nik ha scritto:Mi sembra inutile ribadire in Accademia che il risultato non deve influenzare il giudizio sulla squadra e sul gioco.
Tuttavia, quando il punteggio è la conseguenza di quanto realizzato in campo, è anche giusto complimentarsi con squadra e staff tecnico.
Premesso che il Verona era troppo brutto per essere vero, mi piace sottolineare due, tre cosette.
Primo. Non è mai facile bucare la porta avversaria 3 volte con azioni di squadra. Vale anche per il rigore che ci siamo procurati.
Secondo. Già lo scorso anno pensavo che il sistema di gioco di Mignani si potesse esaltare in categorie superiori, dove la priorità degli avversari non è piazzare un pullman davanti la porta o prendere a calci i nostri giocatori. Anche se c'è da dire che ad un certo punto anche il Verona non sapeva più come fermare senza fare fallo il nostro Botta.
Mignani gioca in verticale e va a nozze negli spazi aperti. Speriamo che passi qualche mese prima che gli avversari contro di noi capiscano che non devono concedere campo a Botta, Cheddira, Maita e le mezzali.
Terzo punto, il più importante: nella partita di oggi è stato chiaro, evidente, palese, che con uno o più attaccanti che vedono la porta siamo devastanti. In questo momento c'è Cheddira in uno stato di grazia, che sembra aver capito che la palla si può gestire anche con la testa oltre che con i muscoli. Quante ripartenze abbiamo sprecato l'anno scorso? Quanto invece ci divertiamo se i nostri attaccanti alzano la media delle proprie giocate e dei gol?
Questo deve far riflettere tutti. Mignani ha bisogno di un finalizzatore, senza di questo il suo gioco viene mortificato.
Quarto. Il portiere. È un ruolo importante. Lo so è banale quello che dico. Ma avere un portiere che da certezze, cambia l'aspetto mentale di tutta la squadra.
Condivido in pieno la tua analisi. Se volessimo concentrarci sulla prima mezz'ora, è evidente che Cheddira soffre se gli viene chiesto di fare salire la squadra. Una prima punta forte fisicamente e di testa resta di vitale importanza. Ma forse è un bene che non sia arrivata subito: il rischio di avere la prima punta alta è di mettersi subito a lanciare lungo, invece di giocare palla a terra. Benedetti ha preso fiducia giocando, mi sarebbe piaciuto vedere Dorvas una volta in superiorità numerica.
Mignani ha azzeccato tutti i cambi.
Avanti così