Ascoltando la conferenza stampa, perchè non si è voluto che si vedesse, si è avuta l'ennesima prova di una distanza totale tra la città e la SSC Bari.
Il programma della società è così limitato da spegnere qualunque speranza sul futuro: si allestirà un'altra squadra mediocre con la piccolissima speranza che tutto possa andare perfettamente (1%) e la grande possibilità che non cambi nulla (99%). E' come se ognuno di noi riponesse la speranza di cambiare vita con una vittoria al superenalotto (è possibile ma del tutto improbabile).
Due sole considerazioni.
1) Il bilancio non permetterebbe investimenti più importanti, secondo il presidente. Peccato che alcuni calciatori vadano via per pochi soldi e poi le vere plusvalenze le faccia il Napoli (se Caprile fosse stato prestato per 2 stagioni dal Bari, ora sarebbe il Bari a incassare gli 8.000.000 che il Cagliari dovrebbe pagare). E' facile così...
2) Visto che si parla tanto di sostenibilità, parola che tanto piace, da ora consideriamo anche la sostenibilità del bilancio del tifoso, sia sul piano economico sia passionale.
Negli ultimi 3 anni di B, su 57 partite in casa (esclusi play off e play out) il Bari ha vinto 20 partite, pareggiato 27, perso 10 con 75 goal fatti e 57 subiti. Vuol dire che un tifoso del Bari che è andato allo stadio col figlio minorenne ha speso tra i 40 e i 50 euro (tribuna est) per vedere ogni partita del Bari che nel 65% dei casi non si è conclusa con una vittoria. Tra l'altro ha dovuto investire tanto tempo che ha sottratto alla famiglia in un giorno festivo. Inoltre ha dovuto sopportare disagi per entrare (code, controlli), disagi per sedersi (posti occupati, liti perchè a Bari non viene rispettato il numero di posto, assenza di steward), disagi per tornare a casa (code, traffico). Perchè? Per rovinarsi la giornata.
Lo so, il calcio è questo però se dobbiamo fare i ragionieri con i soldi e i sentimenti, da ora cominciamo a farlo anche noi tifosi.