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Dichiarazioni ADL

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Phantomas

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Re: Dichiarazioni ADL

Messaggioda Phantomas » sab mag 18, 2024 14:52


SE DE LAURENTIIS PENSASSE DI RIFONDARE, PRENDESSE ANCHE CONTE, GUARDIOLA E KLOPP INSIEME, SI FARÀ MOLTO MALE!
IL CALCIO NON PERDONA MAI I PRESUNTUOSI INCOMPETENTI!
FAREBBE MOLTO MEGLIO A VENDERE SE NON VUOLE FINIRE SOTTOSOPRA


di Pippo Trio


Chiaramente questa è un’opinione del tutto personale, basata su 50 anni di storie vissute ad osservare il calcio sia dall’interno, poco, che soprattutto da analista. Secondo la nostra esperienza, nel calcio come nella vita, i miracoli non si ripetono mai, soprattutto per chi è privo di umiltà che avrà creduto che lo stato di grazia, accompagnato da una notevole dose di fortuna durata per 20 anni, poi conclusa con il miracolo dello scudetto del Napoli, e che tutto questo fosse dipeso solo ed esclusivamente per merito proprio.
Il calcio è un gioco e come in ogni gioco la fortuna gioca il suo ruolo e in genere come si suol dire aiuta gli audaci, e De Laurentiis è stato sicuramente audace a entrare in un mondo a lui sconosciuto, persino resistervi 20 anni tentare la sorte, riuscendovi a fare bingo.
Si chiama fortuna del principiante, ma poi quando al principiante capita di vincere, addirittura sbancare credendo di essere diventato il più bravo, senza ovviamente esserlo, ecco che rischia di farsi male e magari perdere tutto il malloppo guadagnato al tavolo verde di gioco, gestendo di male in peggio tutte le fishes accumulate nelle mani più fortunate. De Laurentiis ce l’ha questo senso del gioco, ha cominciato a praticarlo con grande parsimonia, sfruttando ogni bonus e credito gli venisse elargito, di suo ci ha messo solo una grande volontà da buona formichina laboriosa di mettere da parte quante più provviste per i tempi bui, e dal suo punto di vista ha fatto anche bene, ma quando la formichina comincia ad atteggiarsi a cicala se non addirittura da ape regina è li che cominciano i problemi.
Noi non crediamo affatto che stia pensando di rilanciare e rifondare in toto il club azzurro e accreditarsi nel gotha dei top club, perché il suo Napoli di top, a parte i 20 milioni di tifosi nel mondo, e di operare in una città seppure in gran rispolvero turistico dopo anni di abbandono, ma pur sempre città top per bellezza, cultura e storia, di altro, di top non ha più nulla. Non basta frequentare sempre gli stadi più prestigiosi europei, compreso quello di casa, il Maradona che lo ha sempre generosamente ospitato, per essere un top club, neanche lo si diventa dopo qualche scudetto e qualche coppetta insignificante, e figuriamoci esserlo per auto proclamazione del suo proprietario.
Un top club di calcio, per essere tale, a parte una bacheca zeppa di trofei, deve comunque essere necessariamente strutturata, stadio centro sportivo, sono impianti imprescindibili se si vuole ambire a paragonarsi a ognuno dei top club europei, per non dire dell’organizzazione tecnica e sportiva, con un settore giovanile e scouting all’avanguardia, di grande respiro dirigenziale, composto da manager esperti, di grande carisma, competenza e lungimiranza.
Mai come in questa annata, è chiaro come il sole a mezzogiorno, che tutte queste caratteristiche il Napoli non le abbia avute a disposizione, soprattutto con l’abbandono lucido e previdente di Giuntoli e Spalletti . Sicuramente il presidente è stato bravo a sfruttare il vento in poppa di questi anni, ma i migliori timonieri, skipper e marinai si vedono con il mare in tempesta non quando fila tutto liscio. Ora per non farla sempre lunga, se De Laurentiis non avrà capito la grande lezione di vita ricevuta in quest’anno di capriccetti boriosi, e non ammettesse uno per uno tutti gli errori di valutazione fatti, quelli di presunzione, di arroganza e di mancanza di rispetto per chiunque abbia collaborato e collabora, immaginandosi di essere lui il Re Mida, che poi si è trasformato in una sorta di Attila che dove passa lui non cresce più l’erba, finirà molto male, esattamente come finiscono tutti i prepotenti come gli Attila. Si dirà che Attila è stato un grande vichingo conquistatore, vero, ma le vere difficoltà non sono tanto le conquiste, quelle le raggiungono in tanti, ma è molto più difficile confermarle quelle conquiste, e si rischia ache andrà tutto perduto.
Arrivare in vetta e non essere abituato alle vertigini che procura l’altezza, è rischioso, e adesso se solo lontanamente, De Laurentiis pensasse di riconquistare la vetta persa nel modo peggiore, precipitando nel burrone ed essersi procurato ferite non da poco, e immaginarsi che stiano tutti aspettando che lui la riconquisti in un battibaleno, può star veramente fresco. Per risalire nel calcio, dopo stagioni vincenti, bisogna avere risorse vere, non basterebbe mai rompere qualche salvadanaio gelosamente blindato negli anni, servito soprattutto per mettere del fieno in cascina per la vecchiaia. De Laurentiis non ha alle spalle una holding, un fondo illimitato, ha semplicemente un esiguo patrimonio personale e quelche tesoretto, e a voi pare mai possibile che dopo lo tsunami di quest’anno, un vecchio bucaniere come lui con tutte le mazzate che ha preso in questa stagione di monsoni, possa rimediare con qualche ingaggio a grandi allenatori, o con qualche bluff ormai letto e riletto su stadio e centro sportivo visto che con lo sfratto a Castelvolturno dovrà anche faticare ad essere ospitato altrove, per non dire che c’è da risolvere anche la grana Bari, ed uscire da tutto questo sano e salvo in pcco tempo non basterebbe neanche più un miracolo. Quanto ci vorrà per rimediare alle macerie causate nel post scudetto? A dimostrazione che nel calcio è sempre difficilissimo risalire, lo dimostrano addirittura i top club decaduti, quelli che nel calcio vi sono da sempre a certi livelli, che hanno vinto e stravinto, che hanno soldi e strutture, esperienza e competenza, eppure quanto ci hanno messo le milanesi Inter e Milan per ritornare ai loro soliti standard? Per non dire della Juventus, che dopo le sciagure di calciopoli impiega anni e anni per rivincere e quando vi riesce vincendo addirittura per altri dieci anni consecutivi, adesso non riesce più a farlo da già ben tre anni procurandosi grandi danni economici da cui difficilmente si riprenderà in poco tempo. E voi veramente vi immaginate che questo presunto superoldman di 75 anni, per quanto arzillo sia, possa ancora con arroganza e presunzione, senza i soldi necessari, senza strutture, con una squadra ormai dilaniata e implosa su se stessa, ribaltare tutto e rilanciarsi come nulla fosse?
E andiamo… le favole son belle, ma rimangono pur sempre favole, e i filmoni alla Rocky rimangono pur sempre film. La realtà è un’altra storia, e crediamo che uno come De Laurentiis, così come lo conosciamo tutti, difficilmente sarà propenso a mangiarsi tutto il capitale accumulato solo per dimostrare di essere il migliore. Questo è un personaggio che non ha mai ambito a vincere nel calcio, ma solo in banca, ha persino ridimensionato i costi quando vinceva e adesso vi pare che dopo aver perso in tutto, sperpererà tutti i risparmi per dimostrare di ritornare a vincere sul campo? Levatevelo dalla testa!
E qualora pure la testa la dovesse perdere lui e volesse davvero dimostrare di essere il supereroe alla Rambo, vorrà dire che la demenza senile lo avrà dominato, e allora in tal senso dovranno intervenire i familiari per interdirlo da folli propositi, perché nel calcio non si scherza, ci metti 20 anni per costruire qualcosa di buono e in soli due si rischia di perdere tutto. Gli conviene? Lui saprà benissimo che è arrivato il momento di mollare e finalmente godersi una pensione dorata, ed è già tardi, perché in genere un uomo medio, se tutto va bene, in pensione ci arriva verso i 65 anni, lui ha già esagerato anche in questo senso.

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