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saverio67 ha scritto:No... giusto per ricordare... che 6 mesi prima che venisse fuori la prima notizia sui giornali... qui sul sito... l'autogol... i giocatori piegati sulle gambe... Quelli infortunati che non giocano mai... il mister che non fa una grinza... la condizione atletica che sembra disastrosa... nessun passaggio al centravanti... I portieri che ruotano... il custode che fa entrare il portantino del Di Venere... il custode che viene sfrattato...
Solo a giocare, eh... poi... Boh...
Uno a unooooo
Sorridente...saverio67 ha scritto:CAPITOLO 3: Romanza d'avVentura
Nel terzo capitolo del romanzo si narra dell'Allenatore della squadra.
Uno strano personaggio. E' uno che perde un sacco di partite e sorride. Sorride sempre. Va in TV e sorride. Perde in casa e sorride. Perde fuori casa e sorride. Ma che c'avrà da ridere?
C'ha tutta la squadra che si dà ammalata, manda il certificato del medico curante per giustificare l'assenza, e lui va in TV e dice che non vuole lamentarsi delle assenze. Pare quasi che alleni il Real Madrid, per cui una quindicina di giocatori fuori non gli cambiano la vita, manco c'avesse chissà che rosa.
Il sorridente e serafico allenatore dice ossessivamente sempre la stessa cosa in TV: <<Non voglio lamentarmi>>. Ma a chi sta parlando quando dice queste cose in TV. Di certo non al giornalista che mica gli ha chiesto perché si lamenta. E neanche al pubblico che si aspetta che lui spieghi cosa c'è che non va. Invece non spiega nulla. Sorride e dice <<Non mi lamento>>. Ma a chi si sta rivolgendo?
Se non si lamenta lui che allena una squadra che è passata dall'essere la squadra con la miglio difesa d'Europa, ad essere la squadra con meno punti in Europa, chi è che deve lamentarsi?
Poi in TV inquadrano una lavagna negli spogliatoi. C'è scritto <<Stiamo arrivando, aspettaci>>. Il giornalista non capisce nulla e dice che l'hanno scritto gli infortunati. Peccato che gli infortunati stanno tutti lontani dallo stadio e dalla città . Quindi non l'hanno scritto loro. E allora, visto che l'ha scritto qualcun altro, viene pure da chiedersi, a chi era rivolto il messaggio e cosa voleva dire?
Il sorridente va in TV e dice <<Non mi lamento>>. Non si lamenta neanche quando lo buttano fuori dal campo. Va in TV, sorride e dice che lui con tutti gli allenatori ha un ottimo rapporto. E meno male! E se il rapporto era cattivo, che gli facevano lo accoltellavano?
Ma il sorridente va oltre. Un giorno va in TV e dice (sorridendo): <<Se pensassi che il problema sono io, me ne andrei subito>>. E a chi lo sta dicendo? E che cosa vuol dire una cosa simile?
Qualche ingenuo giornalista gli fa la domanda: <<Quindi sei tu il problema>>.
Il sorridente, sorride e risponde <<Ho detto "SE", ma io non penso di essere il problema>>. Ma allora che cacchio ha detto a fare la frase di prima? E' come dire che se piovesse aprirebbe l'ombrello, ma tanto fuori non piove... che cacchio di ragionamento è?
Qualche altro ingenuo giornalista non capisce. E gli chiede: <<Scusi, non ho capito. Ma se il problema non sei tu, allora quale è?>>.
Il sorridente, sorride e non dice quale è il problema. Ma il problema deve esistere vista la digraziatissima classifica. E solo lui lo può conoscere, perché è lui il capo della squadra.
Ma il sorridente precisa: <<Se qualcuno mi convincesse che il problema sono io...>>
Allora qualcuno gli dice: <<... te ne andresti?>>
E il sorridente, sorridendo: <<No, tocca al presidente. Io gli consiglierei di mandarmi via>>.
Eh? Ma questo che sta dicendo? E a chi lo sta dicendo? Perché dice cose che non si capiscono, quindi evidentemente sta parlando a qualcuno che sa delle cose che noi non sappiamo.
Ma il Presidente precisa: <<Non lo caccio neanche se le perde tutte>>. Eppure il presidente fa anche l'imprenditore. E nessun imprenditore lascia che un'impresa cada a caxxo senza cambiare almeno qualche persona.
Poi arriva il giorno.
Il sorridente questa volta piange. Cambia nome. ora si chiama <<Il piangente>>.
Il piangente va in TV e, piangendo, annuncia che non è più lui l'allenatore. <<Te ne 6 andato?>> gli chiede sempre lo stesso ingenuo giornalista. E lui risponde <<No>>.
<<Ti hanno cacciato?>>. E il piangente, piangendo, risponde <<Ho convinto il presidente che mi deve cacciare>>.
<<Allora te ne se andato senza fare storie>>
E il piangente: <<Certo che no. Dopo averlo convinto a cacciarmi, gli ho detto che non me ne vado fino a quando non mi paga fino all'ultimo centesimo il lavoro che non farò>>.
Come dire: mi sono arricchito parecchio fino ad ora (ecco perché sorrideva). Ma ora, visto che ho deciso di smettere con il vizio, ho detto al presidente: <<facciamo una cosa; io mi sono rotto, perché prima o poi viene qualcosa a galla; ti ho costretto a non cacciarmi fino ad ora perché altrimenti avrei spiattellato tutto e la tua società sarebbe stata radiata; mo' me ne voglio andare io, ma non mi dimetto; mi devi mandare via tu pagandomi di tutto; e vedi di fare in fretta sennò io faccio un casino e comincio a parlare>>. Allora quello non ha potuto fare altro che accontentarmi. Ora mi viene di nuovo da sorridere... Guardate come sono sorridente.
Possibile che nessuno sia capace di scrivere un capitolo sulle vicende di qualche sudamericano? Dai, un po' di sforzo, non fate ricordare, pardon, volevo dire inventare, tutto a me.
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