re di coppe ha scritto:La famiglia De Laurentiis ha rilevato il Bari per fare business. Loro hanno anche la passione per il calcio ma fondamentalmente un imprenditore investe per fare un affare.
Quando si avvia un'impresa bisogna investire cercando di attirare la clientela, offrendo un prodotto che interessa il mercato.
In questa stagione la società ha investito, i risultati stanno arrivando ma lo spettacolo offerto non è stato proporzionato alle attese. Soprattutto nel girone di ritorno la squadra ha sempre stentato vincendo spesso di misura o in qualche caso perdendo punti. La tifoseria non è stata in questo modo attratta e gli incassi sono stati inferiori alle attese.
Credo che proprio la proprietà sia la prima ad essere delusa da chi non è riuscito (allenatore? calciatori?) a dare quanto ci si aspettava. Delusa perchè ha perso soldi e incassi.
E' lampante la sproporzione fra l'allestimento di una rosa sulla carta nettamente superiore (si pensi ai nomi di Brienza, Floriano, Di Cesare, Bolzoni, Simeri e al monte ingaggi) e le partite che abbiamo visto in cui molto spesso tutta questa superiorità non si è palesata. La Turris ha 8 punti meno del Bari (6 sul campo). Peraltro non solo non si è visto mai un gioco spettacolare, ma a dir la verità spesso non si è visto proprio un gioco fatto di tre passaggi consecutivi.
Se si doveva giocare in questo modo tanto valeva investire meno soldi. Se ho un ristorante e ingaggio i migliori cuochi e acquisto ingredienti di prima qualità non posso essere contento di vedere uscire dalla cucina piatti appena accettabili.
In conclusione cerchiamo di andare subito in C (giovedì o il 28 con il Rotonda), applaudiamo tutti a risultato raggiunto, però finiamola di criticare sempre pubblico e tifosi. Lo stadio non si riempie con le parole ma con i fatti: la gente và allo stadio se si diverte a vedere una bella partita di calcio (anche se si perde ma con onore). Gli incassi allo stadio e le altre entrate (merchandising per esempio) sono legate a quanto una squadra riesce a produrre in termini di appeal sportivo.
Ma che bel commento... molto .... molto intelligente, da vero tifoso del Bari ma, soprattutto, da vero intenditore di calcio... Dunque, tu parli di bel gioco; mi dai una definizione di bel gioco? io ti dò la mia: per me è un bel gioco quello di una squadra solida e cinica. Catuzzi faceva un grande gioco e siamo arrivati 4° in campionato rimanendo con un pugno di mosche in mano e non solo per alcuni errori arbitrali che pure ci furono, ma soprattutto per qualche punto perso in partite che si potevano pareggiare e si sono perse nel tentativo di vincerle a tutti i costi. Con Bolchi, invece, abbiamo fatto due promozioni di seguito dalla C alla A con semifinale in coppa Italia praticando catenaccio e contropiede avendo a disposizione una squadra solida e cinica. Idem con Salvemini e soprattutto Fascetti, con il quale abbiamo disputato 4 campionati di fila in serie A (record assoluto a queste latitudini) vincendo dappertutto (Milano era diventata terra di conquista) facendo goal con un tiro in porta e difendendolo per tutta la partita. Io mi sono divertito alla grande in quei periodi e quello per me era ed è bel gioco. E' vero, si è vinto pure con Conte praticando un calcio diverso e poi, l'anno successivo, con Ventura, ma non sempre si riesce a coniugare tecnico, giocatori e bel gioco. In pratica, passando ad un altro esempio, sulla base di questo tuo bel ragionamento, i tifosi dell'inter avrebbero dovuto lamentarsi nel 2010 in quanto il triplete fu raggiunto grazie a catenaccio e contropiede! Ma ci faccia il piacere.....
Veniamo a Cornacchini. Posto che secondo me di calcio ne capisce infinitamente più di tutti quanti i tifosi del Bari messi insieme, me e te compresi, tieni conto che le condizioni sulle quali ha lavorato sono le seguenti:
1) stage a Roma a partire da ferragosto circa, necessario principalmente per reclutare i migliori under ancora disponibili sul mercato;
2) sempre a Roma gli unici over presenti erano Cacioli, Mattera, Hamlili e Feola;
3) il resto della squadra è stata assemblata a settembre in circa 10 gg;
4) diktat della proprietà : vincere a tutti i costi ed in qualunque maniera possibile per abbandonare la D.
Ebbene, secondo te, in queste condizioni c'era spazio per fare della filosofia, per impartire una fisionomia o un'idea di gioco alla squadra, quando sapevi che di lì ad una settimana cominciava il campionato e dovevi cominciare a vincere da subito?
Cosa ha fatto questo allenatore? Molto semplicemente e saggiamente aggiungerei, sulla base delle risorse avute a disposizione (difensori dai piedi buoni soprattutto con riferimento a Mattera e Di Cesare, centrocampisti buoni soprattutto nella fase di rottura del gioco altrui, attaccanti letali anche in serie B), ha pensato di far arrivare immediatamente la palla agli attaccanti per metterli nelle condizioni di far male superando il centrocampo a cui erano affidati solo compiti di interdizione. Risultati? 17 partite 43 punti con soli 6 goal subiti. Non mi sembra un risultato scarso ed in più è stato pure divertente e bello da vedere. Poi nel girone di ritorno, per tanti fattori, le partite sono diventate più equilibrate ma i risultati sono arrivati comunque nonostante alcune scelte di formazione che anche io in certi casi non ho compreso, ma che ci può stare nell'arco di un'intera stagione condotta in testa da inizio alla fine.
Pertanto, cerchiamo di essere più umili ed obiettivi, di rispettare il lavoro degli altri e di andare allo stadio per far capire alla nuova proprietà che hanno fatto bene a lanciarsi in questa avventura, altro che le chiacchiere che vai millatando tu ed altri come te...