da tifosobarese92 » mer nov 15, 2017 19:41
Ho letto di sfuggita gli ultimi post e trovo incredibile (non so se è stato fatto prima) che non si sia disquisito su quello che è secondo me il nocciolo della questione.
Parto dalla vetta della piramide, ovvero da Ventura, per scendere con calma tutti i livelli ed esporvi il mio parere (opinabile ovviamente). Questa eliminazione ha la sua firma e c'è poco da discutere. Non è possibile trovare scusanti poiché il disastro tattico è sotto gli occhi di tutti. Ventura ha voluto forzare dei tasselli, che sarebbero combaciati disponendo le pedine che aveva a disposizione nella giusta collocazione. Insistere con 4-2-4 o con u 3-5-2 che poco sposavano le caratteristiche tecniche dei nostri calciatori è stato un suicidio e infatti chi ha giocato si è trovato a crossare una quarantina di volte perché l'unico sbocco che quei moduli garantiscono sono al 100% le fasce e hanno sbattuto contro gli armadi svedesi (non quelli dell'Ikea). D'altronde se Immobile in campionato si procura 6-7 tiri nitidi e in nazionale a malapena gli arrivano due palle giocabili, qualcosa, a livello tattico, sicuramente non ha funzionato.
Il secondo livello è occupato dalla Federazione. Ho omesso che la base piramidale che sto utilizzando è verso il basso. Insomma, intendetelo come un Iceberg in cui la parte al di fuori dell'acqua (Ventura e Federazione) è solo il 10% o come l'Inferno dantesco. La federazione è responsabile perché Ventura mica ha scelto da solo di allenare la nazionale. È un tecnico perdente, cocciuto e presuntuoso, nulla di più deleterio per una nazionale che gioca nell'arco di una stagione una decina di partite, di cui un paio davvero importanti (escludendo ovviamente le fasi finali dei mondiali e degli europei).
Il terzo livello è da chi e da come è composta la federazione. Tavecchio è stato votato da qualcuno, qualcuno che aveva degli interessi per volerlo. Qualcuno che aveva già messo le mani sui diritti tv e che aveva già trovato accordi. Chi vuol capire capisca, argomentare questo livello non è facile perché molte cose sono insabbiate o nascoste bene, ma sappiamo tutti, che in fin dei conti, un po' corruzione, all'interno del palazzo c'è.
Ci avviciniamo al nocciolo, il quarto livello è l'anticamera. Parliamo di procuratori e di direttori sportivi, che curano principalmente gli interessi dei propri portafogli. Quante volte un giocatore si sposta da una squadra piuttosto che ad un'altra perché appartiene ad un procuratore che fa parte di una determinata scuderia? Eh beh, si fa fatica a contarle. Basta Transfertmark e vedere i movimenti all'interno di un'agenzia e capire con che frequenza si spostano i giocatori e dove vanno. Si apre un mondo fantastico. Ma anche qui parliamo di ciò che già sappiamo, perché anche se non ce lo dicono, sappiamo che certe pratiche sono consuete all'interno dell'Ata Hotel, sappiamo come i calciatori trovano una sistemazione.
Il quinto livello è l'impiego dei giovani ragazzi. Pako (scusami se ti tiro in ballo) ne ha fatta una questione di cuore. Io non credo che sia cosi. Gli italiani di nuova generazione sentono la maglia azzurra uguale a come la sente un italiano di vecchia generazione. Chi va in campo con la nazionale da sempre il massimo ed è bugia che tolgono la gamba. L'under 20 al suo mondiale non l'ha fatto ed è arrivata terza. Non è una questione di cuore e neanche di testa e a breve introdurrò il concetto chiave. Piuttosto andiamo a vedere chi sono i ragazzi che sono arrivati terzi al mondiali di categoria. Badate bene vent'anni, non parliamo di sedicenni, ma di ventenni. A 20 anni si è uomini e la cosa assurda e che nessuno di quei 23 ragazzi gioca titolare in Serie A (l'unico degno di nota Orsolini). Andatevi a vedere, invece, dove giocano i giocatori di Inghilterra, Venezuela ed Uruguay e guardate è avvilente scoprire che ci sono alcuni che giocano con costanza nei loro club di appartenenza. Mi viene in mente Solanke, che aveva esordito con il Chelsea e ora in prestito al Liverpool. Poi non voglio addentrarmi nei giocatori sudamericani, anche perché in Sud America devono fare di necessità e virtù, però il divario con i nostri a me lascia sbalordito.
E infine c'è l'ultimo livello, il sesto. Le scuole calcio. Nei nostri settori giovanili abbiamo ragazzi bravi tatticamente e infatti, contro ragazzi grezzi tatticamente (mondiale under 20) riusciamo a mascherare l'assenza di qualità tecniche. Una volta però arrivati nel calcio dei grandi, dove tutti, chi più e chi meno, tatticamente sa impostare una partita, ed ecco che soffriamo. Il nocciolo però non è a quell'età , ma tra gli 8 e i 13 anni. Andatevi a fare un giro nei campetti di periferia e guardate come gli allenatori dei pulcini impostano un allenamento, che pensano più alla loro carriera che a far giocare dei ragazzini. Zero tecnica e tutta tattica. Il pallone sui piedi il bambino di 10 anni non lo "sente". Anche perché tra un passaggio e un dribbling, farà sempre un passaggio. A 10 anni è gravissimo, perché il calcio è prima di tutto divertimento e ditemi, tutti quanti siamo stati bambini innamorati del pallone, e chi di voi non lo preferiva averlo tra i piedi? E chiudo con la causa di tutto ciò: i genitori (non si senta offeso chi lo è, perché si, io sono figlio, ma i miei genitori li rispetto e sono felice dell'educazione che mi hanno dato). Fateli uscire questi bambini, staccateli dalle playstation, fateli giocare in mezzo ad una strada come ho fatto io o come lo avete voi. Date a loro un pallone e fateli giocare, fateli divertire, fateli capire che il pallone è un divertimento. A 10 anni sti bambini pensano che il calcio sarà il loro lavoro e non il loro sogno. Questo è calcio in Italia e fin quando non cambierà lo spirito delle persone, la nazionale di calcio italiana continuerà a far pessime figure.
Chi sa solo di calcio non sa niente di calcio [Cit. Josè Mourinho]
"
Sogna chi non crede che sia tutto qui"
La passione è unica, ed è uguale ad ogni parallelo del mondo...https://www.youtube.com/watch?v=_h-rYD2xrwc"Vamos, vamos Chape, vamos vamos Chape" ... Ciao ragazzi, le vostre medaglie il nostro dolore.