinto il torneo di Seconda Divisione, per la promozione. La sfida d’andata, al Pila e Croce, finisce 2-1. In gol Occhionero e Comei per i padroni di casa e Giosuè Poli - futuro dirigente sportivo - su rigore per gli ospiti. Questi ultimi, incassata la sconfitta, fanno reclamo contro il cambio in corsa del regolamento e lo vincono. Ma solo in ottobre, ottenendo la promozione in Prima Divisione regionale e condannando il Foggia alla Seconda.
La seconda parte degli anni VentiTrascorre un anno e mezzo. Il Foggia vince il titolo regionale di Seconda nello spareggio con il Lecce. E risale, tornando così ad affrontare le baresi nel girone pugliese della Lega centro-sud (ex Prima) del 1924-25. Il debutto è uno 0-0 con l’Ideale il 22 novembre 1925. Una settimana più tardi altra sfida con i baresi del Liberty che vanno sotto grazie al gol di Testa, ma poi nella ripresa recuperano con Lella II e vincono con il gol di Haydu (1-2). Anche le sfide del ritorno non sono favorevoli ai rossoneri, in campo con tanti giovani, molti dei quali privi di esperienza. Così la sfida sul campo San Lorenzo di Bari contro l’Ideale diventa un’amichevole perché l’arbitro non si presenta. Sull’1-1, tuttavia, gli ospiti si ritirano per protestare contro un ingiusto rigore concesso ai padroni di casa dal barese Ambrosini.
Sette giorni dopo, il 17 gennaio 1926, il Liberty con l’appena diciannovenne “Faiele†Costantino (nella foto), Perilli e, nella ripresa, Mastroserio, annienta la fragile resistenza degli ospiti (3-0). Non resta che da recuperare la sfida di ritorno con l’Ideale. In palio c’è… l’ultimo posto. Il 14 febbraio 1926 finisce 0-0 sul campo. Ma il tesseramento irregolare dell’ex leccese Varola condannerà gli ospiti foggiani alla sconfitta (2-0) a tavolino e alla conseguente retrocessione. Quest’ultima viene però revocata in seguito alla riforma dei campionati. E lo Sporting Foggia si ritrova nel girone D della Prima Divisione Sud che comprende oltre al Liberty Bari e all’Ideale, anche squadre siciliane, laziali e campane. È la stagione di Babaj, ungherese, primo straniero in rossonero e dell’arrivo di Giosuè Poli, ma anche dell’incredibile rinuncia a “Faiele†Costantino - futuro reuccio di Bari Vecchia e vincitore della Coppa Internazionale del 1930 con gli azzurri di Pozzo - scartato dopo un provino. Il 17 ottobre 1926 l’Ideale s’impone 2-0 sullo Sporting grazie alle reti di Haftel e Solfrizzi nella ripresa. Il match di ritorno (2 gennaio 1927) termina 1-1 con rigore di Camero e pareggio di ancora di Haftel. Non senza i consueti contrattempi le sfide col Liberty. Quella d’andata a Bari viene sospesa sull’1-1 (Costantino e Poli) per l’oscurità il 5 dicembre 1926. Si rigioca il 30 gennaio 1927 ed è 4-0 per i baresi a segno con De Marzo e Costantino su rigore in mezzo alle due reti di Tomesko. È l’ultima partita del Liberty che il 3 febbraio seguente in ossequi al «desiderio del Podestà on. Di Crollalanza, ha cambiato il suo nome in quello di F.c. Bari…». Tant’è che la gara di ritorno del 20 marzo 1927 a Foggia viene vinta dagli ospiti dell’ex Liberty con un gol di De Marzo nel finale.
La fusione imposta tra Bari e Ideale(Foto dal web)Il girone D della Prima Divisione Sud 1927-28 ospita per l’ultima volta le sfide dello Sporting Club Foggia contro Bari e Ideale. Poiché il 27 febbraio 1928 il regime imporrà la fusione delle due squadre baresi. E da quel momento inizierà un altro capitolo del derby. Ma intanto il raggruppamento ha come favorita d’obbligo la Fiorentina del marchese Ridolfi, inserita al posto della rinunciataria Messinese. Prima giornata, 25 settembre 1927, e primo derby Bari (ex Liberty)-Sporting. Due gol del solito Costantino, il secondo su rigore, rendono inutile il 2-1 dell’ala Zini (ex Cremonese) nel finale. Più fortunata la trasferta dei rossoneri contro l’Ideale: il 13 novembre la gara finisce senza gol. E sette giorni più tardi, davanti al commissario unico azzurro Rangone, recatosi in Capitanata per apprezzare de visu le gesta del portiere di casa Renato Sarti, il Foggia supera (2-1) il Bari, privo di Costantino, militare di leva a Trani. L’ala destra non ha ottenuto la consueta licenza per giocare dai superiori ma solo la libera uscita, che gli impediva di lasciare Trani. Ignorando il tutto, “Faiele†raggiunge Foggia ma poco prima di entrare in campo viene fermato dai carabinieri e costretto a rientrare in caserma dopo aver assistito alla sconfitta dei compagni. Il protagonista è Giosuè Poli che firma una doppietta, il 2-0 su rigore, prima dell’inutile rete di Bellomo nel finale. Il 15 gennaio 1928, anche l’Ideale deve piegarsi al Foggia, vittorioso coi gol di Zini e Maccione nei primi 25’ di gara. Finisce 5-2 anche l’amichevole, sempre a Foggia, tra i padroni di casa e l’Ideale del 21 febbraio 1928. Sei giorni più tardi le autorità sanciscono la fusione dei due club baresi. Che a fine stagione ottengono la promozione alla Divisione Nazionale (1928-29), necessaria per l’avvio dei tornei a girone unico.
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