tifosobarese92 ha scritto:Amici hdemici rieccomi a scrivere anche in questo topic. Quando si tratta di mettere in ordine i pensieri vengo qui, perché è sicuramente il posto più adatto.
Le prime sette uscite ci hanno messo di fronte ad una situazione che avremmo voluto evitare. Confusione, improvvisazione e attesa. Tutto nasce da quel maledetto palo, da quella maledetta sera dell'11 giugno che ci ha condannati, come se il destino con noi non fosse già stato così avaro. Da quel giorno gli obiettivi promiscui di questa società sono diventati chiari a tutti. Zero spese nell'attesa del colpo della vita. Il che ha prodotto un mercato fatto senza risorse, orientato solo alla vendita di Caprile e Cheddira per risanare il bilancio (e meno male che era il loro fiore all'occhiello).
Con i pochi centesimi a disposizione Polito ha cercato di fare una squadra simile a quella dello scorso anno, appunto simile che non significa avere un'idea chiara su cosa prendere per realizzare il gioco proposto dal mister, che sappiamo benissimo qual è. Alla sua terza stagione a Bari, Mignani deve inventare un nuovo modo di giocare per il suo Bari. Gli interpreti diversi, alcuni davvero molto scarsi, presi sul gong tanto per prendere qualcosa, non sono adatti al gioco di Mignani.
La squadra ha mantenuto la proprietaria identità , è infatti una squadra che non molla mai e con grande tenacia, ma è costruita con un'unica idea in testa: risparmiare.
Il pastrocchio è tanto evidente quanto fortunato. Mignani dalle ultime due gare può e deve ricavare un dato: con i due centrocampisti davanti alla difesa (Maiello e Acampora) la squadra ha trovato soluzioni di gioco alzando molto bene il pressing e il baricentro. Involontariamente questa squadra è più adatta a pressare e a giocare con gli esterni alti, piuttosto che a folate come lo scorso anno.
Il dubbio possono essere i due centrali, però Di Cesare e Vicari sebbene sia pericoloso tenerli molto alti, sono due difensori esperti che sanno giocare bene in anticipo. Al mister dunque cogliere le indicazioni che il campo ha restituito. Proseguire la strada dell'albero di Natale, quando la mediana non è così adatta per giocare a tre come vuole lui, può risultare deleteria. Fossi in lui cercherei un'altra prova (visto che in ritiro non ha potuto farlo) e proverei a giocare le prossime partite con il 4-4-2 o con il 4-2-3-1 sfruttando le buone capacità di Nasti in fase di pressing alto, tenendo una prima linea alta e non a centrocampo come fatto nel primo tempo contro il Catanzaro.
Molto dipenderà da come Mignani vorrà utilizzare il greco Koutsoupias, che potrebbe essere la chiave di volta in un ipotetico 4231 in fase di possesso e 4411 in fase di non possesso. Mignani ci ha già abituati a questo tipo di evoluzione di giocatori come Scavone e Folorunsho sulla 3/4, l'anno scorso qualche volta ha provato anche Benedetti in quella posizione. Il greco sembra avere una certa predisposizione a lanciarsi nello spazio e alzare il baricentro della squadra. Mi auguro che possa essere una buona soluzione, perché dobbiamo assolutamente cercare di sfruttare tutte le ali che abbiamo in squadra quest'anno.
"Il potere risiede dove gli uomini credono che il potere risieda. E' un trucco, un'ombra sul muro. E un uomo molto piccolo è in grado di proiettare un'ombra molto grande."